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<span style="font-weight: bold;">        <br>
        </span><defanged_meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=windows-1252"><defanged_body bgcolor="#ffffff" text="#000000"><table class="moz-email-headers-table" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0"><tbody><tr><th align="RIGHT" nowrap="nowrap" valign="BASELINE"><br>
</th><td><br>
</td></tr><tr><th align="RIGHT" nowrap="nowrap" valign="BASELINE"><br>
</th><td><br>
</td></tr><tr><th align="RIGHT" nowrap="nowrap" valign="BASELINE"><br>
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</td></tr><tr><th align="RIGHT" nowrap="nowrap" valign="BASELINE"><br>
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</tr>
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<pre>La domanda che si pongono molti giornali all'indomani della rivolta di <br>
Roma, merita una risposta. Volete vedere i volti nascosti dalle <br>
sciarpe, dai caschi e dai passamontagna? <br>
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Sono gli stessi volti che pagano l'affitto delle vostre case <br>
fatiscenti, sono i volti a cui proponete contratti da 500 euro al mese <br>
con possibilità di assunzione dopo 1 mese di prova e passaggio al <br>
fulltime da 800. Sono i volti che vi propongono i progetti di tesi a <br>
cui fate aggiungere i vostri testi noiosi, sono i volti dei ragazzini <br>
di periferia a cui date gli schiaffi quando li beccate con un pò di <br>
fumo in tasca. <br>
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Sono le persone che vi cucinano il sottofiletto tenero nella osteria <br>
ricercata e chic e lo fanno a nero 50 euro a serata, sono quelli che <br>
vi fanno il cappuccino con la schiuma. Sono quelli che vi rispondono <br>
al telefono dicendo "892424 posso esserle utile?", sono quelli che <br>
comprano la verdura al Lidl perchè alla Crai costa troppo. Sono quelli <br>
che animano le vostre vacanze per 450 euro al mese, sono quelli che <br>
preparano i mercati in cui comprate la frutta fresca. Sono quelli ai <br>
quali la precarietà sta togliendo linfa vitale, sono quelli che fanno <br>
una vita di merda ma che si son stancati di accettarla, di subirla. <br>
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Siamo parte di una generazione che per un giorno ha smesso di <br>
accumulare la cirrosi epatica dovuta alla nevrosi di una vita educata <br>
alla precarietà, che ha tifato rivolta; siamo il futuro che dovreste <br>
ascoltare, siamo l'unica parte sana di un paese coperto di metastasi. <br>
Il 14 dicembre 2010 è successo un fatto epocale, l'intera piazza del <br>
Popolo è esplosa in un boato liberatorio quando un blindato della <br>
finanza ha preso fuoco: in quel boato è racchiusa la nostra esistenza, <br>
l'esistenza di chi non poteva credere che un governo come il nostro <br>
restasse in piedi sorretto da 4 (o per meglio dire 3) miserabili, di <br>
chi non poteva credere che per una volta ce l'avevamo fatta, in tanti, <br>
in migliaia, a gridare “Tutti assieme famo paura!”. Un boato di gioia <br>
e rabbia, esploso dalla parte giusta, quella sbagliata era rintanata <br>
dentro Montecitorio. <br>
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I black block hanno colpito ancora. Occhio, voci indiscrete raccontano <br>
che a volte li si incrocia a lezione, in biblioteca, alle macchinette <br>
del caffè, in birreria, al mare, addirittura in tram. <br>
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Collettivo Universitario Autonomo <br>
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