[Cyber-rights] Risultati del censimento di cyber-rights: prima parte

[Paolino]

Il fine primo è essere concreti noi, una cosa è dire ognuno il suo pensiero,
altro è sintetizzare i nostri pensieri in un testo interessante.
Poi , semmai qualcuno svilupperà degli strumenti che trattano i dati
personali sapranno cosa leggere prima di reinventare le regole.
Altro fine è evitare ai programmatori di primo pelo, che inventano servizi
per gioco e diventano importanti, di trovarsi nei problemi dell'uomo intorno
all'utente senza mai aver letto nulla al riguardo.Un bel documento tecnico
per evitare un odissea contro tutti gli esperti di cyber rights è quello che
vorrei leggere *prima* di scrivere il codice che li offende.

Non sono in grado di indirizzarlo a qualcuno di diverso in questo momento.
Era solo uno spunto da smanettone

paolino



Il giorno 18 novembre 2010 12:44, Marco Bertorello
<marco at bertorello.ns0.it>ha scritto:

> Il 18 novembre 2010 12:39, Paolino <paolo.veronelli at gmail.com> ha scritto:
> > Sarebbe opportuno produrre un documento, ogni anno magari,  con delle
> > direttive per chi si appresta a trattare i dati personali nei servizi.
> > Magari sviluppare un protocollo e qualche cliente prototipo nel lungo
> > periodo.
> >
> > In generale, un atteggiamento alla w3c mi pare il migliore per non
> > infognarsi nelle discussioni.
>
> non mi è chiaro a quale fine sarebbe utile questo documento... e
> sopratutto perchè qualcuno (ma anche il chi non mi è chiaro...
> aziende? PA?) dovrebbe preoccuparsi di aderirvi. Puoi spiegare meglio?
>
> ciao
>
> --
> Marco Bertorello
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