[Cslist] [Fwd: Inoltra: Informazione di regime: la verità sul terremoto dell'Abruzzo ]

telviola at ecn.org telviola at ecn.org
Wed May 20 10:53:20 CEST 2009


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Subject: Inoltra:  Informazione di regime: la verità sul terremoto
dell'Abruzzo
From:    "legambienterossa" <legambienterossa at yahoo.it>
Date:    Wed, May 20, 2009 10:32 am
To:      telviola at ecn.org
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--- In LegambienteTrani at yahoogroups.com, "Legambiente Trani"
<legambientetrani at ...> ha scritto:

LEGGETE E FATE GIRARE..MERITA DI ESSERE DIVULGATA!!






Data: 28 aprile 2009 14:56:38 GMT+02:00

Oggetto: testimonianza dall'Abruzzo







* Miserie umane e sovrumane virtu'... la mia testimonianza sul terremoto *



Riceviamo e pubblichiamo una lettera scritta da Laura, giovane studentessa
universitaria di Colle di Roio, paesino colpito dal terremoto. Il testo
mette in luce il punto di vista di chi il terremoto lo ha subito e, al di
là dei proclami e la propaganda del governo del tipo "tutto sotto
controllo" che tutti i giornali e le televisioni si sono affrettati a
divulgare senza il minimo spirito critico, sta sperimentando come funzioni
in realtà la macchina degli aiuti...





Ciao a tutti. Oggi è il 20 aprile 2009. Per molti Abruzzesi lo sguardo è
congelato all'alba del 6 aprile 2009. Io, fisso il mio sull'ennesimo
sorriso paterno e rassicurante del nostro Presidente del Consiglio, che
campeggia sul paginone centrale de Il Centro, quotidiano locale e che
ancora una volta (pure quando un minimo di decenza richiederebbe
moderazione), fa sfoggio di capacità ed efficienza facendo grandi promesse
nella speranza che si dimentichi il prima possibile (si sa gli italiani
hanno memoria moooolto corta), che fino al 5 aprile nel meraviglioso piano
casa che si intendeva vararare a imperitura soluzione della crisi
economica, di norme antisismiche nemmeno l'ombra.



Vi scrivo da Colle di Roio (AQ) uno dei paesini colpiti dal sisma del 6 
aprile 2009.



*Il mio paese. *



Trovo molto difficile fare ordine nel turbinio di pensieri che mi gonfiano
la testa, ma ci proverò. E scrivo questa nota perchè credo che solo uno
strumento quale la rete permetta di conoscere altre verità, senza
mediazioni se non dell'autore.



Il nostro campo è abitato da circa trecento persone, distribuite in una
quarantina di tende. Tornati da una vacanza mai iniziata, assieme a
Pierluigi, abbiamo cercato di dare un contributo alle attività di gestione
della tendopoli che, nel frattempo, (era passata già una settimana
dall'inaspettato evento), era andata sviluppandosi.



Come sapete non sono un tecnico, nè ho una qualche esperienza di gestione 
logistica e di personale in situazioni di emergenza e quanto vi racconto
può essere viziato da uno stato di fragilità emotiva (immagino mi si potrà
perdonare). Il fatto è, che a fronte di uno sforzo impagabile profuso da
molte delle persone presenti nel nostro campo, (volontari della protezione
civile, della croce verde/rossa, vigili del fuoco, forze di polizia
etc...), inarrestabili fino allo sfinimento, ci siamo trovati, o sarebbe
meglio dire ci  siamo purtroppo imbattuti, nella struttura ufficiale della
Protezione Civile stessa e nel suo sistema organizzativo.



La splendida macchina degli aiuti, per quanto ho visto io, poggia le sue 
solide e certamente antisismiche basi, sulle spalle e sulle palle dei
volontari; il resto da' l'impressione di drammatica improvvisazione. E non
 perchè non si sappia lavorare o non si abbiano strumenti e mezzi, ma
semplicemente ed a mio parere, perchè si è follemente sottovalutato il
problema fin dall'inizio.



Se vero che il terremoto non è prevedibile è altrettanto vero che tutte le
scosse precedenti (circa trecento più o meno violente prima
dell'inaspettato evento) dovevano rappresentare un serio monito. Perchè
non è servito il fatto che due settimane prima del sisma alcuni palazzi
presenti in via XX settembre a L'Aquila, poi miseramente sventrati, erano
già stati transennati perchè le  scosse che si erano susseguite fino a
quel momento (la più alta di 4° grado,  quindi poca cosa...) avevano fatto
cadere parte degli intonaci e dei cornicioni...



Una persona minimamante intelligente, a capo di una struttura così grande
quale la protezione civile, avrebbe dovuto schierare i propri uomini alle
porte della città, come un esercito, pronto a qualsiasi evenienza.  Ed
invece mi trovo a dover raccontare che le prime venti tende del nostro
campo se le sono dovute montare i cittadini del paese (ancora stravolti
del



sisma), con l'aiuto di una manciata di instancabili volontari, che manca
un coordinamento tra i singoli gruppi presenti, che la segreteria del
campo (che cerchiamo di far funzionare), è rimasta attiva fino a ieri con
un Pc portatile di proprietà di mia proprietà, acquistato "sia mai dovesse
servire", e con quello di un volontario; che siamo stati dotati di
stampante e telefono ma per la linea Adsl (in Italia ancora uno strano
coso...) stiamo ancora aspettando e quello che siamo riusciti a mettere in
piedi è merito dell'intelligenza di qualche giovane del posto e dei suoi
strumenti tecnici; che abbiamo dovuto  chiamare chi disinfettasse e
portasse via mucchi di vestiti perchè arrivati sporchi e non utilizzabili;
che che fino dieci giorni dal sisma avevamo un rubinetto per trecento
persone, nessuna doccia, circa 20 bagni chimici e nessun tipo di
riscaldamento per le tende.



Vi ricordo che in Abruzzo ed a L'Aquila in particolare la primavera fatica
ad arrivare e che anche in queste notti la temperatura continua ad essere
prossima prossima allo zero. Non ci si può quindi stupire che molte
persone, la maggior parte delle quali anziane (e non tutte con la
dentiera.....), cocciutamente ed in barba alle direttive che vietano di
rientrare nelle case, contiunano a fare la spola dalla tenda al bagno di
casa.



Potreste obbiettare che tutto sommato e visti i risultati raggiunti nel
seguire più di quarantamila sfollati questi problemi sono inevitabili e
bisogna solo avere pazienza. Condivido il ragionamento.



Quello che mi lascia stupito, che la gente non sa e che gli organi di
informazione si guardano bene dal dire è che tutta la macchina si basa
all'atto pratico, sulla volontà ed il cuore di persone che lasciano le
loro case e le loro famiglie e che non pagate, cercano di ridare un minimo
di dignità e conforto a chi, a partire dalla propria intimità, ha perso
tutto o quasi. La protezione civile che molti immaginano (alla Bertolaso
per intenderci) non esiste nei campi, almeno non nel nostro. I volontari
si alternano, perchè obbligati ad andarsene dopo circa 7 giorni.



*Cosa comporta tutto questo?*



Che ogni settimana si vedono facce nuove con la necessità di ricominciare
a conoscersi ed imparare a coordinarsi, che il capo campo cambia anche lui
con gli altri e quindi può avere esperienza o meno, che spesso, ed è il
nostro caso, la gestione di alcune attività è affidata ai terremotati
perchè non viene inviato personale apposito, con inevitabili problemi,
invidie acrimonie e litigate tra...poveri.



*Volete un esempio cristallino della disorganizzazione?*



La nostra psicologa, giunta al campo per propria cocciuta volontà, è
rimasta anche lei solo una settimana. Vi immaginate quale può essere
l'aiuto ed il sostegno che una persona addetta può dare e quale fiducia
può risquotere per permettere alle persone di aprirsi, se cambia con
cadenza domenicale??? A questo si aggiungano l'inesperienza di molte
persone (spesso e per fortuna sconfitta dalla volontà di far bene) e le
tristi e umilianti dimostrazioni di miseria umana che ci caratterizzano e
che risultano ancora più indecenti ed inaccettabili in casi di emergenza.



*Qualcosa di buono però ragazzi l'ho imparato.*



Ho imparato che per la richiesta di materiale devo inviare un modulo
apposito e che a firmare lo stesso non deve essere il capo campo, la cui
responsabilità, fortuna sua, è solo quella di gestire trecento vite,
trecento anime, più tutti coloro che ci aiutano dalla sera alla mattina,
ma serve il visto del Sindaco, oppure del presidente di circoscrizione
oppure di un loro delegato (pubblico ufficiale). Noi dopo aver speso due
giorni per individuare chi dovesse firmare questi benedetti moduli,
sappiamo che dobbiamo prendere la macchina e quando serve (ovviamente più
volte al giorno), raggiungerlo al comune.



*Un'ultima noticina.*



Due giorni fa la Protezione civile si è riunita con gli esperti, ed ha
ritenuto che non vi siano motivi di preoccupazione relativamente alle
dighe abruzzesi (la terra trema ogni giorno). Ora ricordandomi che analoga
sicurezza era stata espressa all'alba di una scossa di quarto grado e
pochi giorni prima che il nostro inaspettato evento facesse trecento morti
e azzerasse l'economia e la vita di migliaia di persone.....ho provveduto,
poco elegantemente, ad eseguire il noto gesto scaramantico.....



*Però dei regali li ho ricevuti.*



Sono le lacrime di molte delle persone che hanno lavorato alla tendopoli, 
trattenute a stento nel momento dei saluti; sono le parole e gli sguardi
dei vecchi del paese, che mescolano dignità e paura, coraggio e
rassegnazione, senza mai un lamento.



*Un'altra cosa.*



Vi prego chiunque di voi possa, prenda il treno l'aereo o la macchina e si
faccia un giro per L'Aquila e d'intorni. Le tendopoli non sono tutte come
quelle a Collemaggio. Scoprirete il livello di falsità che viene profuso a
piene mani dagli organi di comunicazione oramai supini e del livello di
indecenza del ns presidente del consiglio che prima con lacrime alla
cipolla e poi con sorrisi di plastica distribuisce garanzie e futuro a
chi, vivendo in tenda e saggiando sulla pelle la situazione sa, che sono
tutte palle.



I morti sono serviti subito per mostrarsi umano e vicino alle famiglie, ma
ora è meglio dimenticarli in fretta..Via via..nessuna responsabilità,
nessun dolo. I pm sono dei malvagi.. ricostruiamo in fretta.. forza la
vità e bella,  vedrete, tra un mese sarete tutti a casa... Conoscete i
nomi delle famiglie che doveva ospitare nelle sue ville?



Le virtù umane travalicano gli eventi, le sue miserie non hanno confini.



Se volete vi prego fortemente di inviare questa mail a quanti vi sono
amici. La stampa nazionale si è guardata bene dal pubblicarla.



Un saluto a tutti...



*Laura*

--- Fine messaggio inoltrato ---





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