Bene. Ma allora una lista morente si attiva quando è in giuoco la gestione della propria privacy !! la quale, secondo quanto ridetto da voi nelle mail precedenti è stata scambiata da FB con un servizio: mettervi in contatto spazio-temporale con anybody you want...<br>
Ma è questo scambio che è ineguale e che, siccome stiamo in cyberspazio, diviene normale... E' proprio da qui che credo bisogna casomai ripartire. Che cosa diventa uno spazio privato, una volta in rete? Cosa è la privatizzazione di un servizio che per sua natura è pubblico? (poste, telecomunicazioni, accesso ai media etc etc etc). Come succede che faccio reclamo se mi arriva una lettera aperta e non se il server mi manda mail a chi non voglio, o cenusra, o le passa in ritardo etc???<br>
E come accade che la mia iscrizione ad un social networking debba passare per un rilascio senza contropartita di "dati personali"? E ancora, perchè devo pagare un programma che è già condiviso, alle condizioni del suo primo produttore? e perchè non posso scambiare file anche con banche dati o con biblioteche che per loro natura sono pubbliche in quanto personali (intendo consistono in collezioni personali di file)?? Cosa c'entra la multinazionale produttrice con il sistema operativo che ho acquistato, visto che con esso acquisto la licenza???<br>
Allora, diritti digitali, oggi credo significa anzitutto questo...rivendicare il diritto di iscriversi, togliersi, manomettere e quant'altro, visto che nel momento in cui cedo i miei dati personali a chiunque egli dovrebbe darmi + non - libertà, così penso....<br>
Ciò non toglie che il csiddetto "popolo della rete" abbia in questi anni fatto resistenza passiva contro tutto questo, ma questo non è bastato, secondo me perchè essendo cambiati i mezzi di produzione, i modi sono rimasti quelli dell'industria 8-900esca<br>
<br><div class="gmail_quote">Il giorno 10 ottobre 2009 14.10, deletia <span dir="ltr"><<a href="mailto:deletia@acidlife.com">deletia@acidlife.com</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
<br><br><div class="gmail_quote">2009/10/10 Sanata <span dir="ltr"><<a href="mailto:sanata@paranoici.org" target="_blank">sanata@paranoici.org</a>></span><div class="im"><br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
-----BEGIN PGP SIGNED MESSAGE-----<br>
Hash: SHA1<br>
<div><br>
deletia wrote:<br>
> Però dall'altra, sembra che in<br>
> fondo non ci sia alternativa: agli utenti piace poter usare strumenti ben<br>
> fatti che siano usati dalla maggioranza: facebook è un buon esempio: solo<br>
> se posso trovare l'80% dei miei amici ha realmente senso usarlo.<br>
<br>
</div>Proporrei di partire da un altro assioma: Facebook e Gmail non sono<br>
essenziali. C'e' tanta gente (me compreso) che vive benissimo senza, e<br>
gli amici magari preferisce incontrarli di persona o scambiarsi<br>
email/telefonate ogni tanto.<br>
<br>
Non e' una critica, sia ben chiaro, e' che messa cosi' sembra che tutti<br>
debbano per forza aver bisogno di una piattaforma di social networking,<br>
mentre invece anche no :)<br>
<br>
E se cambiano gli assiomi, tutti i teoremi vanno rivisti.</blockquote><div><br></div></div><div>Ecco, sono d'accordissimo ed è proprio davanti all'ipotesi che lo diventino, necessari, che inizio a preoccuparmi. Un po' come il cellulare o la carta di credito. Mai ho visto tanta gente usare la rete da quando facebook si è diffuso. Gente che fino all'altro ieri a dir tanto usava la rete, ora passa il tempo inviando foto e pubblicando materiale...</div>
<div><br></div><div>(cmq fin'ora non abbiamo parlato di google latitude hehehe)</div></div>
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Cyber-rights mailing list<br>
<a href="mailto:Cyber-rights@lists.ecn.org">Cyber-rights@lists.ecn.org</a><br>
<a href="http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/cyber-rights" target="_blank">http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/cyber-rights</a><br>
<br></blockquote></div><br>