[Cslist] [Fwd: I: Manifestazione nazionale NO VAT 2010 e Assemblea nazionale di Facciamo Breccia]

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Fri Jan 22 14:30:30 CET 2010


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Subject: I: Manifestazione nazionale NO VAT 2010 e Assemblea nazionale di
Facciamo Breccia
From:    "michele tomat" <legambienterossa at yahoo.it>
Date:    Thu, January 21, 2010 4:18 pm
To:      psichiatriafuckyou at yahoogroups.com

         legambienterossa at yahoogroups.com

         fori-sociali at yahoogroups.com
         telviola at ecn.org
         comuntwist at yahoogroups.com
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--- Mar 19/1/10, facciamobreccia at riseup.net <facciamobreccia at riseup.net>
ha scritto:


Da: facciamobreccia at riseup.net <facciamobreccia at riseup.net>
Oggetto: Manifestazione nazionale NO VAT 2010 e Assemblea nazionale di
Facciamo Breccia
A:
Data: Martedì 19 gennaio 2010, 08:32


ROMA  - sabato 13 febbraio 2010 -
ore 14 - Concentramento Piazza Bocca della Verità

MANIFESTAZIONE NAZIONALE NO VAT
Autodeterminazione laicità antifascismo antirazzismo liberazione

Per adesioni:  adesioni at facciamobreccia.org

Roma – sabato 23 gennaio 2010 –
ore 14 – c/o Loa Acrobax – Via della Vasca Navale 6 – Roma*
Assemblea nazionale di Facciamo Breccia in preparazione di No Vat

LA PIATTAFORMA

Il 13 Febbraio 2010 per il quinto anno scendiamo ancora in piazza contro
il Vaticano per denunciarne l’invadenza nella politica italiana: è 
infatti uno degli attori che agiscono nelle complesse dinamiche di potere
sottese a un sistema autoritario e repressivo.
L'11 febbraio 1929 i Patti Lateranensi sancivano la saldatura tra 
Vaticano e regime fascista, oggi le destre agitano il crocefisso per
legittimare un ordine morale in linea con l’integralismo delle gerarchie
vaticane, lo strumentalizzano per costruire un'identità nazionale
razzista e una declinazione della cittadinanza eterosessista e familista.
Da una parte le destre criminalizzano immigrate ed immigrati, istigano a
una vera “caccia all’uomo”, li/le rappresentano come la concorrenza
nell’accesso alle risorse pubbliche mentre nessuno affronta il problema
di un welfare smantellato e comunque disegnato su un modello sociale che
non c’è più. D’altra parte la chiesa cattolica  legittima
esclusivamente questo modello di società, basato sulla famiglia, sulla
divisione dei ruoli sessuali, dove un genere è subordinato all'altro e
lesbiche, gay e trans non hanno alcun diritto di cittadinanza.
Su un altro fronte, destra moderata e sinistra riformista attuano il
tentativo di procedere ad un'assimilazione selettiva dei soggetti
minoritari sulla base della disponibilità espressa a offrirsi docilmente
a legittimare discorsi razzisti, eterosessisti e repressivi. E' prevista
l'inclusione solo di quelle soggettività che non mettono in discussione
il potere: c'è un piccolo posto anche per gay, lesbiche e trans e per
altre figure della diversità, purché confermino l'ordine razzista,
sessista e repressivo.
In questo quadro, nel movimento lgbtq, abbiamo assistito alla comparsa di
“nuovi” soggetti che ne usano le parole d'ordine per produrre un
ribaltamento della realtà: a protezione delle soggettività supposte
deboli pongono i loro carnefici. Chi legittima questi “nuovi”
soggetti, contribuisce a produrre un ulteriore spostamento a destra, a
normalizzare la presenza delle destre radicali nel dibattito pubblico.
Fuori da queste lotte interne al potere,  dobbiamo constatare la diffusa
e asfissiante presenza di un’etica cattolica, un modello di politica che
propone come uniche alternative di “rinnovamento” il moralismo e il
giustizialismo. Sappiamo che se oggi  il Vaticano appare meno
interventista è solo perché non ne ha bisogno: già nel nostro paese
possiede il monopolio dell’”etica” che abbraccia indistintamente
governo e opposizione parlamentare che fanno a gara - come sempre - ad
inginocchiarsi all’altare del giustizialismo e del buonismo ipocrita.
Respingiamo il tentativo di  espropriare anche i movimenti di lesbiche,
gay, trans e femministe, di categorie fondamentali quali l'antifascismo,
altrimenti l'ambiguità politica finirebbe per rendere le nostre
soggettività complici di quest'ordine morale e politico che concede una
legittimazione vittimizzante e minoritaria in cambio dell'assuefazione
alla repressione.
Contrastiamo questo potere che, dove non addomestica, reprime e,
attraverso l’ordine morale vaticano, assume dispositivi di
disciplinamento e controllo sociale che negano qualunque tipo di 
autodeterminazione: l'autodeterminazione sociale ed economica dei e delle
migranti, l'autodeterminazione dei corpi e degli stili di vita di donne,
gay, lesbiche e trans,  ogni percorso di autorganizzazione, di dissenso e
di conflitto.
Denunciamo che quando il  processo di addomesticamento non si compie 
viene utilizzato il carcere, il CIE (centri di identificazione ed
espulsione), la repressione, la paura, la noia, la solitudine,
l'intimidazione e la criminalizzazione per neutralizzare gli elementi di
dissenso non previsti e non gestibili: migranti, movimenti, studenti,
lavoratori e lavoratrici, disoccupati/e.
Riaffermiamo che antirazzismo, antifascismo, antisessismo sono  lotte,
necessarie l'una  all'altra, da condurre anche contro l'uso strumentale
delle libertà di donne e lgbt per rafforzare e legittimare un modello
razzista.
Portiamo in piazza i nostri percorsi di autodeterminazione
nell'acutizzarsi della crisi economica e dello smantellamento dello stato
sociale - in particolare della scuola e dell'università -  che tanto
spazio lascia alle imprese private e  confessionali.
Riaffermiamo le diversità e le differenze sociali, sessuali, culturali,
contro l'identità nazionale razzista e eterosessista che ci vogliono
imporre e contro l'ordine morale vaticano.
Portiamo in piazza i nostri percorsi di liberazione per ribadire la nostra
volontà di agire nello spazio pubblico per produrre trasformazione
sociale e culturale.

Coordinamento Facciamo Breccia

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Per adesioni: adesioni at facciamobreccia.org





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