[Cslist] [Fwd: [controiltso] Fuoco e pestaggi in via Corelli - Antirazzismo e antifascismo a Torino]

telviola at ecn.org telviola at ecn.org
Tue Oct 27 08:55:29 CET 2009


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Subject: [controiltso] Fuoco e pestaggi in via Corelli - Antirazzismo e
antifascismo a Torino
From:    "peste" <lapeste at inventati.org>
Date:    Mon, October 26, 2009 4:39 pm
To:      "controiltso" <controiltso at yahoogroups.com>
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    Fuoco e pestaggi in via Corelli
    <http://www.autistici.org/macerie/?p=21513>

Diario <http://www.autistici.org/macerie/?cat=25>

Questa settimana dentro al Cie di via Corelli è scoppiata un’epidemia di
influenza, ovviamente aggravata dalla pietosa condizione igienica e
sanitaria nella quale sono costretti a vivere i prigionieri. Alcuni di
loro, costretti a letto dalla febbre alta, hanno dovuto essere
trasportati in infermeria a braccio dai propri compagni visto il rifiuto
netto dei medici della Croce Rossa di entrare nelle gabbie. Le cure,
come al solito, sono superficiali e per protestare già da venerdì 28
prigionieri hanno indetto uno sciopero della fame. Sei di loro, che
evidentemente rompevano troppo le scatole, sono stati picchiati dalla
polizia mentre la Croce Rossa ha continuato a minimizzare,
somministrando un po’ di tachipirina, un po’ bicarbonato per fare
gargarismi e molti psicofarmaci.

Il nervosismo dentro alle gabbie è salito ulteriormente sabato mattina
quando è arrivata la notizia che tre dei prigionieri del Centro - un
marocchino e due tunisini - erano stati deportati in
 Algeria! E così
ieri sera la disperazione ha preso il sopravvento. Prima solo uno, poi
anche altri quattro prigionieri della sezione hanno cominciato a
tagliarsi, nella speranza di essere portati al Pronto soccorso per
ricevere le cure necessarie; si sono tagliati il petto, le braccia, uno
è arrivato a incidersi un taglio sul collo
 I crocerossini, però, non
hanno mosso un dito fino al pomeriggio di oggi quando, dopo essersi
accorti che i reclusi sono in contatto costante con l’esterno,
<http://www.radiocane.info/cronache-dal-fronte/guerra-alla-guerra/843-una-domenica-in-corelli.html>
hanno mandano un infermiere dentro alle gabbie per medicare le ferite
più profonde. Poco dopo alcuni poliziotti entrano nelle camerate
consigliando ai presenti di smetterla di lamentarsi e minacciando
ritorsioni: i prigionieri a questo punto scoppiano davvero e in due
sezioni portano fuori dalle celle i materassi e li incendiano. La
polizia entra nelle gabbie con i manganelli e spegne i fuochi, tre
reclusi vengono portati dall’ispettore capo del Centro ed uno torna
nelle camerate con sul viso i segni degli schiaffi e delle percosse.

In serata sono solo in tre a proseguire lo sciopero della fame e la
polizia presidia i corridoi. In più è tutto il giorno che i
riscaldamenti sono spenti. Questo è il numero del centralino di Corelli
02 70001950. Telefonate per fare pressione perché i reclusi feriti e
malati vengano portati in ospedale e perché il riscaldamento venga
immediatamente riacceso.

Ascolta il collegamento registrato da Radiocane nel pomeriggio, che bene
rende l’idea di che aria si respira quotidianamente dentro ai Centri.
<http://www.autistici.org/macerie/wp-admin/E%20ascolta%20pure%20il%20collegamento%20con%20le%20gabbie%20effettuato%20nel%20pomeriggio%20da%20Radiocane.>
Ascolta anche il collegamento di Radio Blackout con i reclusi di Milano,
trasmesso in diretta anche durante il presidio che in quel momento si
stava tenendo di fronte al Centro di Torino su
http://www.autistici.org/macerie/?p=21513


    Presidio al Cie

*25 ottobre.* Una trentina di antirazzisti ha manifestato la propria
solidarietà alle recluse e ai reclusi nel Cie di corso Brunelleschi a
Torino, dando vita a un presidio con musica, petardi e interventi al
microfono. Da dentro hanno risposto con grida, fischi e telefonate.
Attraverso una diretta da Radio Blackout la voce di un recluso a Milano
li ha informati che nel Cie di via Corelli era in corso una protesta per
ricevere le dovute cure contro un’epidemia di influenza.



    Doppio attacco

*24 ottobre.* Per impedire un volantinaggio indetto pubblicamente dai
neofascisti di Casa Pound, alle tre di pomeriggio circa 150 compagni si
radunano in piazza San Carlo. Dopo un po’, qualcuno si accorge che i
camerati stanno ben nascosti a un isolato di distanza, oltre il cordone
di celere: i manifestanti fanno velocemente il giro dell’isolato e
attaccano i fascisti di sorpresa. Di questi, una decina scappa subito,
mentre tre o quattro rimangono e si prendono le botte, fino a quando la
polizia non accorre in loro aiuto e respinge i gli antifascisti,
dividendoli in due tronconi. Dopo qualche minuto di tensione, i
manifestanti si riuniscono di nuovo in piazza San Carlo e attendono che
i fascisti se ne vadano, con le pive nel sacco. Risolto il primo
problema, si pensa immediatamente alla Lega Nord, che poco distante
aveva allestito un gazebo con lo striscione “no alle cliniche nelle
stalle” per protestare contro l’ambulatorio popolare Fatih aperto nel
centro sociale Gabrio. Ma l’indegna provocazione dura ancora poco. I
manifestanti si spostano velocemente in piazza Castello, e la celere
colta di sopresa non riesce a impedire che il gazebo finisca a gambe
all’aria, e lo striscione strappato e incendiato. La polizia per tre
volte tenta di disperdere i manifestanti, caricandoli, ma questi
riescono sempre a ricompattarsi e a chiedere a gran voce che la Lega se
ne vada. Moltissima gente si ferma a guardare, e simpatizza con gli
antifascisti. I leghisti, ormai accerchiati da una piazza ostile,
ripiegano i resti del gazebo e attendono l’ambulanza che deve portare
uno di loro all’ospedale, con il ghiaccio in testa e la cinghia ancora
in mano: si tratta niente meno che del figlio di papà Carossa. Risolta
anche la seconda questione, i manifestanti finiscono la giornata con un
breve corteo spontaneo lungo via Po verso Palazzo Nuovo.

Ascolta le dirette da piazza San Carlo, piazza Castello e via Po su:
http://www.autistici.org/macerie/?p=21553



    Largo ai giovani <http://www.autistici.org/macerie/?p=21393>

*22 ottobre.* Cinque giovani universitari leghisti piazzano un banchetto
fuori dalla facoltà di Scienze Politiche. L’avevano annunciato qualche
giorno prima, e in tanti si presentano per contestarli: studenti
democratici più o meno pacifisti, nostalgici dell’Onda dell’anno
passato, semplici antirazzisti o normalissimi studenti meridionali,
disgustati dai discorsi dei giovani padani. Giovani, i leghisti, ma più
vecchi dei loro leader: ce l’hanno ancora con i terroni, colpevoli di
occupare i posti nei collegi universitari torinesi. Tra i contestatori
qualcuno distribuisce volantini contro l’intolleranza dei leghisti,
qualcuno discute animatamente con i giovani padani, trincerati dietro al
loro banchetto e scortati da agenti in borghese. Volano parole grosse e
qualche spintone, alcune fialette puzzolenti dimostrano quanto i
leghisti puzzino di merda e dal banchetto leghista spariscono volantini,
adesivi, una bandiera e anche l’autorizzazione, con il calendario dei
prossimi banchetti. La digos, che non riesce più a controllare la
situazione, fa intervenire la “forza”: gli sbirri della celere già
pronti dietro l’angolo. I leghisti smontano il banchetto e se ne vanno,
scortati dagli uomini del loro ministro Maroni, coperti di fischi e cori.

Ascolta un racconto della mattinata dai microfoni di Radio Blackout
105.250 FM su http://www.autistici.org/macerie/?p=21393

-- 
non sono una bestia, ma un'animala in posizione eretica
peste

www.radioblackout.org/palinsesto/stato-terapeutico

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