[Cslist] Fwd: I: [AMP] [Fwd: Rompere tutte le complicità!]
telviola at ecn.org
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Sat Dec 17 09:10:26 CET 2011
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Subject: Fwd: I: [AMP] [Fwd: Rompere tutte le complicità!]
From: telviola_t28 at inventati.org
Date: Sat, December 17, 2011 8:58 am
To: "coll.telviola milano" <telviola at ecn.org>
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-------- Original Message --------
Subject: I: [AMP] [Fwd: Rompere tutte le complicità!]
Date: Sat, 17 Dec 2011 07:19:31 +0000 (GMT)
From: >
To: psichiatriafuckyou at yahoogroups.com
---
ha scritto:
> Da:
> Oggetto: [AMP] [Fwd: Rompere tutte le complicità!]
> A: "amp lista"
> Data: Venerdì 16 dicembre 2011, 17:13
>
>>
>>
>>
>>
>>
>> Letture didattiche
>> Posted on dicembre 16, 2011 by dcc
>> Da questo documento emergono i legami e le relazioni esistenti tra
>> alcuni agenti della questura di Pistoia e i testimoni dell‟accusa
> del
>> processo per i fatti di Casapound Pistoia dell‟ 11 Ottobre 2009.
> Più
>> in generale, emergono legami tra agenti della Questura di Pistoia ed
>> esponenti dell‟estrema destra neofascista pistoiese, tra cui
> membri
>> del Circolo Casapound “Agogè”.
>>
>> Così incomincia il dossier che il Comitato parenti e amici degli
>> arrestati livornesi per i fatti di Pistoia ha consegnato, nel
>> settembre del 2010, ai giornalisti.
>>
>> Il circolo Casa Pound Agogè è proprio quello frequentato da
> Gianluca
>> Casseri.
>>
>> Non possiamo che consigliarvene caldamente la lettura…
>>
>>
>> Italiani: brava gente?
>> Posted on dicembre 16, 2011 by dcc
>> 213332465-7993f817-b17f-4a4d-9e44-b6065d5e70f0-300x179.jpg
>>
>> Volentieri pubblichiamo le riflessioni di una compagna
> all’indomani
>> della strage fascista di Firenze. Ma vorremmo fare alcune premesse.
>>
>> In questi giorni si moltiplicano le richieste di chiusura delle sedi
>> di Casa Pound, ma non si nominano gli altri covi fascisti
> (skinhouses,
>> sedi di forza nuova, …). E poi, chi le dovrebbe chiudere queste
> sedi?
>> La ministra dell’interno, cioè quella stessa Cancellieri che,
> mentre
>> commissariava Bologna, ha sempre garantito agibilità a Casa Pound?
>>
>> E’ dal 1989, quando venne ucciso a Villa Literno il rifugiato
>> sudafricano Jerry Maslo, che ad ogni omicidio razzista sentiamo le
>> solite litanie. Ma questo non ha impedito la morte violenta di
> altri/e
>> immigrati/e nelle caserme, nelle carceri, nei cie, nei campi, nelle
>> “baraccopoli”, nelle strade, nei cantieri. Per non parlare delle
>> violenze e delle vessazioni inflitte quotidianamente a donne e
> uomini
>> immigrati da parte di padroni, forze dell’ordine, “tranquilli
>> cittadini”, ecc.
>>
>> Scendiamo in piazza domani al fianco della comunità senegalese, ma
> con
>> la consapevolezza che le centinaia e centinaia di violenze fasciste
>> (tra gennaio 2005 e dicembre 2008 si sono verificate almeno 329
>> aggressioni fasciste e 161 atti vandalici/danneggiamenti inneggianti
>> al nazifascismo) e razziste sono un dato di fatto che non si
> affronta
>> con gli slogan né con la delega a chi oggi piange lacrime di
>> coccodrillo.
>>
>> Per rispetto nei confronti delle vittime del razzismo occorre
> rompere
>> ogni complicità, definitivamente, e fare una volte per tutte i nomi
>> dei responsabili dello sdoganamento neofascista avvenuto negli
> ultimi
>> vent’anni..
>>
>> Prima di tutto i nomi di coloro che, dal cuore delle istituzioni
>> “democratiche”, hanno coccolato, finanziato, corteggiato i
>> neofascisti per avere in cambio voti e cani da guardia. Quelle
>> istituzioni “democratiche” sono le stesse che hanno reso
> impossibile
>> la vita di molti/e a colpi di pacchetti sicurezza e ordinanze
>> razziste, coadiuvate da magistratura e forze dell’ordine.
>>
>> Poi i nomi di quei politici o intellettuali “di sinistra”, come
> Paola
>> Concia del Pd, che si sono prestati al giochetto del “dialogo”
> coi
>> neofascisti.
>>
>> Poi ancora i nomi dei media “democratici” che, mentre alimentano
> un
>> clima di paura nei confronti degli immigrati, da sempre occultano la
>> crescente presenza neofascista dietro l’espressione “giovani di
>> destra”, come se si trattasse di innocui boy scouts.
>>
>> Un militante di Casa Pound fa una strage di immigrati e la
> televisione
>> ci propina Iannone con la sua favoletta ritrita
> dell’”associazione di
>> promozione sociale e volontariato”!
>>
>> Scriveva ieri, sul Manifesto, Saverio Ferrari:
>>
>> [...] Ieri notte da Roma è stata indirizzata a tutti i responsabili
>> locali di Casa Pound la seguente email: «Comunicazione interna
> urgente
>> e riservata. Fare quadrato ora significa: negare la sua appartenenza
>> al movimento, cancellare ogni traccia, stare zitti e far parlare
> solo
>> i dirigenti autorizzati». [...]
>>
>> Nel paese in cui una sentenza della Cassazione (Cassazione penale,
>> sez. V, 12 dicembre 2007, n. 46306) disconosce il valore sociale e
>> morale dell’antifascismo, un dato di fatto parla chiaro: la
>> repressione contro le/gli antifa. Soltanto nei primi mesi di
>> quest’anno si conta un totale approssimativo di 325 provvedimenti
> in
>> tutta Italia tra denunce, arresti, perquisizioni e obblighi di
> dimora.
>> Per non parlare delle cariche contro i cortei antifascisti in
>> occasione delle aperture di sedi fasciste… Ma questa è prassi
> normale:
>> il 13 dicembre a Firenze la polizia ha caricato perfino donne e
> uomini
>> senegalesi che manifestavano per l’orrenda morte dei loro fratelli
>> avvenuta poche ore prima.
>>
>> E non facciamoci ingannare da operazioni mediatiche quali quella
>> contro Militia – avvenuta, guarda caso, all’indomani della
> strage di
>> senegalesi. Quel Boccacci arrestato l’altro giorno – leader del
> già
>> disciolto nazifascista Movimento Politico Occidentale (poi diventato
>> Movimento Politico), nonché organizzatore, nel ’96, della
>> manifestazione per il boia della Fosse Ardeatine Priebke – è lo
> stesso
>> che, il 26 marzo 2011 a Milano, in conclusione di un corteo
>> neofascista ha fatto dal palco il saluto romano, al fianco del
>> negazionista Romagnoli, mentre la piazza gli rispondeva “Viva il
>> duce”. Quel giorno, lo ricordiamo, a Milano sono state arrestate/i
> 43
>> antifasciste/i che avevano cercato di impedire quel corteo…
>>
>>
>> Italiani: brava gente? – Riflessioni all’indomani della strage
> di
>> Firenze
>>
>> Come tante altre compagne e altri compagni antirazzisti o immigrati,
>> sono profondamente ferita dalla strage avvenuta a Firenze il 13
>> dicembre. Una strage in cui ci hanno lasciato la pelle due uomini di
>> origine senegalese – Diop Mor e Samb Modou – e altri tre
> rischiano di
>> lasciarcela nelle prossime ore – Dieng Moustapha, Mbengue Cheikh e
>> Soucou Mor. Una strage il cui autore, Gianluca Casseri, ha un
> perfetto
>> pedigree fascista: ideologo razzista, antisemita e negazionista,
>> frequentatore di Casa Pound, …
>>
>> Ma, oltre che ferita, sono anche profondamente schifata dalla
> viscida
>> ipocrisia che, ancora una volta, si manifesta dopo l’ennesima
> strage
>> razzista in Italia e a pochi giorni dall’ennesimo raid contro un
> campo
>> rom. Chi si sbraccia a dire che si è trattato di un folle, chi a
> dire
>> che il gesto di uno non rappresenta l’Italia e altre simili quanto
>> inutili “amenità”. Peccato che il razzismo sia una pratica
> quotidiana
>> in questo paese, come possono testimoniare tutte le donne e tutti
> gli
>> uomini approdati qui dai paesi impoveriti.
>>
>> Sociologi ed “esperti” vari strabordano oggi sui quotidiani, ma
> fra
>> tutte queste lacrime di coccodrillo nessuno – dicasi N E S S U N O
> –
>> che nomini nemmeno lontanamente il nesso che c’è tra
> l’esistenza dei
>> lager per immigrati in Italia – i Centri di identificazione ed
>> espulsione – e la violenza razzista.
>>
>> Forse perché la violenza razzista è di destra e antidemocratica,
>> mentre i Cie-Cpt sono stati creati dal centro-sinistra con la legge
>> Turco-Napolitano, dunque sono democratici per sillogismo?
>>
>> Eppure ci sarà un nesso tra l’esistenza di questi lager di Stato
> e chi
>> si sente legittimato a dare fuoco a un immigrato che dorme su una
>> panchina o a un campo rom o ad ammazzare dei senegalesi al mercato,
>> no?
>>
>> Da oltre dieci anni in questo paese si è tornati a convivere con i
>> campi di concentramento (già visti nelle colonie italiane così
> come in
>> Italia); di decreto in decreto la reclusione in essi si è
> prolungata –
>> prima due mesi, poi sei, ora siamo a quota un anno e mezzo… –
>> confermando ancora una volta il ruolo che svolgono nella gestione
> del
>> mercato del lavoro migrante. E se si convive con i campi di
>> concentramento o con le quotidiane stragi di migranti in mare e alle
>> frontiere, perché non si dovrebbe convivere anche con queste altre
>> stragi razziste?
>>
>> Ditemi: che differenza passa tra chi ha votato la creazione dei
> lager
>> durante il governo Prodi per poi piangere sui morti di razzismo e
> Casa
>> Pound che, oggi, ha mandato all’ambasciatore senegalese le proprie
>> “sentite condoglianze” per i morti della strage? Ma ditemelo
>> schiettamente, per favore, e senza farci ricamini intellettuali né
>> salti mortali.
>>
>> Io, come altri/e compagni/e sono stata denunciata per essere andata
>> sotto ad uno di questi lager senza chiedere il permesso a nessuno.
>> Letteralmente “per aver promosso una manifestazione non
> autorizzata
>> nei pressi del CIE di via Mattei predisponendo un impianto per la
>> diffusione acustica [...] e prendendo la parola” – così suona
> l’avviso
>> di conclusione delle indagini. Eh già: volevamo comunicare con
> donne e
>> uomini segregati nei lager della democrazia, far sentire loro la
>> nostra vicinanza a fronte di una reclusione fatta di umiliazioni e
>> violenze quotidiane. Che grave reato in questa democrazia, in questa
>> Italia che “non è un paese razzista”!
>>
>> Non racconto questo per vantarmi né per vittimizzarmi. E’ solo un
> dato
>> di fatto. Così come è un dato di fatto che a Bologna siano stati
>> portati a processo – con l’accusa di “associazione per
> delinquere” 27
>> tra compagne e compagni per le lotte condotte contro i Cie, oltre
> che
>> contro lo sfruttamento e le nocività. E prima che a Bologna era
> già
>> successo a Lecce e a Torino. Ci avevano provato anche a Milano.
>> Insomma, è prassi consolidata.
>>
>> E vi dirò di più, perché il disgusto è ormai tale da farmi
> vomitare. E
>> allora è bene vomitare quello che si ha sullo stomaco da mesi.
>>
>> Premetto che parlo di me non per egocentrismo – come qualche anima
>> stronzetta potrebbe magari pensare – ma perché il femminismo mi
> ha
>> insegnato l’importanza del partire da sé, ovviamente senza poi
>> fermarsi a sé (quello sì che è narcisismo!). Dunque parto da me
> per
>> parlare con cognizione di causa.
>>
>> Chi mi conosce ricorda bene quanto mi sia impegnata sulla questione
>> delle violenze di genere all’interno dei Cie. Ora aggiungo un
> tassello
>> che ci riporterà in un baleno all’argomento di questa mia
> riflessione.
>>
>> Pochi giorni prima che si riuscisse, dopo una lotta estenuante, a
> far
>> finire l’odissea di una donna nigeriana rinchiusa in uno di questi
>> lager, uno strano personaggio ultracinquantenne viene ad abitare nel
>> medesimo casale isolato in cui mi ero trasferita da un anno,
>> sull’appennino emiliano. Nel momento stesso in cui si presenta mi
>> racconta di essere un ex appartenente a Gladio, e di aver abitato a
>> pochi metri da casa mia a Milano – che scherzi fa il “caso”,
> eh?! Di
>> lì a poco, con un pretesto, mi mostra la sua pistola.
>>
>> Non vi sto a raccontare quanto siano stati sereni i mesi successivi.
>> Basti dire che stava nel casale 24 ore su 24, e sulla sua pagina
>> Facebook aveva messo una foto in cui si ritraeva armato di tutto
> punto
>> e specificava che la sua “attività” era “duce”. Qualche
> giornale
>> sicuramente lo definirebbe “depresso e isolato”, dato che
> prendeva
>> anche psicofarmaci…
>>
>> Chi si occupa da anni di servizi deviati, fascisti e golpisti mi ha
>> poi spiegato che, intorno a quel genere di strutture, hanno sempre
>> gravitato – pur senza comparire nelle liste “ufficiali” –
> dei
>> personaggi esaltati e “fuori di testa” – appunto: “depressi
> e isolati”
>> – che magari tornavano utili per certi lavori “sporchi”.
>>
>> Circa un anno più tardi ho dovuto lasciare di corsa quella casa per
>> mettere in salvo me e le mie gatte, dopo che “ignoti” si erano
>> introdotti in casa mia per ammazzare una delle gatte e farmela
> trovare
>> nell’armadio al mio rientro.
>>
>> Se c’è bisogno di prove per dire chi abbia ucciso la mia gatta,
>> bastano certi verbali di polizia per dire che le lotte antirazziste
>> cui da sempre partecipo danno assai fastidio.
>>
>> Il 12 dicembre scorso, anniversario della strage di Piazza Fontana,
>> nonché giorno che precedeva la strage razzista di Firenze, con le
>> compagne e i compagni sono ritornata sotto al Cie di Bologna. Come
>> sempre la polizia si è schierata con scudi e manganelli.
>>
>> Ancora una volta leggi fasciste (773/1931) e leggi razziste
> (40/1998)
>> si sono ritrovate a braccetto per cercare di impedire la
> solidarietà
>> antirazzista. Sinceramente, non m’importa che mi arrivi un’altra
>> denuncia per aver “osato” portare un saluto a donne e uomini
>> segregati, ma vorrei almeno potermi risparmiare l’ipocrita
> piagnisteo
>> di chi, di fronte all’ennesima strage razzista, ancora vuole
> difendere
>> questa democrazia che costruisce lager e accetta, come è avvenuto
>> recentemente a Cuneo, la costituzione in parte civile di Casa Pound
> in
>> un processo contro alcuni antifascisti. Un processo in cui, fra gli
>> imputati, ci sono anche dei nipoti di partigiani.
>>
>> Sullo sdoganamento istituzionale e “bipartisan” dei gruppi
> neofascisti
>> negli ultimi vent’anni ci sarebbe tanto da dire, ma qui mi fermo.
> Per
>> ora…
>>
>> Nic, 14/12/2011
>>
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>> ( Parma, 2008: comando dei vigili urbani – camera di sicurezza)
>>
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