[Ezln-it] Gloria Munoz Ramirez: Il mondo non dimentica il massacro
Annamaria
annamariamar at gmail.com
Sat Dec 22 15:25:29 CET 2007
Los de Abajo
Gloria Muñoz Ramírez
losylasdeabajo at yaoo.com.mx
Il mondo non dimentica il massacro
Acteal non è solo una ferita. Acteal è un avvertimento. Acteal si coniuga al
presente e, se non si agisce in tempo, al futuro ignominioso. Il massacro di
45 indigeni che stavano pregando per la pace in Chiapas ha rivelato agli
occhi del mondo la perversione della macchina governativa a tutti i suoi
livelli. Ed il mondo non rimase a guardare in silenzio, nemmeno ora, anche
le manifestazioni hanno meno risonanza.
A Napoli, Parigi, Barcellona, Los Angeles, Monaco ed in molte altre città si
ricorderà oggi il massacro commesso in questa comunità degli Altos del
Chiapas. Si insiste sull'impunità e, soprattutto, si allerta sull'attuale
offensiva paramilitare che, come dieci anni fa, minaccia le comunità
indigene zapatiste. Incendio di milpas, aggressioni con armi da fuoco ed
armi bianche, detenzioni, invasioni, distruzione di case e di beni, sono
parte delle aggressioni quotidiane che subiscono i villaggi zapatisti in
questi momenti, decisi a non lasciarsi strappare le terre recuperate
coll'insurrezione armata del 1994, cioè, decisi a resistere.
Questo 22 dicembre, a Parigi, il Comitato di Solidarietà con i Popoli del
Chiapas in Lotta, Altreculture, la Confederazione Nazionale del Lavoro,
Alternativa Libertaria ed il Partito Comunista francese, tra altri,
convocano una riunione informativa presso al Fonte degli Innocente, per dire
che "oggi questo crimine e molti altri in Messico sono impuniti". È
annunciata inoltre per febbraio la sesta visita della Commissione Civile
Internazionale di Osservazione per i Diritti Umani (CCIODH) "per monitorare
la situazione attuale in Chiapas visti i segnali preoccupanti di aumento
della violenza e di conflittualità nella zona". Vi parteciperanno
osservatori di Francia, Italia, Germania, Svizzera, Danimarca, Stati Uniti,
Canada e lo Stato spagnolo, tra altri.
A Napoli, a sud d'Italia, alcuni attivisti organizzano, questo sabato,
un'installazione sulla spiaggia per ricordare le 45 vittime dei
paramilitari; nell'est di Los Angeles, California, si prepara un memoriale
ed un incontro su Acteal e le recenti repressioni in Chiapas, Atenco ed
Oaxaca.
Da Monaco, Germania, circola una lettere in cui si chiede "la sospensione
immediata delle aggressioni contro le comunità zapatiste ed altre comunità
ribelli", mentre a Barcellona si organizza una fiaccolata lungo la Rambla de
Canaletas per richiamare l'attenzione "sull'odore di guerra" che si respira
nel sudest messicano.
Il massacro di Acteal e la violenza successiva contro le comunità in
resistenza provocò, senza dubbio, l'ondata di proteste internazionali più
grande dallo scoppio del conflitto. Solo dal 22 dicembre 1997 al 13 gennaio
1998 si svolsero mobilitazioni in 130 città di 27 paesi del mondo.
Dieci anni dopo le proteste continuano, anche se con minore forza a causa
del silenzio mediatico che rende la situazione ancora più preoccupante
rispetto a momenti in cui gli sguardi erano attenti. Le comunità zapatiste
resistono e fanno la loro parte…
(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)
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