[Cslist] Fwd: I: [psichiatriafuckyou] Fwd: mercoledì 14 marzo ore 21 a Cecina presentazione dello studio "La Solvay in Val di Cecina..."

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Wed Mar 14 15:17:11 CET 2012



-------- Original Message --------
Subject: I: [psichiatriafuckyou] Fwd: mercoledì 14 marzo ore 21 a 
Cecina presentazione dello studio "La Solvay in Val di Cecina..."
Date: 14.03.2012 10:10
 From:
--- ha scritto:

> Da: mari41 a interfree.it <mari41 a interfree.it>
> Oggetto: [psichiatriafuckyou] Fwd: mercoledì 14 marzo ore 21 a Cecina
> presentazione dello studio "La Solvay in Val di Cecina..."
> A: "psichiatriafuckyou" <psichiatriafuckyou a yahoogroups.com>
> Data: Domenica 11 marzo 2012, 02:52
>
> -------- Original Message --------
>
> mercoledì 14 marzo ore 21 a Cecina presentazione dello studio "La
> Solvay in Val di Cecina..."
>
> Sat, 10 Mar 2012 20:58:36 +0100
>
> il
> organizza un incontro pubblico aperto a tutti per presentare lo __
> realizzato dai ____
>
> AMBIENTALIZZARE RADICALMENTE LA PRESENZA SOLVAY, PER DARE UNA
> PROSPETTIVA AI LAVORATORI, ALLE ALTRE REALTA’ PRODUTTIVE E ALLA
> SALUTE IN VAL DI CECINA
> In queste settimane si sta consumando una crisi senza precedenti nei
> rapporti tra la multinazionale belga da una parte e i lavoratori e la
> popolazione dall’altra.
> L’accelerazione data da Solvay nella presa dei giacimenti di
> salgemma intorno a Saline di Volterra, nonostante i giacimenti di
> Buriano-Ponteginori siano ancora sfruttabili per molti anni, ha
> indotto il sindaco di Volterra a fermare i lavori, e quello di
> Montescudaio a fermare i prelievi d’acqua dai laghetti del Fiorino
> di Cecina.
> La Solvay ha risposto arrogantemente mettendo 23 lavoratori in cassa
> integrazione, ed in forte agitazione gli altri di Rosignano,
> scatenando una guerra tra poveri e contro i pochi sindaci che hanno
> tentato una minima azione di contrasto allo strapotere della
> multinazionale.
> Le premesse di questa gravissima crisi risalgono allo scellerato
> contratto che regalava nel 1996 tutti i restanti giacimenti di
> salgemma alla Solvay, sottraendoli alla Salina di Stato, da subito
> fortemente avversato dalla popolazione, che capì che con il sale
> sarebbe stata privatizzata ancora di più anche l’acqua della Val di
> Cecina, in un contesto di gravissimo dissesto idrogeologico.
> In questi sedici anni la Regione e le province hanno fatto di tutto
> per mandare avanti quel contratto e – nonostante gli stop del TAR
> del 2007 e del 2010 con la sostanziale motivazione che non viene
> garantita l'acqua alla popolazione – continuano a farlo tutt’ora,
> invece di imporre a Solvay iniziative alternative in grado di
> salvaguardare acqua e territorio, come un dissalatore a Rosignano o
> altre misure di radicale ambientalizzazione.
> Secondo il Rapporto dell'Università di Pisa, dei prof. Cheli e
> Luzzati, Solvay usa il 48% dell'acqua dolce dell'area, sia per le
> estrazioni che per gli altri usi industriali causando in tal modo uno
> scadimento verticale della qualità dell'acqua per i cittadini che,
> più deboli del colosso belga in questa competizione, hanno dovuto
> sorbirsi acqua residuale, in deroga ai limiti di legge negli ultimi 
> 10
> anni. L’appello in queste settimane drammatiche è quello di non
> farci prendere dal panico e dalla trappola tesa da Solvay, e tornare 
> a
> ragionare lucidamente:
> sul dissesto creato da Solvay negli scorsi 100 anni di presenza
> devastante,
> sulla riduzione di occupazione e di reddito creato da Solvay nel
> territorio che sfrutta,
> sul probabile via libera alla distruzione del “Masso delle
> Fanciulle” nell'area incontaminata del Parco di Berignone, con la
> costruzione dell'invaso artificiale di Puretta ad uso civile,
> sul progetto IDRO-S, ad uso industriale, alle porte di Cecina che
> prevede di invasare 3 milioni di acqua di piena inquinata, sull'unica
> falda di acqua buona rimasta alla popolazione,
> sulla creazione di alternative che diano prospettive più sicure
> rispetto allo sfruttamento per i prossimi trent’anni (e poi?) di
> sale ed acqua in Val di Cecina, oltretutto a prezzi di saldo.
> Per approfondire queste tematiche, senza emotività ma
> scientificamente, proprio per la preoccupazione che pervade chi –
> come noi – mette al primo posto i beni comuni – acqua, lavoro,
> salute - invitiamo cittadini ed istituzioni. ---
> Comitato per i Beni Comuni Val di Cecina
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