[Ezln-it] Articoli de La Jornada su Acteal - domenica 23 dicembre 2007

Annamaria Pontoglio maribel_1994 at yahoo.it
Mon Dec 24 11:56:19 CET 2007


RASSEGNA ARTICOLI DE LA JORNADA SU ACTEAL
  La Jornada – Domenica 23 dicembre 2007
   
  “La guerra non è finita”, affermano gli indigeni di Acteal
  Blanche Petrich (Inviata) 
  Acteal, Chis., 22 dicembre. 22 anni, bilingue (tzotzil-castigliano) e frequenta la secondaria, Faustina Gómez è la voce che oggi, a dieci anni dal massacro, parla a nome del gruppo di donne maya dell'organizzazione Las Abejas per "proclamare la verità": che la morte dei 45 che qui giacciono è avvenuta "in un contesto di guerra", nel quale le aggressioni dei paramilitari furono solo una parte dell'ingranaggio per combattere gli zapatisti e la popolazione vicina nel quadro del Plan de Campaña Chiapas 1994 che aveva ordinato l'allora presidente... 
   
  Vera: l’aggressione è avvenuta “nel contesto” delle denunce contro i militari violentatori
  Blanche Petrich (Inviata) 
  Acteal, San Pedro Chenalhó, 22 dicembre. Il vescovo di Saltillo, Raúl Vera, ha inserito le minacce ed aggressioni che ha ricevuto - nella diocesi di Coahuila e nel Centro dei Diritti Umani Fray Juan de Larios - nel "contesto" della difesa che ha assunto l'organizzazione che presiede nel caso delle 13 donne violentate da membri dell'Esercito, a Castaños. 
   
  “Ci eravamo nascosti quando abbiamo sentito gli spari, ma i bambini piangevano e così ci hanno scoperto”
  Jesús Ramírez Cuevas (Speciale per La Jornada) 
  Le testimonianze dei sopravvissuti al massacro di Acteal continuano ad essere la chiave per conoscere cosa accadde quel 22 dicembre 1997 in quella località del municipio di Chenalhó, Chiapas. 
   
  Avvocati ed intellettuali preparano la difesa dei paramilitari in Chiapas
  Hermann Bellinghausen (Inviato) 
  San Cristóbal de las Casas, Chis. 22 dicembre. Mentre un reclamizzato gruppo di "disertori" ha abbandonato l'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) questo giovedì, si è saputo che il dirigente fondatore di questa organizzazione, l'ex deputato priista Pedro Chulín, rinchiuso da vari mesi nella prigione di El Amate, a Cintalapa, presto potrebbe essere difeso dallo stesso gruppo di avvocati, giornalisti ed intellettuali del CIDE e ITAM che recentemente ha preso le difese (anche con risonanza mediatica) dei paramilitari. 
   
  (a cura Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)

       
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