[Cslist] [Fwd: [tml] Livorno: PRESIDIO CONTRO I CENTRI DI ESPULSIONE IL 3 GIUGNO NO C.I.E. - NO LAGER]
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Thu Jun 3 09:05:12 CEST 2010
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Subject: [tml] Livorno: PRESIDIO CONTRO I CENTRI DI ESPULSIONE IL 3 GIUGNO
NO C.I.E. - NO LAGER
From: "tactical" <tactical at autistici.org>
Date: Wed, June 2, 2010 11:20 am
To: tacticalmedia at squat.net
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C[Li] PRESIDIO CONTRO I CENTRI DI ESPULSIONE IL 3 GIUGNO
NO C.I.E. - NO LAGER
chiudere tutti i centri di espulsione!
PRESIDIO CONTRO L'APERTURA DI UN C.I.E. IN TOSCANA
GIOVEDI' 3 GIUGNO ORE 16:30 IN PIAZZA GRANDE
I Centri di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) sono strutture
nelle quali si può essere rinchiusi fino a sei mesi, per la sola colpa
di non avere i documenti in regola. Nati come Centri di Permanenza
Temporanea (C.P.T.) con la legge Turco-Napolitano, durante il governo
di centro sinistra del 1998, i C.I.E. hanno sempre mantenuto
inalterato il loro ruolo di veri e propri lager per migranti. Sono
centri sorvegliati anche da militari, nei quali si vive in condizioni
disumane, nei quali si subiscono continuamente violenze e abusi.
Spesso, attraverso l'utilizzo di cooperative o organizzazioni come la
Misericordia e la Croce Rossa, si cerca di presentarli come centri
gestiti in modo umanitario, che addirittura aiutano l'integrazione.
In realtà non può esserci niente di umanitario in una struttura che è
mezzo di ricatto e di oppressione per le donne e gli uomini migranti
che vivono in situazioni di estremo sfruttamento e povertà, in un vero
e proprio centro di detenzione che ha lo scopo dell'espulsione. Queste
strutture sono uno dei tanti mezzi attraverso i quali si cerca di
mantenere divisi i lavoratori e le lavoratrici di origine straniera da
quelli italiani. E' una volontà politica che con il cosiddetto
Pacchetto Sicurezza varato dall'attuale governo, è ancora più chiara
ed evidente.
Il ministro dell'interno Maroni ha annunciato che entro il 2010 sarà
costruito un C.I.E. anche in Toscana, in un luogo ancora da definire.
Il nuovo presidente della regione, Enrico Rossi, si è detto favorevole
alla costruzione di queste strutture, sostenuto da diverse
amministrazioni locali: tra gli altri anche il sindaco di Livorno,
Cosimi, in qualità di presidente dell'ANCI Toscana.
Al momento esistono 13 C.I.E. nel nostro paese, quotidianamente al
loro interno ci sono proteste, scioperi della fame, vere e proprie
rivolte. Intanto le mobilitazioni in molte zone d'Italia, per la
chiusura di questi centri, sono sempre più frequenti. Anche in
Toscana, l'opposizione alla costruzione del C.I.E. sta prendendo
sempre più forma per opera di strutture extraistituzionali e di base.
Pure a Livorno, per iniziativa di diverse realtà politiche e
sindacali, si sta costruendo un percorso di opposizione ai nuovi
lager. Il presidio di giovedì 3 in Piazza Grande sarà un primo momento
di mobilitazione, al quale seguiranno altre iniziative nelle settimane
successive.
Riteniamo sia importante muoversi fin da subito. Anche facendo
pressione sulla regione prima ancora che sia deciso il luogo di
costruzione del C.I.E. toscano, per impedirne l'apertura.
Comitato di lotta per il lavoro; Unicobas; Unione sindacale di Base;
Confederazione Cobas; Collettivo Anarchico Libertario; Federazione
Anarchica Livornese - F.A.I.; C.S.A. Godzilla; Centro Politico 1921;
Sinistra Critica; Partito Comunista dei Lavoratori - Livorno;
L'internazionale
chiudere tutti i centri di espulsione!
PRESIDIO CONTRO L'APERTURA DI UN C.I.E. IN TOSCANA
GIOVEDI' 3 GIUGNO ORE 16:30 IN PIAZZA GRANDE
I Centri di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) sono strutture
nelle quali si può essere rinchiusi fino a sei mesi, per la sola colpa
di non avere i documenti in regola. Nati come Centri di Permanenza
Temporanea (C.P.T.) con la legge Turco-Napolitano, durante il governo
di centro sinistra del 1998, i C.I.E. hanno sempre mantenuto
inalterato il loro ruolo di veri e propri lager per migranti. Sono
centri sorvegliati anche da militari, nei quali si vive in condizioni
disumane, nei quali si subiscono continuamente violenze e abusi.
Spesso, attraverso l'utilizzo di cooperative o organizzazioni come la
Misericordia e la Croce Rossa, si cerca di presentarli come centri
gestiti in modo umanitario, che addirittura aiutano l'integrazione.
In realtà non può esserci niente di umanitario in una struttura che è
mezzo di ricatto e di oppressione per le donne e gli uomini migranti
che vivono in situazioni di estremo sfruttamento e povertà, in un vero
e proprio centro di detenzione che ha lo scopo dell'espulsione. Queste
strutture sono uno dei tanti mezzi attraverso i quali si cerca di
mantenere divisi i lavoratori e le lavoratrici di origine straniera da
quelli italiani. E' una volontà politica che con il cosiddetto
Pacchetto Sicurezza varato dall'attuale governo, è ancora più chiara
ed evidente.
Il ministro dell'interno Maroni ha annunciato che entro il 2010 sarà
costruito un C.I.E. anche in Toscana, in un luogo ancora da definire.
Il nuovo presidente della regione, Enrico Rossi, si è detto favorevole
alla costruzione di queste strutture, sostenuto da diverse
amministrazioni locali: tra gli altri anche il sindaco di Livorno,
Cosimi, in qualità di presidente dell'ANCI Toscana.
Al momento esistono 13 C.I.E. nel nostro paese, quotidianamente al
loro interno ci sono proteste, scioperi della fame, vere e proprie
rivolte. Intanto le mobilitazioni in molte zone d'Italia, per la
chiusura di questi centri, sono sempre più frequenti. Anche in
Toscana, l'opposizione alla costruzione del C.I.E. sta prendendo
sempre più forma per opera di strutture extraistituzionali e di base.
Pure a Livorno, per iniziativa di diverse realtà politiche e
sindacali, si sta costruendo un percorso di opposizione ai nuovi
lager. Il presidio di giovedì 3 in Piazza Grande sarà un primo momento
di mobilitazione, al quale seguiranno altre iniziative nelle settimane
successive.
Riteniamo sia importante muoversi fin da subito. Anche facendo
pressione sulla regione prima ancora che sia deciso il luogo di
costruzione del C.I.E. toscano, per impedirne l'apertura.
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Confederazione Cobas; Collettivo Anarchico Libertario; Federazione
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