[Cslist] Fwd: Brevi elementi di riflessione sul 15 ottobre
telviola_t28 at inventati.org
telviola_t28 at inventati.org
Fri Oct 14 14:17:41 CEST 2011
-------- Original Message --------
Subject: Brevi elementi di riflessione sul 15 ottobre
Date: Wed, 12 Oct 2011 22:33:49 +0200
From: Centro Sociale Vittoria - Milano <vittoria a ecn.org>
To: telviola_t28 a inventati.org
NEWSLETTER CSA VITTORIA-Milano
via Friuli ang. Muratori 43
www.csavittoria.org [1]
vittoria a ecn.org [2]
BREVI ELEMENTI DI RIFLESSIONE SUL 15 OTTOBRE E SULLE LOTTE DEL PROSSIMO
AUTUNNO !
La crisi strutturale e sistemica in cui versa il capitalismo
internazionale (in particolare statunitense ed europeo),
inesorabilmente
aggravatasi dalla scorsa estate con le dirette conseguenze sui debiti
sovrani dei paesi periferici dell'area euro (tra cui ovviamente
l'Italia), è un'occasione straordinaria e irripetibile per scardinare
il potere dei lavoratori nei luoghi di lavoro e ridurre drasticamente i
diritti conquistati in anni di lotte. Il carattere smaccatamente
classista che caratterizza l'attuale offensiva padronale è tutto teso a
scaricare sui lavoratori e sulle classi subalterne la crisi al fine di
salvaguardare (se non salvare) profitti sempre più risicati. La ricerca
del profitto a breve termine e la speculazione finanziaria, la
delocalizzazione verso paesi a bassi salari e scarsa conflittualità
operaia, l'implementazione di contratti precari, l'esclusione sociale
provocata per avere la garanzia di un bacino di riserva tenuto ai
margini della produzione, costringono il capitale, da un lato, a
intensificare lo sfruttamento della forza-lavoro non ancora espulsa per
cercare di frenare la caduta di una massa di profitto sempre più
risicata. Dall'altro lato, i ripetuti salvataggi pubblici di un
capitalismo in crisi, che hanno sempre più caricato i bilanci statali,
devono essere compensati da politiche di austerity di cui la BCE si fa
interprete e prima fautrice. Non accantonando l'opzione militare e
imperialista che trova nuova linfa nelle contraddizioni poste, ad
esempio, dalle cosiddette primavere arabe da usare per eliminare regimi
dittatoriali non più funzionali agli interessi di controllo delle
risorse del capitalismo occidentale. Obiettivo primario, su un piano
nazionale sempre più subordinato alle istanze sovranazionali, diventa
quindi la riduzione di un deficit che, nonostante i sacrifici già
imposti ai lavoratori e ai settori popolari del nostro paese per
entrare
nei parametri necessari alla costituzione della moneta unica, è
comunque in progressivo aumento.
Le misure devastanti attuate e il continuo trasferimento di ingenti
risorse pubbliche e ricchezza dal lavoro alla rendita finanziaria non
sono ritenute sufficienti dai nostri "controllori" comunitari: nuovi
tagli, privatizzazioni e rinunce a diritti sociali e sindacali
acquisiti
sono imposte quale unica soluzione possibile. Ciò si traduce anche
nella ridefinizione del comando statuale che, in via progressiva,
abbandona il ruolo di mediazione sociale dei conflitti in favore di una
repressione sempre più violenta. E' in pratica in atto una forma di
commissariamento che, dal piano economico-finanziario-istituzionale,
tracima nel controllo autoritario di ogni forma di opposizione e
conflitto. Opposizione che, di converso (secondo il vecchio paradigma
marxiano che il capitalismo crea il proprio nemico di classe), trova
nuova linfa dalla stessa crisi strutturale del sistema capitalistico
che
amplia e radicalizza, anche nelle forme e nelle pratiche, fortemente i
conflitti, creando le condizioni oggettive per processi ricompositivi
da
un punto di vista di classe e costringe militanti e realtà a cimentarsi
su prospettive più complessive. ASSUME QUINDI FONDAMENTALE IMPORTANZA
LAVORARE AFFINCHÉ ALL'INTERNO TANTO DEGLI AMBITI DI MASSA, QUANTO DELLE
SINGOLE LOTTE CHE SI DIFFONDONO NEI TERRITORI, SI POSSANO COSTRUIRE
PROPOSTE POLITICHE, O QUANTOMENO PRATICHE COMUNI, CHE RIESCANO A
GENERALIZZARE IL CONFLITTO EVIDENZIANDO L'INCONCILIABILITÀ DEGLI
INTERESSI DI CLASSE. In tal senso, tenendo ben presenti i limiti che
purtroppo sconta in termini di genericità della proposta politica, è
di fondamentale importanza il lavoro territoriale che, in tutta Italia,
sta preparando la giornata di mobilitazione nazionale e internazionale
del 15 ottobre che si sta configurando come un grande appuntamento di
lotta a livello europeo. Diversi sono i segnali positivi che giungono
dalla preparazione di questa giornata di mobilitazione di massa che si
vuole declinare quale forte e determinato momento di discontinuità
rispetto ai classici cortei-sfilata o alla rappresentazione (più che
pratica e reale) del conflitto che troppo spesso hanno segnato in
negativo gli anni passati. Giornata che deve essere intesa quale
passaggio importante di verifica delle pratiche e dei percorsi comuni
costruiti anche territorialmente per la creazione di un fronte di massa
che sappia ragionare e praticare in termini prospettici una reale
alternativa di sistema. Siamo di fronte a una tappa, sicuramente di
forte valenza politica e dalle possibili "ricadute" positive per
l'autunno che ci aspetta, ma che tale rimane e deve rimanere rifuggendo
dalla logica perdente della costruzione dell'evento: l'accumulo di
forze
e la ricomposizione delle vertenze e dei percorsi oggettivamente
antagonisti che si sviluppano è il reale terreno su cui misurarsi nella
quotidianità del lavoro politico. Non deve essere altresì dimenticato
che il corteo di Roma sarà un'enorme vetrina per tutte quelle forze
riformiste che cercano sponde e interazioni istituzionali per una
possibile rimonta elettorale, per tutte quelle "cordate" nazionali che
si candidano a piccole poltrone o appoggiano le velleitarie
"narrazioni"
delle prossime primarie di centro-sinistra. MA È LA NATURA STESSA DELLA
CRISI A CHIUDERE GLI SPAZI PER LA RIPROPOSIZIONE DI QUESTE IPOTESI
RIFORMISTE E "SOCIALDEMOCRATICHE": I MARGINI DI MANOVRA, (SE MAI VI
SONO
STATI) SOPRATTUTTO SUL TERRENO DELLA REDISTRIBUZIONE DEL REDDITO, SONO
RISIBILI, NON PIÙ CONCRETAMENTE IMPRATICABILI E DUNQUE NON PIÙ
SPENDIBILI SUL PIANO DELLA PACIFICAZIONE SOCIALE, L'ATTUALE PROSPETTIVA
DEL CAPITALE NAZIONALE È QUINDI LA "MACELLERIA" SOCIALE DI OGNI
GARANZIA E DIRITTO. NON VI SONO ALTERNATIVE: O CI SI PONE,
ACCETTANDOLI,
IN UNA POSIZIONE DI ASSOLUTA COMPATIBILITÀ CON I DETTAMI DEGLI
ORGANISMI POLITICI ED ECONOMICI BORGHESI OPPURE CI SI ATTREZZA IN
TERMINI POLITICI PER AFFRONTARLI. Non vi sono scorciatoie, non esiste
un
capitalismo dal volto umano con possibili ipotesi di redistribuzione di
profitti impedita da distorsioni o agguerriti speculatori: la crisi in
cui versa mostra la reale natura dell'attuale organizzazione economica.
RITENIAMO QUINDI ASSOLUTAMENTE NECESSARI MOMENTI DI CONFRONTO CHE,
SUPERATA LA GIORNATA DI MOBILITAZIONE DI ROMA, PERMETTANO DI
INDIVIDUARE
PERCORSI E PRATICHE CONDIVISE E COMUNI DI LOTTA E DI INIZIATIVA
POLITICA
PER SUPERARE LE SPECIFICITÀ ED ESSERE FINALIZZATE A RAFFORZARE UN
FRONTE DI CONTRAPPOSIZIONE SOCIALE ALLE POLITICHE NEOLIBERISTE PER
CREARE E ORGANIZZARE PERCORSI DI LOTTA GENERALIZZATI PER MIGLIORI
CONDIZIONI DI VITA DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI.
TRASFORMARE L'INDIGNAZIONE IN ODIO DI CLASSE !
RENDIAMO PRECARIA LA VITA AI PADRONI!
PER UNA SOCIETÀ SENZA CLASSI NÉ PADRONI!
]
Links:
------
[1] http://www.csavittoria.org/
[2] mailto:vittoria a ecn.org
[3]
http://www.csavittoria.org/index.php?option=com_acajoom&Itemid=999&act=change&subscriber=104&cle=6f1a19628ac7812538f41651f78801c2&listid=4
[4]
http://www.csavittoria.org/index.php?option=com_acajoom&Itemid=999&act=unsubscribe&subscriber=104&cle=6f1a19628ac7812538f41651f78801c2&listid=4
More information about the Cslist
mailing list