[Ezln-it] Opddic assalta comunità zapatista - La Jornada 27nov07
Annamaria
annamariamar at gmail.com
Tue Nov 27 14:14:14 CET 2007
*La Jornada – Martedì 27 novembre 2007*
- Membri del gruppo priista colpiscono a bastonate un malato, denuncia la
JBG
*Opddic assalta una comunità zapatista*
- Seconda incursione in soli quattro giorni; l'obiettivo, espellere le basi
di appoggio dell'EZLN
HERMANN BELLINGHAUSEN
*Ejido Morelia, Chis., 26 novembre*. La giunta di buon governo (JBG) "*Corazón
del arcoiris de la esperanza*" ha comunicato oggi i gravi fatti accaduti
nella comunità zapatista Bolom Ajaw il 24 novembre scorso. "Alle 11 del
mattino, 80 persone appartenenti all'Organizzazione per la Difesa dei
Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) sono penetrati con violenza nel nuovo
centro abitato Bolom Ajaw, regione La Montaña, del municipio autonomo
ribelle Olga Isabel, portando armi, machete e bastoni; 20 persone avevano
pistole calibro 22 e 38, altre 6 i fucili, ed il resto bastoni e machete.
"Sono arrivati qua ed hanno trovato donne, bambini, bambine ed un compagno
promotore di salute, Manuel Hernández. Non c'erano altri compagni perché
erano fuori a lavorare nei campi".
Manuel Hernández, "nonostante fosse malato, è stato brutalmente picchiato a
calci e bastoni su tutto il corpo, lasciandolo privo di conoscenza, ed hanno
detto loro di abbandonare immediatamente il posto, insieme a tutto il
gruppo, altrimenti sarebbero morti tutti. Una volta realizzata questa vile e
vergognosa brutalità se ne sono andati".
Con queste parole la JBG racconta l'aggressione più recente
"dell'organizzazione paramilitare Opddic" contro questo villaggio sulle rive
di uno dei fiumi più contesi dall'industria turistica e dai suoi
intermediari governativi: il fiume Agua Azul. L'organizzazione priista da
tempo aggredisce, con aperto supporto ufficiale, gli abitanti tzeltales di
Bolom Ajaw.
Quella sera, alle 20. nell'ejido Agua Azul del municipio ufficiale Tumbalá,
"il bambino Miguel Pérez Álvaro, di otto anni, figlio di un compagno base di
appoggio zapatista, è uscito di casa a prendere acqua, a 40 metri circa da
casa, dove c'era buona luce, quando è stato sorpreso da quattro persone di
OPDDIC (le stesse che continuano a perseguitare a Bolon Ajaw) di nome
Florentino Silvano Pérez, Alejandro Gómez Hernández Marcos López Silvano e
Miguel Hernández López, le quali hanno afferrato il bimbo torcendogli i
polsi di entrambe le mani, tanto da farlo gridare per il dolore, e quando
il bambino ha gridato, l'hanno lasciato e sono fuggite".
Davanti a questi fatti, "di sfacciata ingiustizia e completa impunità da
parte di chi si dice essere governo dello stato di diritto", la JBG del *
caracol* "*Torbellino de nuestras palabras*" esige "l'applicazione della
giustizia e la punizione immediata dei responsabili: Jeremías López
Hernández, Salomón Moreno Estrada, Adolfo Moreno Estrada, Alberto Urbina
López, Jerónimo Urbina López, Florentino Silvano Pérez, Alejandro Gómez
Hernández, Marcos López Silvano e Miguel Hernández López".
I sopraccitati, abitanti dell'ejido Agua Azul, in maniera "cinica" hanno
cercato, "no per la prima volta, di perseguitare violare e privare della
vita i nostri compagni", aggiunge la giunta, "che non fanno altro che
lottare e resistere anche per questi che, pur essendo indegni, sono nostri
fratelli di razza e colore".
*Assedio continuo *
Solo martedì scorso, 20 novembre, i contadini di Bolom Ajaw sono stati
minacciati con machete e spari in aria mentre erano nei campi (come è stato
informato da queste pagine il giorno 23). Per lo meno da settembre
l'ostilità di Opddic nella regione contro la comunità zapatista è stata
continua, ma a partire dal giorno 13 di questo mese si è aggravata. La JBG
dichiara:
"Per questo diciamo al malgoverno basta! all'impunità, alla violazione dei
diritti umani e dei diritti costituzionali. BASTA! usare i nostri fratelli
indigeni e contadini che a causa della miseria subiscono l'ingiustizia e la
paramilitarizzazione, ed usando loro, il malgoverno massacra la gente povera
ed i lavoratori".
I termini della presunta rivendicazione di Opddic non sono chiari. Da un
lato invade le milpas zapatiste con l'intenzione di appropriarsi di queste,
dall'altro funge da testa di ponte ad istanze federali, come la Segreteria
per la Riforma Agraria, la Commissione Nazionale delle Aree Protette e
l'Esercito, così come alle segreterie statali di Governo ed alla Procura
Generale di Giustizia, per espellere le famiglie di Bolom Ajaw che si
trovano su terre recuperate.
Balza all'attenzione che Opddic opera ogni giorno di più come un autentico
gruppo paramilitare: in gran numero, con armi ed apparecchiature
ricetrasmittenti portatili e linguaggio minaccioso. "Se non ve ne andate da
questo posto i vostri corpi saranno fatti a pezzi e gettati nel fiume",
hanno minacciato la settimana scorsa in un'altra incursione nella comunità
zapatista.
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)
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