[Cslist] Fwd: [CR] Sfruttamento e ricatto nei call center empolesi

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Wed Aug 8 00:36:28 CEST 2012



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Subject: [CR] Sfruttamento e ricatto nei call center empolesi
Date: 06.08.2012 12:51
 From: giovanni <rubattug a alice.it>
To: Comunità in Resistenza <Comunitainresistenza a inventati.org>
Reply-To: Empoli *1988/2008 ventiperdue ::: DA CENTRO SOCIALE A 
COMUNITÁ IN RESISTENZA ::: <comunitainresistenza a inventati.org>

  Di seguito il comunicato sulla vicenda dei due call center empolesi.
  Giovanni

Marco Saletti è un imprenditore di Vinci che dal 2008 al 2011 ha
sfruttato 268 giovani della zona sottopagandoli (2,50 euro all'ora) 
come
centralinisti nei suoi due call center di Empoli (E-net e Sant'Andrea),
a volte non pagandoli proprio, comunque stipulando contratti di
collaborazione a progetto che occultavano lavoro subordinato, questione
su cui si è espressa a varie riprese la Corte di Cassazione (si veda ad
es. la sentenza n.4476 del 21 marzo 2012).

L'operatore di call center è il soggetto esemplare dello sfruttamento
del lavoro immateriale di questi anni. Soggetto nuovo per un lavoro che
prevede le stesse vecchie forme di sfruttamento tipiche della fabbrica
tayloristica. Le storie che emergono dai due call center empolesi
evidenziano infatti l'ossessivo e costante controllo dei tempi,
l'elevato tasso di stress e il ricatto costante della riconferma
contrattuale. Imprenditori senza scrupoli che possono contare su una
giungla retributiva che né la Spending review né gli accordi
confederali al ribasso hanno minimamente intaccato. Indifferenti al
rispetto delle condizioni lavorative, i call center sono stati tra i
luoghi più "visitati" dai servizi ispettivi delle ASL e del ministero
del lavoro. Numerosi studi scientifici hanno messo a nudo le diverse
criticità tipiche del call center e gli effetti negativi prodotti sulla
salute degli "operatori": disturbi muscolo scheletrici, dolori alle
orecchie, senso di vertigine, cefalee, riniti causate dalle cuffie di
spugna non sanificate, disfonie funzionali (malattie della voce
caratterizzate da alterazione del timbro vocale).

E' un modello organizzativo che si va affermando sempre più
prepotentemente sia nel mondo dell'impresa privata che in quella della
pubblica amministrazione in quanto permette di aggredire più
efficacemente i "mercati" e tagliare pesantemente il costo del lavoro.
Alti profitti e bassa qualità del servizio che lavoratrici e lavoratori
pagano pesantemente sia in termini di salute che di precarietà di
reddito.

Condizioni che i Cobas denunciano da anni, portate alla luce grazie 
alla
lotta dirompente dei precari di Atesia e che ha costretto l'azienda e
cgil, cisl e uil a firmare un accordo per l'assunzione a tempo
indeterminato di 6500 lavoratori. Una vicenda estesa successivamente a
tutti i grandi gruppi delle telecomunicazioni. Abbiamo denunciato le
politiche delle imprese di TELECOMUNICAZIONI che, attraverso la
dichiarazione di finti esuberi, utilizzano i soldi pubblici destinati
agli ammortizzatori sociali per aumentare la flessibilità della forza
lavoro dentro l'azienda e ridurre drasticamente il numero dei 
dipendenti
stabili per sostituirli con lavoratori precari e/o delocalizzare le
attività dove il costo del lavoro è più basso. Denunciamo anche
l'assoluto disinteresse che amministrazioni pubbliche e società
pubblicoprivate manifestano verso i lavoratori dei call center
orientando la scelta di un appalto unicamente sulla base di
considerazioni economiche al ribasso. Una indifferenza testimoniata dal
voto unanime sul cosiddetto "decreto Sviluppo" e in particolare su un
piccolo comma (per la precisione il settimo dell'articolo 24 bis), che
prevede per le "attività di vendita diretta di beni e di servizi
realizzata attraverso call center outbound", vale a dire al telefono, 
la
possibilità di lavorare col contratto a progetto vita natural durante.
Precarietà a vita.

Nel rivendicare l' assunzioni immediata e a tempo indeterminato per
tutti i lavoratori dei call center (sia "in bound" che "out bound"),
ricordiamo che la nostra sede di Empoli (via XXV aprile n.1, Ponte A
Elsa) è a disposizione per consulenze e sostegno legale tutti i
mercoledì dalle 21 in poi.

Cobas Empoli-Valdelsa.




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