[Cslist] COMUNICATO EZKER ABERTZALEA PER UN UN NUOVO PROGETTO POLITICO ED ORGANIZZATIVO

zeistar zeistar17 at gmail.com
Wed Dec 1 18:53:54 CET 2010


Care/i compagne/i,

Invio la traduzione del nuovo documento che la Ezker Abertzalea (la Sinistra
Indipendentista Basca) ha pubblicato in questi giorni, portando avanti il
processo politico iniziato mesi fa con il testo "Zutik Euskal Herria" (In
piedi Euskal Herria) con l'obiettivo di uscire dall'illegalizzazione, contro
la "Ley de los partidos" e continuare nella lotta, anche istituzionale, per
l'indipendenza, la giustizia sociale e il socialismo.

Saluti comunisti
Zeistar

*VERSO UN NUOVO PROGETTO POLITICO ED ORGANIZZATIVO*



Questo secolo è iniziato con grandi transformazioni sociali ed economiche,
con grandi cambiamenti nelle reazioni dei popoli e delle culture di fronte
all’insaziabile meccanismo del mercato, che non riconosce nessun valore se
non quello del plusvalore del proprio business. Una globalizzazione
neoliberale che è causa di enormi disuguaglianze geopolitiche, di una crisi
economica che pretendono superare attraverso misure che i mercati impongono
ai governi senza nessun pudore, configurando una scala di potere che devia
in maniera perversa il modello politico – la democrazia parlamentare – che
si è instaurato nelle cosiddette democrazie occidentali. Siamo, insomma, di
fronte a un neoloberalismo che, a partire da determinati centri di potere,
instaura, di fatto, una dittatura del mercato che usurpa la volontá dei
popoli, delle nazioni e, incluso, degli stati stessi.



Euskal Herria avanza, in questo XXI secolo, con energia rinnovata
raccogliendo gli sforzi e le aspirazioni di tante generazioni che hanno
lottato per essere riconosciuti como popolo e fautori del proprio destino.



Tutte le strategie che si sono orchestrate per assimilare la nostra identità
politica, culturale e sociale sono fallite di fronte alla resistenza e la
perseveranza di un popolo che, profondamente legato alla propria storia,
vuole continuare ad apportare alla comunità internazionale la sua storia e
la sua realtà come nazione e come portatrice di una cultura specifica.



Euskal Herria riflette la vitalità di un popolo in lotta per la sua
sovranità e per il suo futuro, a tutti i livelli. Un popolo che, come tanti
altri, lotta per raggiungere il diritto di disporre di personalità giuridica
e istituzionale, che le permetta di dotarsi delle capacità politiche per uno
sviluppo economico, sociale e culturale integrato, solidale e adattato alle
sue caratteristiche. Aspirazioni e obiettivi che, negli ultimi anni, hanno
reso possibile la costituzione di nuovi stati, tanto in Europa come nel
resto del mondo.



In un mondo caratterizzato da una grande interdipendenza politica ed
economica, la lotta per il legittimo diritto ad esistere e a decidere – per
aprire il cammino utile al raggiungimento di uno status politico
d’indipendenzia che ci consenta di avvicinarci a modelli economici, sociali
e culturali consoni alle nostre dimensioni, caratteristiche e capitale umano
e culturale – continua ad essere un segno d’identità indiscutibile del
Popolo basco lungo tutta la sua storia.



La sovranità dei popoli, oltre ad essere una giusta lotta per l’apporto di
culture al patrimonio universale, è, per noi, una lotta per spazi di
democrazia politica, economica e sociale che permettano ai suoi uomini e
alle sue donne di sviluppare valori di solidarietà ed equità nei suoi
rispettivi ambiti.



In questo senso vogliamo sottolineare che Euskal Herria, con il riferimento
storico del Regno di Navarra come primo stato, è un popolo, una nazione, un
soggetto politico a cui spettano i diritti democratici stabiliti nella
Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli, approvata ad Algeri nel
1976.



Diritti democratici che, senza ipoteche né limiti, devono permettere a
Euskal Herria di definire liberamente e democraticamente il proprio modello
di relazioni politiche ed economiche, tanto verso l’esterno come
all’interno. Questo obiettivo basilare e democratico, permanentemente negato
da posizioni giacobine, pseudocolonialiste e/o assimilazioniste, sta
segnando la storia del nostro popolo, rappresentando un motivo di scontro,
sofferenza e instabilità politica, economica e sociale.



Il modello constituzional-statuario stabilito all’inizio della transizione
postfranchista, attraverso una strategia assimilazionista della realtà
plurinazionale e centrato su una articolazione territoriale artificiale, si
è convertita per lo Stato spagnolo in una zavorra politica ed economica  che
necessita inevitabilmente di cambi strutturali. Per noi è inevitabile ed
imprescindibile l’apertura di un dibattito strategico sul modello
territoriale, lo stato plurinazionale e i diritti della nazione basca. Un
dibattito che ponga le basi per una seconda transizione, un dibattito
integrato alla nuova fase politica alla quale vogliamo contribuire
costruttivamente e con efficacia.



Allo stesso modo, le strategie omologazioniste dei diversi governi di Parigi
non sono riuscite ad annullare l’esigenza di settori politici, sindacali e
popolari verso il riconoscimento nazionale e la domanda
d’istituzionalizzazione, consolidando una massa critica con una grande
prospettiva e futuro.



Di fronte al nuovo scenario in cui siamo immersi - e che alcuni vorrebbero
evitare per proseguire nel processo politico di imposizione e negazione -
pensiamo che il popolo abertzale e di sinistra ha bisogno di dotarsi di un
nuovo progetto politico e organizzativo che, sgorgando dalla realtà e dalle
attuali condizioni, si proietti verso il futuro come strumento utile ad un
accordo per il raggiungimento dell’indipendenza e del socialismo.



Con questi riferimenti strategici promuoveremo un progetto politico con
proposte tattiche che favoriranno l’ineludibile processo di accumulazione di
forze indipendentiste e “soberaniste” progressiste, con capacità e illusione
per modificare le relazioni di forza a livello sociale ed istituzionale, e
provocando gradualmente cambi politici e sociali in linea con gli obiettivi
strategici.



Un nuovo progetto politico ed organizzativo impegnato nel conseguire uno
scenario di pace e rispetto di tutti i diritti, compromesso con la
dinamizzazione di un processo di dialogo e negoziazione verso un accordo
politico que risolva integralmente il conflitto, porti a casa i prigionieri
e le prigioniere, gli esiliati e le esiliate e instauri un percorso di
normalizzazione politica e democratica. In questo senso, intendiamo questo
accordo democratico come lo spazio d’incontro di tutte le culture e le
espressioni politiche del nostro territorio, e che si articola su due assi
principali: l’esistenza e il riconoscimento della nazione basca e il
rispetto verso l’attuale e futura volonta popolare e democratica della sua
cittadinanza circa la determinazione tanto del modello istituzionale interno
come quello delle relazioni verso l’esterno. In altre parole, puntiamo su di
un progetto politico che inquadri la volontà, democraticamente espressa
dalla cittadinanza, come unico motore e garante della sua evoluzione
politica e consideri, in questo modo, la classe lavoratrice come suo
riferimento basilare nell’obiettivo di raggiungere una società più giusta ed
egualitaria. Per questo si terrà in conto l’asimmetrica situazione delle
donne rispetto agli uomini, in modo da garantire anche l’uguaglianza delle
opportunità.



In questo senso presentiamo questi elementi base per sostenere un nuovo
progetto politico identificato e relazionato con:



*L’Indipendenza            *

Perchè l’indipendenza è l’unico modo per assicurare il pieno sviluppo di
Euskal Herria. Abbiamo bisogno di tutti gli strumenti disponibili per
poterci sviluppare in tutti gli ambiti senza nessun limite. E questo,
attualmente, è possibile solo attraverso la formazione di uno Stato capace
di rispondere alle necessità della sua cittadinanza, stabilendo, a partire
dalla nostra scelta sovrana, le relazioni di uguaglianza con altri stati,
popoli e nazioni.



*La Euskaldizzazione*

Perchè l’Euskara non è solo la lingua originaria di Euskal Herria, ma
rappresenta anche un patrimonio dell’umanità. Ed è a noi, alla cittadinanza
basca, che corrisponde la responsabilità di assicurare il pieno sviluppo
della nostra lingua, la lingua nazionale. Perchè Euskal Herria è il
territorio dell’Euskara e abbiamo bisogno di costruire un paese in cui “si
parli basco” da parte di una cittadinanza pluriculturale e plurilinguistica.



*Il Socialismo*

Perchè di fronte all’attuale sistema capitalista, al modello neoliberale e
patriarcale vogliamo affrire una visione alternativa del modello economico,
politico e sociale credibile e sostenibile, con una maggioranza sociale di
lavoratori come protagonista principale nel raggiungimento di una società
giusta, egualitaria e progressista. Tutto questo attraverso
l’attualizzazione delle strategie di sinistra posta in essere per
raggiungere una società liberata dalle relazioni sociali di dominio. La
materia prima fondamentale per il pieno sviluppo dei diritti individuali e
collettivi su cui si basa questo modello, sono le donne e gli uomini di
Euskal Herria, le loro capacità e la disponibilità a costruire un socialismo
del XXI secolo sulle coordinate politiche ed economiche nelle quali si trova
la nostra nazione.



*Il futuro in una pace basata sulla giustizia e nella libertà*

Perchè la pace non è solo assenza di violenza, al contrario, rappresenta il
baluardo di un modello sociale basato sulla democrazia e sulla giustizia
sociale. Per questo, tutte le forme di violenza e imposizione devono
scomparire dal paese, e l’insieme dei diritti umani – superando l’attuale
visione androcentrica –, i diritti civili, politici, socioeconomici e
culturali devono essere rispettati, così come devono essere promosse  le
condizioni perchè questi siano reali ed effettivi. Perchè sarà il rispetto
dell’insieme dei diritti di tutta la cittadinanza di questo paese che
consoliderà, in forma definitiva, attraverso il dialogo partecipativo, la
negoziazione e l’accordo democratico, una pace stabile e duratura per Euskal
Herria, dove donne e uomini possano decidere, senza nessun limite e
ipoteche, sul proprio futuro in un paese libero.



*Il Femminismo*

Perchè l’oppressione strutturale che subiscono le donne esige che il
progetto per cambiare la situazione che viviamo sia integrale; che contempli
iniziative col fine di trasformare la realtà sociale, economica, politica ed
ideologica. Il patriarcato non solo continua ad esistere e a riprodursi: è
un aspetto proprio dell’attuale società capitalista. E per questo che si
riproduce la relazione gerarchica e di potere sulle donne. Il sistema ha
bisogno di riprodurre la divisione di genere nel mercato del lavoro,
condannando le donne a soffrire una situazione di sussidiarietà in tutti gli
ambiti della vita. Nel XXI secolo, è necessario stabilire relazioni che
abbiano come principio l’uguaglianza di diritti e opportunità tra donne e
uomini.



*La solidarietà internazionalista e antimperialista tra i popoli*

Perchè consideriamo la solidarietà internazionalista e antimperialista un
qualcosa che va oltre la semplice azione d’appoggio, di contributo e di
riconoscimento. Per noi rappresenta una strategia che esige il compromesso e
l’impegno nella lotta per un mondo migliore. Euskal Herria è stato e sarà
sempre un paese aperto verso gli altri popoli e nazioni che, per aver
vissuto tutto ciò sulla propria pelle, è solidale con coloro che soffrono la
negazione dei propri diritti nazionali e lo sfruttamento economico e
sociale.



*La democrazia partecipativa*

Perchè è imprescindibile dare potere alla società di fronte ad un modello di
rappresentazione popolare fondato sulla delega, sulla corruzione, sul
clientelismo e il progressivo deterioramento della credibilità democratica
delle istituzioni. Di fronte ad uno scenario di discredito della politica e
dei meccanismi di partecipazione della cittadinanza, del persistere della
disuguaglianza di sesso-genere, puntiamo ad un progetto che guidi la
formazione di un potere popolare attraverso una partecipazione sociale reale
nelle decisioni politiche, economiche e sociali.



Da queste scelte ideologico-politiche, il NUOVO PROGETTO ORGANIZZATIVO,
segnando un punto di superamento dei modelli anteriori, si baserà sui
seguenti principi per quel che concerne il suo funzionamento interno e il
suo intervento politico:



Una struttura interna e un funzionamento democratico, plasmato su regole che
garantiscano la partecipazione di tutti i suoi membri, donne e uomini,
nell’uguaglianza di condizioni e opportunità, nella formazione della volontà
collettiva e la sovranità degli organi interni di dibattito e di decisione,
libero da interferenze, subordinazione o qualsiasi tipo di condizionamento e
con piena autonomia nella riflessione e determinazione della propria linea
politica. Tutte queste sono esigenze imprescindibili per un progetto che
vuole porre le sue donne e i suoi uomini nella società come unici
protagonisti del cambio politico e sociale.



Un’attività esercitata attraverso vie esclusivamente pacifiche e
democratiche. Pensiamo che solo partendo dal rispetto dei principi
democratici si possano costruire maggioranze isitituzionali e sociali che
siano capaci di far avanzare il processo nella direzione di uno scenario di
applicazione reale dei diritti individuali e collettivi, in linea con i
nostri obiettivi indipendentisti e socialisti.



È per questi motivi che l’impegno in questo nuovo progetto, attraverso vie
esclusivamente politiche e democratiche, deve essere chiaro e
inequivocabile, non soggetto a variazioni tattiche o fattori congiunturali;
e, per questo, dovrà rifiutare l’uso della violenza, o la minaccia del suo
utilizzo, per il raggiungimento degli obiettivi politici.



Questo porta con se l’impegno nell’uso esclusivo della mobilitazione e
dell’adesione popolare, della disobbedienza civile, della lotta ideologica e
della partecipazione politico-istituzionale, como strumenti di azione
politica. Per questo, non c’è posto per nessuna forma di azione violenta
nella strategia indipendentista e socialista in questo nuovo progetto
politico ed organizzativo.



In questo Euskal Herria del XXI secolo, vogliamo contribuire al sogno di
tante generazioni che ci hanno preceduto e al futuro di quelle che verranno:
uno Stato basco per un Euskal Herria unito, indipendente, bascofono e
socialista, costruito sui valori del femminismo.



Euskal Herria, 27 Novembre 2010



Fonte: www.gara.net



Traduzione a cura di “Zeistar”

per contatti: zeistar17 at gmail.com
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