[Cyber-rights] Wikileaks ed i Pirati

Marco A. Calamari marcoc1 at dada.it
Fri Dec 3 13:40:43 CET 2010


In uscita su Punro Informatico, ma comunque in topic ....

Lampi di Cassandra/ Hanno paura di Wikileaks !

Nascosti solo da pannicelli caldi di legalita' nazionale ed
internazionale, una serie di atti di vera pirateria informatica sono
stati compiuti e sono ancora in corso contro Wikileaks.

Parlare di atti di pirateria informatica per descrivere azioni compiute
da governi e da grandi aziende puo' sembrare estremista, ma come
ribadito altre volte su queste pagine, non e' che una descrizione
disincantata e razionale della realta'.

Dopo l'improvvisa sospensione di tutti i servizi cloud che Amazon
forniva (a pagamento, quindi come normale rapporto commerciale) a
Wikileaks, superata grazie alla disponibilita' di server presso altri
provider, dalle prima ore di stamani una ulteriore serie di atti di
"pirateria informatica" sono in corso contro Wikileaks.

Il primo e' stato compiuto dal provider EveryDns, che ha deciso di
interrompere la fornitura del suo servizio, cioe' il nome di dominio
Wikileaks.org al sito di Assange, rendendolo di fatto invisibile da
tutto il mondo. 
EveryDns fornisce i servizi DNS a Wikileaks, grazie ai quali chi digita
l'indirizzo www.wikileaks.org viene effettivamente condotto sui server
di Assange. Interrompere i servizi DNS vuol dire impedire la corretta
traduzione dell'indirizzo web da parte del protocollo internet DNS,
oscurando di fatto il sito, che rimane pero' accessibile utilizzando
direttamente gli indirizzi IP.

Attualmente il sito risulta raggiungibile agli indirizzi:

http://88.80.13.160/ 
http://46.59.1.2/
http://213.251.145.96/

ma la situazione potrebbe cambiare rapidamente se uno o piu' dei diversi
server che hanno questi indirizzi venisse a sua volta "attaccato dai
pirati" e posto fuori servizio.

Wikileaks ha registrato un nuovo nome di dominio sotto il TLD .ch
(Svizzera) e quindi dovrebbe presto essere consultabile online al nuovo
indirizzo internet http://www.wikileaks.ch/

Anche il provider Tablau ha cancellato l'account di Wikileaks. Si tratta
del sito che conteneva fisicamente, e che permetteva di visualizzare e
scaricare, i documenti delle ambasciate Usa recentemente pubblicati. La
società ha affermato di aver deciso di chiudere l'account di Wikileaks
perché violava i termini di uso.

Per chi avesse dei dubbi sul fatto che questi atti di "pirateria
informatica" siano coordinati, puo' essere utile la notizia, riportata
dalle agenzie di stampa, che 

"... il senatore Usa indipendente Joe Lieberman e i colleghi
repubblicani John Ensign e Scott Brown hanno presentato una proposta di
legge per facilitare azioni giudiziarie e attacchi informatici contro
Julian Assange e WikiLeaks. In un comunicato diffuso dall'ufficio di
Lieberman, si spiega che lo "Shield Act" (legge-scudo) permetterebbe
all'Amministrazione Usa "una maggiore flessibilità per attaccare
WikiLeaks e il suo fondatore fondatore Julian Assange" in quanto
definisce illegale la pubblicazione dei nomi degli informatori
dell'esercito americano e della comunità dei servizi di intelligence.
"Assange e i suoi complici hanno stilato una lista di bersagli da
colpire per i nostri nemici", hanno denunciato i tre senatori,
"WikiLeaks non è un sito di informazione e Assange non è un
giornalista".

Qualcuno aveva detto che il problema Wikileaks e' un problema solo per
chi governa od esercita poteri in modo non trasparente e facendosi
sfuggire informazioni riservate, che sicuramente finiscono sempre nelle
mani delle spie e degli avversari, ma che stranamente danno molto piu'
fastidio quando vengono messe in piazza e rese note a tutti.

Qualcuno aveva detto che per un normale cittadino sapere una mezza
verita' od una verita' "di parte" e' comunque molto, molto meglio che
essere lasciato nell'ignoranza da parte dei media tradizionali, sempre
meno oggettivi e decifrabili.

Qualcuno aveva detto che non si sente dire dai cittadini della Rete che
Wikileaks e', dal punto di vista dell'informazione, una risorsa preziosa
perche', nel bene e nel male, porta squarci di trasparenza in un mondo
dell'informazione sempre piu' opaco e manovrato.

Wikileaks non e' un fornitore di informazioni, prima di tutto e' un
fornitore di trasparenza. Trasparenza verso governi ed organizzazioni
che spesso predicano bene ma razzolano poi ben diversamente. E se i
"pirati" lo tireranno giu' ne sentiremo tutti la mancanza.


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