[Cyber-rights] GUERRA AI PEDOFILI ONLINE: La soluzione possibile di Fabio Ghioni
NeuraL
neural at autistici.org
Fri Sep 16 09:28:37 CEST 2011
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http://www.fabioghioni.net/blog/2011/09/15/guerra-ai-pedofili-online-la-
soluzione-possibile-di-fabio-ghioni/
La guerra alla pedofilia è la sfida del nostro tempo. Dalla carta dei
diritti del fanciullo all’era del 2.0 le comunità democratiche hanno
sempre cercato di proteggere l’infanzia e i suoi dirittti ma oggi con lo
sviluppo possente e l’imperante dominio della multimedialità nella
cosiddetta era tecnologica la nuova sfida è la lotta alla
pedopornografia on line. Molti si sono attivati per contrastare questa
forma di delinquenza e in particolar modo alcuni
amministratori sensibili hanno deciso di proporre delle norme per il
contrasto efficace di questi crimini. Ciò che mancava finora, però, era
il supporto tecnologico e il know-how in grado di contrastare il crimine
e supportare l’intelligence già operativa nel settore. A questo problema
ha trovato una soluzione lo scienziato esperto di sicurezza informatica
fabio Ghioni, che ha siglato proprio nei gironi scorsi una pertnership
con un eurodeputato per la realizzazione di un sistema anti-pedofilia.
Ripercorrendo le tappe di questa iniziativa dobbiammo risalire
all’aprile 2010 quando l’eurodeputato reggiano Tiziano Motti (Partito
Popolare Europeo – Democratici cristiani), sottopone al Parlamento
Europeo una risoluzione per la creazione di un sistema di allerta rapido
europeo (S.E.A.R.) contro pedofili e molestatori sessuali. Si dichiara
una lotta, che vuole essere senza frontiere e confini, contro uno dei
fenomeni più subdoli del nostro tempo: la pedofilia su Internet. Se si
considera che il 79% dei minorenni naviga sul web, di cui uno su dieci
ha avuto contatti con un pedofilo, il panorama diventa inquietante e
rende l’idea di una mancanza di controllo.
La richiesta di istituire un’agenzia europea di allarme rapido sul
modello di quella già adottata per gli allarmi alimentari, rientra nel
meccanismo sempre più diffuso delle comunicazioni rapide, che permette
alle autorità europee di agire in modo coordinato. Il flusso delle
allerte, condivise in tempo reale tra gli Stati membri via rete,
garantisce sia la completezza delle informazioni, tramite schede di
notifica standard, sia la tempestività della comunicazione, tramite uso
di posta elettronica.
La risoluzione dell’Onorevole Motti tiene conto del fatto che al giorno
d’oggi l’adescamento dei minorenni utilizza prevalentemente le nuove
tecnologie. Chiede pertanto alla Commissione europea di estendere ai
motori di ricerca la Direttiva 2006/24/CE sulla conservazione dei dati
di traffico – opportunità auspicata dal Parlamento Europeo che ha
accolto l’iniziativa dell’eurodeputato, e sulla quale la Commissione
dovrà a breve esprimersi. Vi è già l’obbligo per alcuni operatori della
rete di conservare i dati e metterli a disposizione, su richiesta, delle
autorità nazionali, ma non è applicato su scala europea. I social
network come Facebook, inoltre, non sono attualmente soggetti agli
obblighi che vincolano i server providers e le società di
telecomunicazione. Vi si promuove ancora, ad esempio, l’anonimato con
l’uso di pseudonimi, al fine di conciliare il diritto alla libertà di
espressione con quello della privacy dell’utente, lasciando così i
‘soggetti passivi’, destinatari di notizie false, alla mercè dei
malintenzionati. Ciò crea, secondo le parole dello stesso Motti, una
zona franca, dove numerosi siti internet non moderati e i provider che
li ospitano non sono perseguibili per i contenuti pubblicati.
La volontà è quella di riuscire a mantenere i livelli di democrazia
virtuale offerti da Internet, limitando però i rischi per le categorie
di utenti più vulnerabili, come donne e bambini. La rete infatti offre
libertà d’azione anche a pedofili e molestatori sessuali, rendendoli
difficilmente tracciabili all’autorità pubblica. Rispettando quindi il
diritto inderogabile alla Privacy dei cittadini, si vuole rendere
perseguibili sia gli adescatori che coloro che immettono materiale
pedopornografico sul web. Lo si può fare identificando gli utenti
collegati, e monitorandone l’eventuale caricamento di contenuti
illeciti. Il sistema, in poche parole, renderebbe immediatamente
tracciabile l’immissione nella rete di materiale pedopornografico,
facendo scattare un allarme per la Commissione europea, che informa a
sua volta gli Stati membri, evitando così che chi abusa di Internet
possa circolare liberamente nei paesi della comunità ed eventualmente
darsi alla fuga.
Come era prevedibile, tale risoluzione è stata variamente ostacolata,
soprattutto da un fronte scandinavo di eurodeputati del centrosinistra,
che vorrebbero addirittura ridurre la portata dell’odierna Direttiva
sull’archiviazione dei dati. Le opposizioni sono di varia natura,
dall’idea che sia impossibile conservare tutte le comunicazioni via web,
a quella più frequente sulla metodologia adottata, in una parola la
diminuzione della privacy dei comuni cittadini tramite un maggior
monitoraggio sulle connessioni internet.
E qui l’Onorevole Motti ha deciso di giocare una carta vincente, tesa a
fugare qualsiasi dubbio di questo tipo, per approdare in tempi brevi
alla realizzazione concreta dell’allarme rapido anti-pedofili. Ha
richiesto infatti, finanziandola a sue spese, la consulenza di Fabio
Ghioni. Un evento inedito, primo e unico finora nel settore. L’intento è
quello di dimostrare la fattibilità di un’archiviazione dei dati, che
non implica spese insostenibili, in grado di tutelare le vittime dei
reati, ma soprattutto anche la privacy e il diritto di espressione degli
utenti che si comportano in modo corretto.
La collaborazione è stata confermata ufficialmente nei giorni scorsi,
nell’ambito di una conferenza organizzata a Reggio Emilia. L’iniziativa
sarà poi promossa in una serie di incontri nei centri della regione, per
sensibilizzare l’opinione pubblica, le famiglie e i media e rispondere,
insieme a Ghioni, a domande tecniche e sugli strumenti di prevenzione
per la tutela dei minori. L’appuntamento più atteso sarà poi il 13
ottobre a Bruxelles, per la presentazione ufficiale del progetto alla
Commissione Europea, corredato dalla soluzione tecnica.
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Fabio Ghioni
Esperto a livello mondiale
in sicurezza e tecnologie
non convenzionali,
consulente strategico
per diversi organismi
governativi e internazionali,
Fabio Ghioni è anche scrittore,
saggista e conferenziere.
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