[Cslist] RINALDINI: comunicato Confederazione Cobas
cobas at inwind.it
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Sun May 17 23:30:20 CEST 2009
UNA MANIFESTAZIONE CONSAPEVOLE E PARTECIPATA E UNA CONCLUSIONE CHE EVIDENZIA DRAMMATICAMENTE LASSENZA DI RAPPRESENTANZA E DI UN PROGETTO CONTRO LARROGANZA E LO STRAPOTERE FIAT.
Sabato 16 maggio a Torino il corteo contro la prospettata chiusura degli stabilimenti Fiat di Pomigliano e Termini Imerese e lulteriore ridimensionamento di Mirafiori è stato molto lungo e vivo, sia per la presenza degli operai torinesi sia per larrivo di numerose delegazioni da tutta Italia, Pomigliano in testa. La volontà unitaria di dare una risposta a Marchionne e la consapevolezza della posta in gioco il tentativo dei padroni di utilizzare la loro crisi per costruire unaltra sconfitta del movimento dei lavoratori hanno contraddistinto la manifestazione che durante tutto il percorso ha ricevuto il sostegno della popolazione nelle strade, dalle finestre e dai balconi.
I lavoratori sono sfilati a migliaia senza rigide divisioni organizzative tra le sigle sindacali, con una naturale e spontanea ricerca di una risposta solidale e collettiva, ma anche con la preoccupazione di scongiurare un film già visto, ovvero lennesimo epilogo fatto di deserto industriale e di accordi di gestione di migliaia di licenziamenti collettivi mentre i profitti della Fiat continuano a essere garantiti soprattutto dal denaro pubblico. Una preoccupazione legittima, visto la sequenza di accordi a perdere cui tutti i sindacati concertativi ci hanno abituato in questi ultimi ventanni.
Per offuscare questo quadro sociale scandaloso puntualmente i mass-media anziché interrogarsi su come e quanto questa crisi sia stata costruita e venga utilizzata dai padroni, preferiscono invece inventarsi una violenza di piazza - meglio se targata Cobas - e a strumentalizzare la conclusione della manifestazione nel comizio davanti al Lingotto: di fronte ad una contestazione verbale, ma comunque comprensibile, a fronte della richiesta di intervento dal palco dello Slai-Cobas di Pomigliano il servizio dordine dei sindacati confederali non ha trovato di meglio che opporre resistenza fisica e la chiusura dellimpianto voce.
Ben più grave e preoccupante della caduta dal palco (in realtà una piattaforma a mezzo metro dal suolo) del segretario Fiom Rinaldini peraltro trattenuto da un esponente dello Slai-Cobas, come si nota dalle stesse foto dei quotidiani caduta causata dal parapiglia conseguente al tentativo dei vertici confederali di impedire un intervento già concordato dei lavoratori di Nola, è il prossimo venturo ennesimo scivolamento politico e sociale di un sindacato concertativo le cui sigle si dividono tra chi - come Cisl, Uil e Ugl - è pronto a soddisfare qualsiasi progetto di Confindustria e chi - come la Cgil - si autorappresenta come baluardo democratico, ma paga il peso non indifferente di aver comunque concertato un quindicennio di perdita di diritti e di potere delle lavoratrici e dei lavoratori.
Oggi il problema è quello di ricostruire una rappresentanza dei diritti sociali negati, di ridare voce, peso e dignità a milioni di lavoratori che sono soggetti sociali e politici, e non semplici fruitori di ammortizzatori sociali. La Confederazione Cobas sta cercando sicuramente con fatica di costruire questo percorso, senza proclamarsi a solutrice ma ricercando con tutte le forze disponibili un cammino comune e condiviso. Contro tutte le arroganze del potere, e anche contro le sue ricorrenti strumentalizzazioni e invenzioni mediatiche.
Torino, 17 maggio 2009 Confederazione Cobas
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