[Cslist] [Fwd: [Redditolavoro] manifestazione a livorno]

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Tue Jan 12 10:23:32 CET 2010


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Subject: [Redditolavoro] manifestazione a livorno
From:    "CobasSindacatodiClasse" <cobasta at libero.it>
Date:    Sun, January 10, 2010 8:42 am
To:      redditolavoro at lists.ecn.org
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Manifestazione 16-01-2010 Livorno ore 10 piazza della repubblica
basta morti di stato

Hanno confermato la presenza:
MARIA CIUFFI per MARCELLO LONZI
HAIDI GIULIANI per CARLO GIULIANI
PATRIZIA ALDROVANDI per FEDERICO ALDROVANDI
ORNELLA GEMINI per NIKI APRILE GATTI
BIANZINO per ALDO BIANZINO
RITA CUCCHI per STEFANO CUCCHI
MARIA IANNUCCI per IAIO
INFORMIAMO ED INVITIAMO I FAMILIARI DELLE ALTRE VITTIME di STATO
A PARTECIPARE ADERENDO

*Appello per la Manifestazione del 16 Gennaio a Livorno contro le uccisioni
in carcere.*
*Invitiamo alla partecipazione al corteo contro le morti in carcere, che si
terrà Sabato 16 Gennaio a Livorno, concentramento ore 10 Piazza della
Repubblica.
In Italia esiste una emergenza democratica: sono in ballo diritti
fondamentali come quello di sciopero, che il Governo si appresta a
cancellare; nel settore dei trasporti ed in tutti gli altri ambiti
lavorativi i diritti dei lavoratori sono messi in causa. *
*Una emergenza democratica non avvertita dalla cosiddetta opposizione
parlamentare che di fatto è pronta a scendere a patti, e a farsi promotrice
della revisione della Costituzione, revisione che cancellerà ogni
riferimento all'antifascismo, alla Resistenza e alla centralità del lavoro.
In Italia registriamo sempre più incidenti e infortuni sul lavoro,
precarietà e disoccupazione; parallelamente, sul piano repressivo, leggi
emergenziali divenute, dagli anni settanta ad oggi, parte integrante del
codice penale e civile. Tutto ciò a discapito delle libertà collettive e
individuali, a discapito dei movimenti sociali che si oppongono a questo
stato di cose, e per contenere in chiave repressiva le conseguenze
disastrose della crisi.*
*Negli ultimi mesi registriamo arresti e denunce: operai in lotta per la
difesa dei posti di lavoro, occupanti di casa che denunciano la crescente
speculazione immobiliare, studenti che occupano scuole e università contro
una riforma che smantella l'istruzione pubblica, antifascisti che
manifestano contro xenofobia e razzismo; sempre più spesso sono queste le
vittime della repressione ed i destinatari di provvedimenti restrittivi e di
arresti.
Molti antifascisti, senza alcuna prova, sono detenuti o agli arresti
domiciliari da mesi, contro di loro viene orchestrata una ignobile campagna
mediatica che li dipinge come pericolosi sovvertitori dell'ordine sociale.
La situazione nelle carceri italiane non ha niente da invidiare a paesi come
la Turchia. La mancata tutela di quanti si trovano nelle galere o in centri
di detenzione, troppo spesso sottoposti a ogni genere di violenza e di
sopruso, costretti a vivere in condizioni disumane, è una macchia indelebile
che segna il nostro Paese.
La mancata attuazione del Protocollo della Convenzione ONU contro la tortura
(che prevede l'istituzione di organismi indipendenti di controllo e
monitoraggio) ha tristemente accomunato tutti gli esecutivi succedutesi
negli ultimi anni.
Attualmente sono oltre 20 mila i detenuti in eccesso rispetto alla capienza
prevista nelle carceri, e la Magistratura di sorveglianza, come se non
bastasse, riduce sempre più le misure alternative per le categorie di
detenuti che ancora non ne sono esclusi. Misure alternative ed applicazione
dell'art.27 della Costituzione da cui si vedono formalmente esclusi, ormai
da quasi dieci anni, attraverso cavilli e regolamenti (come ad esempio
l'art. 4 bis dell'ordinamento penitenziario), tutti i condannati per reati
considerati eversivi o di natura politica e più in generale per i reati di
natura associativa (così come concepiti durante la dittatura fascista).
Negli ultimi anni si sono anche moltiplicati i casi di detenuti uccisi nelle
carceri, vittime di pestaggi e di violenze. *
*La stragrande maggioranza dei responsabili di pestaggi ed uccisioni nelle
carceri, nelle piazze o nelle caserme, sono sempre rimasti impuniti e
coperti dall'omertà, talvolta premiati nella carriera come è accaduto per i
fatti del G8 a Genova.
Il problema della repressione e delle uccisioni in carcere, lungi
dall'essere un problema personale o di sola in-giustizia è prima di tutto un
problema politico su cui tutti sono chiamati a prendere posizione ed a
mobilitarsi.
*
*Per queste ragioni crediamo importante una manifestazione come quella del
16 gennaio e chiediamo verità e giustizia per tutte le morti, le percosse,
le violenze subite oltre le sbarre.*

*Chiediamo a viva voce la libertà degli antifascisti arrestati e chiamiamo
tutte le realtà organizzate e le soggettività sensibili su questi temi a
sostenere l'iniziativa del 16 mattina a Livorno.
Coord.Antifascista Antirazzista Toscano
Osservatorio Sulla Repressione P.R.C.
**http://www.osservatoriorepressione.org/




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