[Cslist] [Fwd: [Internazionale] Per la revoca della “occupazione israeliana” di piazza del Duomo di Milano (12–23 giugno 2011)]

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Fri May 27 09:44:43 CEST 2011


---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: [Internazionale] Per la revoca della “occupazione israeliana” di
piazza del Duomo di Milano (12–23 giugno 2011)
From:    "PAL  NEWS" <palestinanews at gmail.com>
Date:    Thu, May 26, 2011 3:52 am
To:      conflitti at peacelink.it
         internazionale at www.ecn.org
         pace at peacelink.it
         pacifistat at inventati.org
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   Per aderire a questo appello inviare una email di adesione a
perlarevoca at gmail.com indicando:

   - per le associazioni/organizzazioni: nome dell'associazione e un suo
   referente
   - per le persone: nome, cognome, città di residenza, eventuale
   associazione/organizzazione di appartenenza

*Lettera aperta per la revoca della “occupazione israeliana” di piazza del
Duomo di Milano (12–23 giugno 2011)*

A quanti hanno patrocinato *“l'occupazione israeliana”* di Milano, dal
Presidente della Repubblica, al Presidente della Regione Lombardia, al
Presidente della Giunta Provinciale di Milano, al Sindaco del Comune di
Milano, a tutte le autorità e le associazioni locali coinvolte.

Alle organizzazioni, alle associazioni, ai cittadini/e, che intendono
chiedere la revoca e opporsi alla *“occupazione israeliana”* di Milano.

Ai media

Oggetto: *Per la revoca della “l'occupazione israeliana” di piazza del Duomo
di Milano (12–23 giugno 2011)*

Il primo dicembre 2010, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, insieme a Gideon Meir, ambasciatore di Israele in Italia, aveva
annunciato che un padiglione di circa 900 mq sarebbe stato installato, nel
corso del 2011, in piazza del Duomo di Milano. Il progetto, che prevede un
investimento di 2,5 milioni di euro, ha l’obiettivo – avevano sottolineato
gli organizzatori – *“di dare un’immagine di Israele diversa da quella di
uno Stato interessato da una situazione di conflitto”*. Al primo ministro
israeliano, Benjamin Netanyahu, noto “uomo di pace”, il compito di aprire la
manifestazione.
All'inizio di maggio, Gideon Meir, durante il ricevimento per il 63°
anniversario dell'indipendenza dello Stato ebraico, ha dichiarato: *“nel
mese di giugno si terra' a Roma un vertice intergovernativo tra il governo
italiano e quello israeliano, mentre nello stesso periodo, dal 12 al 23
giugno, l'ambasciata israeliana portera' nella citta' di Milano un grande
progetto dal titolo **Israele che non ti aspetti!”
*
Questa iniziativa è una offesa alla città di Milano, medaglia d'oro della
Resistenza, e a quel che rimane della coscienza civile e democratica di
questo paese.
I responsabili della pulizia etnica della Palestina, del politicidio e del
sociocidio del popolo palestinese, del genocidio in corso nella Striscia di
Gaza, i criminali di guerra responsabili dei continui massacri a danno del
popolo palestinese, si apprestano ad essere ricevuti, con tutti gli onori,
dal Presidente della Repubblica, dal governo, dalle autorità locali e da
numerose associazioni di categoria, che si riconfermano complici di questa
politica disgustosa e immorale.
*Impedire questo scempio è compito delle minoranze etiche di questo paese.
Impedire che i criminali di guerra israeliani, con il loro codazzo di
“intellettuali” razzisti, “occupino” la piazza del Duomo di Milano è un
imperativo morale e politico.*

Siamo di fronte alla solita iniziativa di propaganda del governo italiano.
Nel 2008 l'ambasciatore Gideon Meir ebbe a ripetere una simile litania in
occasione della presenza israeliana alla Fiera del Libro di Torino,
“*Scopriamo
l'altro volto di Israele”, *con accenti di un inequivocabile razzismo1. Ora
siamo passati allo slogan “*Israele che non ti aspetti!”*

Non c'è nulla da scoprire, non c'è nulla da aspettarsi da Israele, ad
eccezione degli esiti inevitabili delle sue politiche di
esclusione/espulsione/massacro, direttamente legate alla natura razzista del
sionismo.

Israele e i suoi complici si aspettino una azione determinata e decisa per
impedire questo scempio.

Invitiamo tutte le organizzazioni, tutte le associazioni, tutti/e i
cittadini/e, che hanno a cuore la difesa dei popoli oppressi e la difesa dei
diritti umani, a unirsi nella richiesta di revoca del progetto e nelle
iniziative tese a impedire questo evento israelo-milanese.
Torino, 25 maggio 2011

Primi firmatari:
International Solidarity Movement Italia (ISM-Italia)
Circolo Internazionalista di Torino
….....................................................
“*Verrà il tempo in cui i responsabili dei crimini contro l’umanità che
hanno accompagnato il conflitto israelo-palestinese e altri conflitti in
questo passaggio d’epoca, saranno chiamati a rispondere davanti ai tribunali
degli uomini o della storia, accompagnati dai loro complici e da quanti in
Occidente hanno scelto il silenzio, la viltà e l’opportunismo.”

*1. Intervista all’ambasciatore israeliano Ghideon Meir alla vigilia delle
celebrazioni per il sessantesimo anniversario della fondazione dello Stato
ebraico, rilasciata a Shalom nel marzo 2008 a cura di Paola Abbina
*Shalom. Quale’è l’importanza di questo 60° anniversario?
*Meir. La stampa europea presenta Israele sotto una luce molto negativa,
ignorandone completamente il contesto *(sic!)*. Il pubblico europeo conosce
Israele solo attraverso il conflitto mediorientale. Non si sa che Israele è
anche un Paese democratico, con valori democratici, con libertà di parola e
diritti civili universali, di cultura meravigliosa, con una fioritura
economica notevolissima rispetto all’occidente. Tutto ciò è ignorato. Credo
che il sessantesimo anniversario sia per noi l’occasione per portare alla
luce e a conoscenza degli italiani l’altro volto di Israele, il contesto. Il
conflitto è contro un paese sovrano, ebraico, democratico, che ha valori
universali: è molto importante che il pubblico italiano capisca questo. Noi
faremo in modo che tutto ciò venga compreso attraverso una lingua che è
sicuramente condivisa dagli italiani, la lingua della cultura: musica, arte
figurativa, scultura. Organizzeremo seminari su Israele e sul Medio Oriente
ascoltando professori che parleranno anche di tecnologia, campo nel quale
siamo uno dei Paesi più avanzati. Ma prima di ogni altra cosa, tramite la
musica. A questo aggiungo che in Italia gli scrittori israeliani,
dell’importanza di Oz, Shalev, Grossman, Yeoshua, Appelfeld (sperando di non
aver dimenticato nessuno), sono tra i più letti: anche attraverso la
letteratura noi dobbiamo rappresentare e mostrare l’altra faccia di Israele.
So che in Italia molti si sentono legittimati a criticare Israele per il
fatto che questi scrittori criticano proprio la politica. *Questa settimana,
ho avuto una conversazione interessante con David Grossman: egli è uno dei
più grandi rappresentanti della letteratura israeliana. Lo dico sempre a lui
come agli autori israeliani: nel momento in cui i palestinesi avranno
scrittori del loro calibro, che criticheranno anche loro apertamente le
azioni dei loro governi e parleranno di pace con Israele, allora saprò che
siamo sulla strada per la pace.*



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