[Cslist] Fwd: Selvaggio attaco poliziesco contro gli operai a Basiano

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Tue Jun 12 16:57:07 CEST 2012


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Subject: Fwd: Selvaggio attaco poliziesco contro gli operai a Basiano
From:    "kinesis tradate" <kinesis.tradate at gmail.com>
Date:    Mon, June 11, 2012 7:53 pm
To:      undisclosed-recipients:;
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 inoltro questo comunicato sui fatti di oggi

*SELVAGGIO ATTACCO POLIZIESCO A BASIANO.*

Questa mattina, mentre gli operai del magazzino di Basiano (MI)
presidiavano i cancelli sono stati violentemente caricati dai carabinieri.
Di fronte alla loro coraggiosa resistenza, solo con l'uso di candelotti con
gas asfissianti, sparati in tutte le direzioni e ad altezza d'uomo, le
"forze dell'ordine" hanno potuto sgombrare i cancelli, e permettendo così
l'ingresso di un pullman di crumiri, appositamente fatto arrivare dalla
cooperativa subentrante, La Bergamasca, per sostituire i lavoratori in
sciopero. Negli scontri una ventina di operai, tutti immigrati, sono
rimasti feriti. Alcuni sono stati arrestati in ospedale.

Questa è la loro legge: la legge della rapina, del furto, dello
sfruttamento selvaggio. Questa è l'unica legge che lo Stato democratico
vuol far rispettare...
Decine e decine di lavoratori immigrati, di ogni etnia e credo, di ogni
provenienza ed età, selvaggiamente pestati per permettere ad un pugno di
malavitosi di imperare in questo settore facendo lauti profitti sulla pelle
dei proletari.
Ma queste lotte dimostrano che reagire si può, che non tutto è perduto, che
non tutti sono disposti a rassegnarsi ad un futuro di lavoro sottopagato,
minacciato dai ricatti, preda di ogni sopruso.
Un futuro che non possiamo consegnare così alle generazioni che verranno.
Occorre alzare la testa, seguendo l'esempio di lotta e di determinazione di
questi operai di Basiano.
Per lottare contro lo sfruttamento.
Per lottare per il superamento di ciò che lo genera, il capitalismo!

I fatti
Il magazzino di Basiano è un centro logistico che rifornisce la catena di
supermercati “Il Gigante”, che ha dato in appalto lo scarico e il carico
dei prodotti a due diverse imprese, le quali a loro volta hanno dato in
appalto la gestione de lavoro a due cooperative: Synergy (gruppo Alma) con
circa 90 operai e La Bergamasca (25-30 operai).
Questa la ricostruzione dei fatti fornita dal SI Cobas:
“Il percorso comincia proprio mentre infuriava la battaglia all'Esselunga
corso. Infatti molti operai di Basiano abitano a Pioltello e diversi di
loro, tramite Alma, avevano lavorato a suo tempo proprio a Pioltello.
Proprio questo incrocio di conoscenze e esperienze, è alla base di un
percorso di sindacalizzazione che, dopo alcuni contatti diretti con la
cooperativa Bergamasca (trovando soluzione positiva ad alcune questioni
sindacali poste sul tappeto) avevano portato allo sciopero di tre settimane
fa, promosso dai 30 iscritti al SI.Cobas (tutti pakistani) a cui aveva
finito per aderire anche il consistente contingente degli egiziani di Alma.
Alla base dello sciopero le scandalose condizioni economiche degli operai
di "Bergamasca" ai quali, oltre al mancato riconoscimento della
professionalità e degli istituti contrattuali previsti, viene applicato un
balzello di 2500€ l'anno di quote sociali per far fronte alle perdite
economiche complessive della cooperativa.
Gli egiziani dichiareranno poi apertamente di essere in sciopero perché
solidali coi colleghi di Bergamasca e perchè non possono ammettere che a
parità di lavoro, qualcuno prenda 400€ al mese meno di loro, perchè questo
è una minaccia alle loro stesse condizioni
E la lungimiranza di queste affermazioni non tarderanno a manifestarsi,
quando giunge, a freddo, la notizia che Alma ha dato disdetta dell'appalto
a partire dal 20 giugno, che intende abbandonare gli operai al destino
dell'appalto (in sostanza licenziamento o Cassa integrazione), che
Bergamasca andrà a rilevare la parte di appalto lasciata vacante da Alma,
con l'intenzione di portarci a lavorare altri "suoi operai" finora
utilizzati col metodo del lavoro a chiamata senza assorbire, come previsto
dalla legge, gli operai di Alma.
La logica del cambio d'appalto appare evidente: si buttano fuori 90
lavoratori che lavorano ad una media di 9€ all'ora per sostituirli con
altrettanti che lavorano a 6€. A orchestrare il tutto, ovviamente la
direzione de "il gigante" e delle due aziende intermediarie di servizi di
cui si serve (Gartico e Italtrans). Il cerchio della logica capitalista si
chiude come una morsa sul destino immediato di 90 lavoratori che reagiscono
immediatamente come belve inferocite

La battaglia dell'8 giugno

Fin dal mattino gli operai di Alma incrociano le braccia e occupano i
reparti. Dall'altro lato del magazzino, i compagni di Bergamasca rallentano
la produzione a tal punto che rendono totalmente inefficace l'afflusso di
40 operai esterni aggiuntivi
La situazione diventa quindi incandescente a partire dalla scadenza
dell'ultimatum dato dai carabinieri, fissato per le 17, per liberare il
magazzino dall'occupazione
Alle 20 scatta l'azione della polizia in antisommossa che prima trascinano
fuori dal magazzino gli operai e poi passano ai manganelli. Alla fine si
conteranno 5 feriti di cui 4 sostanzialmente lievi e uno che, all'una di
notte, era ancora in ospedale per le percosse subite al fegato.
Dopo la carica e la concitazione successiva, tutti gli operai coinvolti
nella battaglia (che nel frattempo si sono uniti al SI.Cobas) si uniscono
ai 20 colleghi di Bergamasca che stazionavano, fin dalle 15, fuori dai
cancelli.
Alle 24 la polizia ha abbandonato la scena: lo sciopero si protrarrà e il
presidio diventa permanente.”


*Oggi lunedì 11 giugno  *dalle 3 del mattino quasi tutti gli operai Alma e
una quindicina degli operai Bergamasca, con il sostegno di altri attivisti,
hanno presidiato i cancelli. La Bergamasca ha organizzato un pullman di
operai, quasi tutti estranei al magazzino,  da utilizzare per sostituire
gli operai in sciopero: pratica che tra l’altro è illegale. I carabinieri
hanno scortato il pullman, poi hanno caricato il picchetto degli
scioperanti, che hanno reagito con rabbia, respingendo i militari, dopo che
i primi compagni caduti a terra erano stati selvaggiamente colpiti. In una
seconda carica le “forze dell’ordine” lanciavano candelotti lacrimogeni e
asfissianti, infierendo con i manganelli.
L’”ordine” era “ristabilito”, con 20 feriti tra gli operai, soprattutto
egiziani, e i crumiri fatti entrare a lavorare in sostituzione degli
scioperanti.
Lo Stato ha usato ancora una volta la violenza contro gli operai che
rivendicano i propri diritti contrattuali, e a favore del padronato che
deruba sistematicamente lo Stato stesso evadendo contributi e tasse, e
infrangendo la legge che vieta la sostituzione dei lavoratori in sciopero.

Agli operai del “Gigante” di Basiano va tutta la nostra solidarietà attiva.
Insieme a quelli di molte cooperative della logistica, provenienti da tutto
il mondo, che in questi mesi hanno rialzato la testa contro per difendere
le proprie condizioni di lavoro e la propria dignità, essi sono un esempio
per tutti i lavoratori italiani colpiti da padronato e governo.

                                   COMUNISTI PER L'ORGANIZZAZIONE DI CLASSE
- COMBAT NORD-
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