[Cslist] [Fwd: I: [psichiatriafuckyou] comunicato di solidarietà con il popollo tunisino e con tutto il ma ghreb dell'assemblea anticapitalista bologna]

telviola at ecn.org telviola at ecn.org
Tue Jan 18 08:00:24 UTC 2011


---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: I: [psichiatriafuckyou] comunicato di solidarietà con il popollo
tunisino e con tutto il maghreb dell'assemblea anticapitalista bologna
From:    "pietro clerici" <pietro_olmo at yahoo.it>
Date:    Mon, January 17, 2011 7:47 am
To:      riduzionedeldanno at yahoogroups.com
         aa-forum at yahoogroups.com
         c_rap at yahoogroups.com
         cpa-news at hackbloc.net
         csabarattolo at yahoogroups.com
         legambienterossa at yahoogroups.com
         qu_bi at yahoogroups.com
         "Genzano Social" <genzanosf at tiscali.it>
         telviola at ecn.org
         territorio-msf at yahoogroups.com
         vittoria at ecn.org
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--- Dom 16/1/11, crudos at canaglie.net <crudos at canaglie.net> ha scritto:


Da: crudos at canaglie.net <crudos at canaglie.net>
Oggetto: [psichiatriafuckyou] comunicato di solidarietà con il popollo
tunisino e con tutto il maghreb dell'assemblea anticapitalista bologna
A: "Psichiatriafuckyou" <psichiatriafuckyou at yahoogroups.com>
Data: Domenica 16 gennaio 2011, 10:58


 



UNA SOLA LOTTA!
In Europa così come nel resto del mondo, organi nazionali in combutta
con organi sovranazionali, si adoperano per dare concreta applicazione a
piani di austerity, reputandoli la migliore risposta alla crisi sul
piano della sicurezza e del controllo. I focolai della rivolta di cui
siamo quotidianamente aggiornati mediante i mezzi di informazione, ci
suggeriscono che l’odio per la repressione è presente in molti e che la
volontà di cambiamento è reale e globale.
Significative sono le parole di un giovane tunisino: “E per la prima
volta si vede in tutto questo l'occasione per ribellarsi, per vendicarsi
di questa famiglia reale che si è impossessata di ogni cosa, di
rovesciare l'ordine costituito che ha accompagnato l'intera vita di noi
giovani.
Giovani che hanno studiato; e che ora ne hanno abbastanza. E si
preparano a immolare tutti i simboli di questa vecchia Tunisia
autocratica, con una nuova rivoluzione, la Rivoluzione del Gelsomino,
quella vera.”
Le lotte che si stanno verificando in queste ultime settimane nei paesi
del Maghreb sono l’esempio più eloquente della tendenza alla
generalizzazione del conflitto. La forza con cui la popolazione tunisina
si è scagliata contro i simboli e le istituzioni della dittatura di Ben
Ali riempie di significato e di prospettive ogni altra esperienza di
lotta, il cui fine coincida con il disvelamento dello strapotere dei
governi e delle lobbies, che aumenta sempre più il divario tra
popolazione ricca e povera, in tutte le aree del mondo. In Tunisia, la
lotta per il pane ha portato in piazza migliaia di uomini e donne
determinati a rifiutare il compromesso, nella consapevolezza che alla
destituzione di un tiranno può verificarsi l’elezione (forse anticipata)
di uno peggiore e, per questo, oltremodo decisi a riprendersi quanto è
stato loro sottratto nell’arco di oltre un ventennio di dittatura. In
Algeria, allo stesso modo, barricate, blocchi stradali e conflitti
aperti con le forze dell’ordine, hanno obbligato il Consiglio
Interministeriale a varare una politica di riduzione dei costi dei beni
di prima necessità, sino a sospendere e/o esonerare dai diritti
doganali, tasse e imposte su olio e zucchero.

Le rivolte in Tunisia, in Algeria e nel resto del mondo non possono
lasciarci indifferenti. Per tanto, la più significativa forma di
solidarietà che possiamo esprimere in sostegno ai popoli del Maghreb è
continuare a lottare.

Assemblea Anticapitalista Bologna

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