[Cslist] FIAT di TERMOLI: licenziato per rappresaglia il compagno Giovanni Musacchio dello Slai Cobas

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Tue Jul 20 18:10:34 CEST 2010


>da Primonumero.it
>20 Luglio Termoli
>Protestò a Pomigliano: licenziato operaio termolese 
>
>Il caso diventa nazionale: 
>Giovanni Musacchio, 32enne dipendente della Fpt di Termoli e componente del 
>coordinamento provinciale dello Slai Cobas, è stato licenziato dall’azienda 
per 
>aver preso parte alla manifestazione dello scorso 22 giugno davanti ai 
cancelli 
>dell’impianto di Pomigliano, nella giornata del referendum. «Un atto 
>gravissimo, ignobile nei confronti dei lavoratori - il commento di Andrea Di 
>Paolo, coordinatore provinciale del sindacato - non siamo terroristi né 
>delinquenti. Stiamo studiando il caso per avviare un’azione legale». 
>Termoli. 
>La notizia è rimbalzata a livello nazionale in pochi minuti. Giovanni 
>Musacchio, lavoratore 32enne di Portocannone della Fiat Powertrain, è stato 
>licenziato dall’azienda per aver partecipato alla protesta di Pomigliano d’
>Arco, nella famosa giornata del 22 giugno scorso, nella quale si è svolto il 
>referendum sul tanto contestato piano di investimento proposto da Sergio 
>Marchionne. 
>
>La notizia è stata comunicata a Musacchio - componente del coordinamento 
>provinciale dello Slai Cobas, e tra l’altro nipote di Stefano Musacchio, 
anche 
>lui lavoratore licenziato tempo fa per aver esposto in fabbrica la bandiera 
>della pace e poi reintegrato dopo il ricorso - alle 14 di oggi martedì 20 
>luglio, mentre si stava entrando nei cancelli dell’impianto per cominciare 
il 
>turno di lavoro nell’unità cambi, dove lavorava da 12 anni. 
>
>«E’ inammissibile, un atto gravissimo di repressione – commenta Andrea Di 
>Paolo, rsu di stabilimento e coordinatore provinciale dello Slai Cobas – gli 
è 
>stato contestato di aver utilizzato un permesso per accudire la figlia, e di 
>essere stato presente alla manifestazione, insieme alla delegazione che era 
>partita al mattino. Musacchio aveva assolto i suoi impegni, motivati con 
tanto 
>di certificato medico, ci ha raggiunti il pomeriggio a Pomigliano per il 
>presidio. Alla comunicazione sono state allegate anche le fotografie prese 
da 
>Repubblica, come prova della sua presenza davanti ai cancelli dell’impianto 
di 
>Giambattista Vico».
>
>Il sindacato è sul piede di guerra: «Sono giornate intense di scioperi 
interni 
>e di assemblee, per esprimere il nostro dissenso contro il piano Marchionne 
e 
>per il mancato premio di produzione – aggiunge Di Paolo – ci sentiamo 
>osservati, non siamo né terroristi né delinquenti, noi ci alziamo la mattina 
>per lavorare, non ci si può attaccare alla vita privata dei dipendenti. E’ 
un 
>episodio gravissimo, ignobile verso le maestranze. Ora stiamo facendo una 
>quadra della situazione, insieme al coordinamento nazionale». Prima del 
>licenziamento di Musacchio, a livello nazionale altri due operai sono stati 
>sospesi dal lavoro altr 3 operai a Melfi due dei quali delegati Fiom e un 
>impiegato di Mirafiori, componente della Cgil. Dopo l’ennesimo licenziamento 
>crese la tensione tra il Lingotto e i sindacati.
>
>Il coordinamento nazionale della Fiom, dopo quanto accaduto a Termoli, ha 
>proclamato uno sciopero di 2 ore per venerdì 23 luglio in tutti gli 
>stabilimenti e ha organizzato per il mercoledì seguente un incontro in 
piazza 
>Montecitorio con i gruppi parlamentari e le forze politiche per «denunciare 
il 
>clima antidemocratico e intimidatorio in Fiat». 
>(Pubblicato il 20/07/2010)
>
> ANSA.it
>Fiat: licenziato operaio di Termoli
>20 luglio, 16:54 
>POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI) - Un operaio della Power Train della Fiat di 
>Termoli, del coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Campobasso, e' 
stato 
>licenziato oggi dall'azienda per aver partecipato al presidio davanti al 
>Giambattista Vico di Pomigliano d'Arco lo scorso 22 giugno, in occasione del 
>referendum in fabbrica. E' quanto dichiara Vittorio Granillo, del 
coordinamento 
>del sindacato di base.
>Granillo ha annunciato un'azione legale in difesa dell'operaio, Giovanni 
>Musacchio, sostenendo che "la Fiat, non riuscendo ad avere consensi, passa 
alla 
>repressione nei confronti degli operai e dei sindacalisti". "Abbiamo 
assistito 
>in questi giorni alle azioni di forza da parte dell'azienda - ha proseguito 
>Granillo - che ha dapprima licenziato i delegati Fiom a Melfi e adesso il 
>rappresentante dello Slai Cobas". Secondo quanto reso noto da Granillo, 
>l'operaio si era recato in fabbrica a Termoli per il secondo turno di 
lavoro: 
>"Ma non lo hanno fatto entrare e gli hanno comunicato il licenziamento 
davanti 
>ai cancelli, preannunciandogli la successiva lettera a casa. Secondo quanto 
gli 
>hanno spiegato Giovanni aveva usufruito di un permesso per accudire la 
propria 
>figlia. Un permesso che però terminava alle 14, ed è stato allora che il 
nostro 
>esponente ha raggiunto gli altri delegati di Termoli arrivati a Pomigliano 
>d'Arco".





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