Non ho nessuna intenzione di rinunciare a gmail, è un buon servizio,<div>Ci sono due livelli d'analisi: da una parte il potere e la centralizzazione delle informazioni. Tutto in mano a pochi e con la paura che un giorno tutto questo possa essere girato contro di me. Però dall'altra, sembra che in fondo non ci sia alternativa: agli utenti piace poter usare strumenti ben fatti che siano usati dalla maggioranza: facebook è un buon esempio: solo se posso trovare l'80% dei miei amici ha realmente senso usarlo.</div>
<div>E da qui, il secondo livello d'analisi: il metodo usato da questi servizi per realizzare i propri obbiettivi. Se diamo per scontato che è impossiible (e ingenuo) rinunciare a quest strumenti (parlo dell'utenza in genere) si rende necessario tutto un lavoro di sensibilizzazione e controllo.</div>
<div>Chi sensibilizza, chi controlla? in questo senso parlare di cyber-ryghts è ancora più necessario, quando sembra che tutti se ne freghino :) </div><div><br></div><div>Ora a proposito del mio caso:</div><div><br></div>
<div><div><div class="gmail_quote"><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex;">Anche su facebook, bisognerebbe ragionare a mente fredda. Uno degli obiettivi mi pare sia quello di rimettere in contatto persone perse di vista e il metodo è quello di infrangere la privatezza. Mi viene da pensare che se l'obiettivo viene promosso, e farlo fa parte dei diritti di una persona, il metodo invece non ha la granularità giusta nella determinazione dell'infrazione possibile . Ma l'infrazione mi pare venga accettata di buon grado.<br>
Morale, il successo di facebook è la dimostrazione che la riservatezza non è più un diritto sentito sulla rete. Forse è anche per questo che cyber-rights agonizza.<br></blockquote><div> </div></div>Io quello che critico è molto basico: NON VOGLIO CHE MANDINO MAIL A CHI VOGLIONO LORO INVITANDO A NOME MIO GENTE A ENTRARE IN FACEBOOK. Se vogliono invitare qualcuno, che dicano "MARCO STA IN FACEBOOK, ENTRA PURE TU".
</div><div>E che mi dicano PRIMA di usare FriendFinder che si tengono tutti gli indirizzi a cui poi manderanno mail a nome mio. Se me lo avessero detto subito, avrei evitato di usarlo.</div><div><br></div><div>E infine, dovrebbe essere un'esigenza degli utenti quella di pretendere un contatto più immediato e diretto con la società Facebook:</div>
<div>Io in spagna vado su <a href="http://google.es">google.es</a>, clicco "todo cerca de nosotros" e quindi "envianos un mensaje". A quel punto ho tutte le informazioni necessarie, telefono e inidirizzo della sede spagnola inclusa.</div>
<div><br></div><div>Piccoli passi pratici, sensibilizzazione e coscientizzazione (oddio, si dice?).</div><div><br></div><div>E infine, soffro a volte di paranoia, ma di che rete stiamo parlando?<br><a href="http://www.sapere.it/gr/DictionarySearchServlet?DS_action=ItalySearch&DS_resType=14&DS_userInput=rete&x=0&y=0">http://www.sapere.it/gr/DictionarySearchServlet?DS_action=ItalySearch&DS_resType=14&DS_userInput=rete&x=0&y=0</a></div>
<div><br></div><div>marco</div><div> </div></div>