[Cslist] [Fwd: Inoltra: adelchi]

telviola at ecn.org telviola at ecn.org
Tue Oct 6 10:54:15 CEST 2009


---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: Inoltra:  adelchi
From:    "johnny23" <pietro_olmo at yahoo.it>
Date:    Tue, October 6, 2009 4:03 am
To:      telviola at ecn.org
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--- In aa-forum at yahoogroups.com, "mario\.fracasso\@...\.it"
<mario.fracasso at ...> ha scritto:

COMUNICATO STAMPA DEI LAVORATORI IN LOTTA

Giunti al settimo giorno di protesta sul cornicione del municipio di
Trifase e nella piazza centrale della cittadina salentina, noi lavoratori
del gruppo Adelchi, in cassaintegrazione da ormai troppo tempo, e in lotta
per difendere il nostro posto di lavoro, intendiamo ribadire chiaramente
le ragioni che ci hanno spinto a questa forma estrema di protesta.
La nostra prima richiesta è il rientro immediato al lavoro (come ribadito
anche dalla Chiesa locale), e non accettiamo più alcun rinvio.
Ci teniamo a ribadire che non vogliamo assolutamente passare alla storia
come un gruppo di eroi; siamo padri di famiglia, mariti, e vorremmo
tornare quanto prima dalle nostre famiglie. Stare qui non è un
divertimento per noi e, lo ribadiamo, non siamo ostaggi di nessuno. La
proprietà ha dichiarato l'esistenza di un problema di commesse e di
liquidità. Quanto al primo punto, smontiamo questa dichiarazione con le
stesse parole usate da Sergio Adelchi, in occasione dei tavoli svolti in
Provincia: l'esistenza nella fabbrica di un milione di piedi di pelle
pronti a trasformarsi in tomaie per un valore di 3-4 milioni di euro;
ricordiamo poi la scoperta fa quest'estate, di commesse del "new air
system" date da Adelchi ad aziende esterne al gruppo (Aldopar, Castrano),
contravvenendo a quanto stabilito negli accordi firmati il luglio scorso,
in base ai quali l'avvento di nuove commesse avrebbe dovuto comportare il
rientro graduale al lavoro delle maestranze attualmente in cassa
integrazione. Evidenziamo ulteriormente che queste aziende esterne al
gruppo stanno realizzando la produzione del nuovo brevetto con i
macchinari della Crc, smontati nel marzo scorso, violando nuovamente un
accordo sottoscritto in Prefettura.
Quanto alla liquidità: non accettiamo alcun ricatto di Adelchi Sergio che,
negli ultimi giorni, ha fatto intendere che solo l'arrivo di 15 milioni di
euro avrebbe comportato lo sblocco della situazione. Un solo elemento per
confutare questa tesi: pensiamo che in questi anni i profitti della
proprietà siano sensibilmente cresciuti, grazie soprattutto ad un politica
di forti esternalizzazioni del processo produttivo. E' dal 1990 che
Adelchi sta spostando all'estero la produzione: dapprima in Albania,
attualmente in Etiopia e Bangladesh. Solo in Albania sono presenti tre
aziende che fanno riferimento ad Adelchi: la Donianna, la Rozimpeks e
l'Albanian Shos Corporation, tre aziende all'interno delle quali lavorano
circa 3000 operai. In Bangladesh sono due le aziende di riferimento di
Adelchi (Apex Adelchi calzature), in ognuna delle quali lavorano 1500
dipendenti, per un totale di altre tremila unità, alle quali, mensilmente,
viene riconosciuto un salario da fame (si parla di 19 euro al mese).
Detto questo, evidenziamo alle istituzioni tutte, alle organizzazioni
sindacali, e a tutta la società salentina, un problema essenziale: non è
pensabile parlare di "piena occupabilità" solo in relazione al piano di
rilancio che Adelchi deve presentare al Prefetto. E' necessario integrare
al piano altre azioni, se si vuole veramente raggiungere l'obbiettivo del
rientro immediato al lavoro.
Pensiamo sia necessario diversificare in questo territorio la produzione,
destinando una quota di lavoratori alla produzione della "scarpa di
qualità", e riportando in Italia una percentuale della produzione (di
medio-bassa qualità) che viene attualmente (e da anni) realizzata
all'estero.
Questo, nell'immediato e nel medio termine, darebbe la possibilità di
riattivare almeno tre catene di montaggio, dando cosi la possibilità a 200
lavoratori due settimane al mese, e percepire, per le altre due settimane,
la cassa integrazione. Questo, ancor più, porterebbe nelle nostre buste
paga un incremento di salario pari a 2-300 euro mensili, che per noi
sarebbero ossigeno vitale.
Noi non ci arrendiamo, sul tetto come in Piazza Pisanelli, e non
escludiamo ulteriori forme di lotta, pur di raggiungere il risultato
finale al quale puntiamo: rientrare in fabbrica, e riprendere a lavorare.
L'unica condizione che riporterebbe dignità alle nostre vite, e alle
nostre famiglie.

I LAVORATORI ADELCHI IN LOTTA

TRICASE P. PISANELLI 30/9/09
hasta la victoria siempre

--- Fine messaggio inoltrato ---





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