[Cslist] [Fwd: [Redditolavoro] Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 06-10/07/09]
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Tue Jul 14 07:17:43 CEST 2009
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Subject: [Redditolavoro] Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta
06-10/07/09
From: "Centro Documentazione e Lotta" <cen_doc_lotta at yahoo.it>
Date: Fri, July 10, 2009 7:22 pm
To: "ECN Reddito Lavoro" <redditolavoro at lists.ecn.org>
"Ferrovieri in lotta" <ferrovierinlotta at yahoogroups.com>
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* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 06-10/07/09 *
* http:\\it.geocities.com\verbano\archivi\lc07_09.htm *
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SOMMARIO: Interbanca, Indesit, Graziano, Tekel, Auto Mot Service, Porto
Torres, Nike Italia, Ahlstrom, Videocon, Eurolazio, Nexans, Fiat
**************** ATTENZIONE CI STIAMO TRASFERENDO SU ALTERVISTA.ORG CAUSA
CHIUSURA DI GEOCITIES ********************
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06 luglio 2009
GENERAL ELECTRIC: IN ESUBERO 160 LAVORATORI DI INTERBANCA
http://www.repubblica.it/
Più di 7000 dipendenti e un volume d'affari pari a 9 miliardi di dollari.
È questo il biglietto da visita con cui il gruppo General Electric si
presenta in Italia, un paese dove è presente dal 1921. Se poi si guardano
i numeri a livello mondiale si rimane sbalorditi: 183 miliardi di dollari
di fatturato nel 2008 con un utile netto di 18,1 miliardi. Rating AAA dal
1956, vale a dire l'azienda più solida del mondo. Ma tutto ciò non basta a
rassicurare i 325 dipendenti di Interbanca, l'istituto di credito speciale
nato nel 1961 per raccogliere e impiegare denaro a medio lungo termine,
che a metà 2008 è stato rilevato proprio da General Electric, frutto di
uno scambio di asset con il Banco Santander. La cura a cui sarà sottoposta
la banca per rimediare a quattro anni di sostanziale mancata gestione, non
sarà indolore. Sia Abn Amro, subentrata nel 2005 dopo lo scontro con la
Popolare di Lodi per il controllo di Antonveneta, sia il Santander, non
avevano dedicato tempo e risorse all piccola banca. Ora tocca agli
americani, che tra l'altro hanno sfruttato l'abbattimento del tetto del
15% per il possesso di partecipazioni bancarie da parte di gruppi
industriali, cercare di restituire una missione e una redditività a una
banca che nel frattempo è entrata in crisi. Ge è guidata in Italia da
Giuseppe Recchi, il quale ha fin da subito deciso di confermare Paolo
Braghieri nel ruolo di ad e allo stesso tempo portato avanti l'idea di
far confluire sotto il cappello di Interbanca tutte le attività
finanziarie italiane di Ge. In questo quadro è stato varato un pesante
piano di ristrutturazione della banca che prevede esuberi per 160
dipendenti su un totale di 325. Un'enormità, secondo i sindacati, che
sono insorti contro il nuovo azionista che inspiegabilmente dopo soli sei
mesi ha deciso di procedere a un così drastico taglio. Il piano di Recchi
e Braghieri prevede di trasferire le piattaforme del
leasing e del factoring che ora sono sotto Ge Capital Italia sotto
l'ombrello di Interbanca e dunque di diversificare le fonti di ricavo del
gruppo, concentrandosi sul segmento di imprese con almeno 25 milioni di
euro di fatturato e uscendo da settori fortemente colpiti dalla crisi
come trasporti e costruzioni. A ciò si aggiungerà la chiusura delle
filiali di Catania, Bari, Napoli, Treviso e Torino.
08 luglio 2009
INDESIT DI NONE: ACCORDO SULLA RISTRUTTURAZIONE http://www.ecodelchisone.it/
Nella tarda mattinata di martedì, a Roma, nella sede del ministero per lo
Sviluppo, è stato firmato l'accordo tra i sindacati e l'Indesit Group per
la ristrutturazione dello stabilimento di None. Il documento ricalca in
sotanza quanto già pattuito nell'incontro precedente a Torino. Confermati
dunque il ridimensionamento, l'applicazione per tutti i lavoratori a
rotazione della cassa integrazione straordinaria per crisi, incentivazioni
all'esodo sia per pensionamento, sia volontario; incentivi e sostegno alla
ricollocazione per chi accetta di lasciare il gruppo. Pochi passi avanti
invece per quanto riguarda il contributo della Regione e la ricollocazione
di nuove industrie nell'area Indesit. Per quantificare l'impegno della
Regione a sostegno della ricerca e sviluppo occorrerà attendere fine
luglio, quando verrà definita la bozza di bilancio di previsione mentre
sul fronte dell'individuazione di nuove aziende non c'è nulla di concreto.
GRAZIANO: CIG http://www.ecodelchisone.it
Cassa integrazione straordinaria sì. Esuberi no. Questo è l'esito
dell'incontro svoltosi lunedì 6 presso il ministero dello Sviluppo
economico: sul tavolo di discussione il futuro del gruppo Oerlikon
Graziano. Presenti a Roma anche tre delegati per lo stabilimento di
Luserna S.G. L'azienda ha ottenuto di poter ricorrere alla Cig
straordinaria per crisi, ma nel verbale d'incontro non si fa riferimento
ad eventuali esuberi. Nei mesi scorsi, invece, si era ventilato che, negli
otto stabilimenti italiani, potessero risultare di troppo 1.200 dipendenti
su 2.700. La cassa straordinaria - che segue l'abbondante utilizzo della
cassa ordinaria - scatterà alla fine di ottobre. La Oerlikon Graziano si è
impegnata a presentare entro la fine dell'anno il Piano industriale.
Conoscere gli obiettivi dell'azienda e le strategie di rilancio sul
mercato è giudicato essenziale dai sindacati. L'utilizzo degli
ammortizzatori sociali, si auspica, sarebbe volto al
superamento dell'emergenza senza pesanti interventi sull'organico. Non
preluderebbe, insomma, a un doloroso disimpegno.
Nei prossimi giorni, le rappresentanze sindacali dovrebbero incontrare
l'azienda per discutere la specifica situazione lusernese. Il quadroò,
sembra leggermente migliore rispetto alla media delle altre sedi. Lo
stabilimento in Val Pellice - che occupa 189 persone, specializzate
nell'assemblaggio di trasmissioni per auto - potrebbe occuparsi in futuro
di una parte del processo produttivo attualmente dislocato in Repubblica
Ceca (in una fabbrica destinata alla chiusura).
TEKEL: ACCORDO SULLA CHIUSURA http://www.ecodelchisone.it/
È stato raggiunto l'accordo tra sindacati e la società Tekel Instruments
Srl di Roletto sul trattamento economico della trentina circa di
lavoratori dell'azienda messa in liquidazione il mese scorso. Secondo
quanto stabilito nel documento, sottoscritto dai rappresentanti sindacali
di Fim-Cisl e della Flmu-Cub, i lavoratori riceveranno dall'azienda 5.600
euro quale acconto all'integrazione del Tfr e a transazione generale per
la rinuncia ad impugnare la risoluzione del rapporto di lavoro. Inoltre i
dipendenti verranno collocati per un anno in cassa integrazione
straordinaria.
AUTO MOT SERVICE: RIAMMESSI I LAVORATORI http://www3.varesenews.it
I sei lavoratori della cooperativa Auto Mot Service ce l'hanno fatta. La
loro lotta e le proteste sono durate trenta giorni, ma alla fine la
cooperativa che lavora per conto dell'Agusta Westland ed il Consorzio Gam
hanno firmato l'accordo, ritirando licenziamenti e trasferimenti,
riconoscono il livello adeguato alle mansioni svolte, rispetto delle norme
sulla sicurezza, differenze retributive arretrate e rimborso delle
giornate in sciopero. Una vittoria ottenuta dopo un mese di presidi
costanti, sotto il sole e con la pioggia, per chiedere più che altro
sicurezza e rispetto delle regole: Luca Papasergio, Marco Da Cengio,
Massimo Palazzo, Antonio De Mare, Alberto Vanetti e Alessio Lentini,
operai tra i 23 e i 42 anni, soci lavoratori della Auto Mot Service che
preparano kit per Agusta e per altre ditte esterne, possono tornare a
lavorare nel reparto magazzino automatizzato dello stabilimento di
Vergiate. Le aziende coinvolte hanno alla fine deciso di
attivare una seria trattativa con il sindacato Cub che ha definito con
accordo sindacale, la risoluzione dei problemi sull'appalto e
l'accoglimento delle loro giuste rivendicazioni. "I 6 eroi di Vergiate
hanno dimostrato che la lotta paga - spiegano i rappresentanti sindacali
del Cub -, non si sono arresi davanti ai trasferimenti forzati, non si
sono arresi davanti ai licenziamenti, non si sono arresi davanti alle
minacce di denuncia per occupazione di suolo privato, hanno reso evidente
la loro condizione di precari usa e getta volantinando e raccogliendo
solidarietà da tutti, fino alla vittoria. Hanno resistito e reso
dignitose le loro condizioni di lavoro, nulla gli è stato regalato ma
hanno dovuto conquistarsi il rispetto dovuto, dimostrando con la tenacia
il valore delle proprie rivendicazioni. Vogliamo quindi ringraziare tutti
coloro che hanno dimostrato la propria solidarietà: colleghi, cittadini
di Vergiate, militanti della Cub e tutti coloro
che hanno dato sostegno alla loro lotta, anche soltanto fermandosi a
parlare e sostenere i lavoratori durante il presidio. Auspichiamo che in
futuro anche i sindacati confederali solidarizzino e sostengano le lotte
dei lavoratori considerando il merito delle questioni, senza considerare
l'adesione al sindacalismo di base motivo di emarginazione".
PETROLCHIMICO PORTO TORRES http://www.sardegnaoggi.it
I tre sindacati Cisl, Cgil, e Uil, hanno annunciato "l'inasprirsi della
protesta di venerdì 10 luglio, giorno dello sciopero generale. Se poi,
entro l'inizio della settimana prossima non vi saranno risposte adeguate,
e non solo la mera sospensione della decisione Eni, intensificheremo le
azioni di lotta che avranno carattere ancora più straordinario dello
sciopero generale del 10 luglio". Per i Sindacati servono proposte di
carattere straordinario perché "in gioco non c'è solo il futuro della
chimica in Sardegna, ma anche la stessa credibilità della Sardegna e delle
istituzioni sarde rispetto alla politica nazionale ed alle decisioni
dell'imprenditoria". "Lasciare che il sito di Porto Torres venga chiuso -
ha detto Medde - sarebbe solo la punta di un iceberg per l'Isola che
soffre per la crisi internazionale e per il gap infastrutturale, oltre che
per quelle imprese che decidono di abbandonare il nostro territorio per
delocalizzare la produzione, a
volte anche in altre realtà regionali italiane". "Quello di Porto Torres
non è un fatto inatteso, ma dal 2001 l'Eni ha fatto un'operazione per
chiudere la chimica in Sardegna - ha sottolineato Cossu - occorre
chiedersi se vi è ancora spazio per le attività industriali, chimiche e
manifatturiere".
09 luglio 2009
NIKE ITALIA: LICENZIAMENTI http://www.quotidianodelnord.it/
L'Azienda Nike Italy s.r.l., rappresentante in Italia della multinazionale
americana, avrebbe comunicato alle organizzazioni sindacali di dover
procedere al licenziamento di 40 dipendenti, su un totale di 245, della
sede di Casalecchio di Reno (BO). Secondo i vertici aziendali di Nike
Italy, inoltre, questa decisione sarebbe stata assunta dalla casa madre e
dipenderebbe "unicamente" dal piano di riorganizzazione interno per
consentire il "riposizionamento sul mercato italiano". La Nike Italy
avrebbe manifestato la "totale indisponibilità a trattare e ad aprire
qualsiasi confronto", nonostante le organizzazioni sindacali, al tavolo
della trattativa, abbiano espresso "il loro netto dissenso rispetto ai
licenziamenti immotivati, proponendo soluzioni alternative e di
riqualificazione professionale all'interno dell'azienda per evitare gravi
ricadute sul piano occupazionale".
AHLSTROM: ACCORDO http://www3.varesenews.it/
La vicenda dei lavoratori della Ahlstrom di Gallarate, azienda
multinazionale finlandese leader a livello mondiale nella produzione di
tessuto medico, si è conclusa positivamente. L'azienda che aveva deciso
per la chiusura dello stabilimento gallaratese e per il licenziamento di
una settantina dipendenti delle ditte di Cressa, Mozzate e Gallarate è
scesa a patti con i sindacati, trovando l'accordo inseguito per sei mesi.
In 55 hanno lasciato volontariamente il lavoro con l'incentivo di 26 mila
euro lordi, mentre per 16 dei 20 lavoratori di Gallarate è stato trovato
un posto negli stabilimenti di Cressa e Mozzate (due anno scelto di
lasciare volontariamente il posto e due sono andati in pensione
anticipatamente). L'accordo era stato messo in serio dubbio lo scorso 20
giugno, quando al Ministero del Welfare dopo 13 ore di discussioni, il
tavolo era saltato e la trattativa sembrava rotta: ieri, mercoledì 8
luglio, la svolta con l'accordo sulla
buonuscita e la possibilità di trasferimento per i lavoratori
gallaratesi. Già oggi, giovedì 9 luglio, i sedici sono tornati al lavoro:
dovranno essere trovate soluzioni per quanto riguarda i trasferimenti e i
turni, ma per i dettagli c'è tempo. Soddisfatti i lavoratori e
soddisfatti i sindacati, AlCobas Cub in testa. Il presidio permanente
davanti ai cancelli di via XXIV Maggio verrà tolto con una manifestazione
pubblica nei prossimi giorni.
10 luglio 2009
VIDEOCON: PRESIDIO DEI LAVORATORI http://iltempo.ilsole24ore.com/
Ore di trepidazione per i 1400 lavoratori dello stabilimento Videocon,
buona parte dei quali in cassa integrazione ormai da quattro anni. Entro
breve, assicura la direzione aziendale, si dovrebbe conoscere l'esito
delle trattative tra i legali rappresentanti della famiglia indiana Dooth
e il consorzio di nove imprese umbro-marchigiane che dovrebbe rilevare lo
stabilimento. Ieri gli operai hanno nuovamente presidiato il piazzale
antistante la fabbrica in attesa di notizie dai rappresentanti sindacali;
attesa poi risultata vana in quanto non è trapelata alcuna notizia degna
di rilievo se non quella riguardante gli incontri fissati nei prossimi
giorni per tentare di ricucire lo strappo fra vecchi e nuovi proprietari.
EUROLAZIO: PROTESTANO I LAVORATORI http://iltempo.ilsole24ore.com/
Durante il consiglio indetto per ricordare i cinquanta anni trascorsi con
la medaglia d'argento al valor civile per la città di Cisterna, e proprio
mentre il sindaco Antonello Merolla leggeva la ricostruzione storica che
portò la città ad ottenere il riconoscimento, un gruppo di lavoratori
dell'azienda che si occupa del confezionamento di prodotti farmaceutici,
dalle ultime file della platea ha esposto cartelli di protesta. La
protesta, silenziosa e ordinata, era dei lavoratori della Eurolazio
Servizi di Aprilia, che si occupa di confezionamente di prodotti
farmaceutici, e pare che faccia capo ad un consigliere comunale di
Cisterna.
NEXANS: IN CIG UN TERZO DEI DIPENDENTI http://iltempo.ilsole24ore.com/
La crisi è grave e non ammette sconti. Categorica la direzione aziendale
di Nexans, a conferma delle forti preoccupazioni sindacali sul futuro
stesso del sito di Borgo Piave. L'incontro in Confindustria fra i
sindacati e la direzione aziendale ha confermato la condizione di grave
crisi strutturale del gruppo e la scelta della cassa integrazione
straordinaria quale strada obbligata per l'abbattimento dei costi e la
razionalizzazione delle risorse. Ad allarmare sono i numeri
dell'operazione: saranno poste in Cigs 64 unità lavorative sul totale
delle 180. Un terzo dello stabilimento, dunque: il minimo necessario -
sostiene il gruppo - per ripianare il trend di perdita 2009. L'attuale
fatturato, è di circa il 30% in meno rispetto al 2008. Ove dovesse
confermarsi questa tendenza (e le premesse ci sono tutte) va da sé che ad
essere a rischio sarebbe il futuro stesso del sito produttivo di Latina.
La stessa direzione aziendale, ventila - nell'ipotesi - la
fermata dei cicli continui, la fuoriuscita degli interinali e la
possibilità di un fermo totale dello stabilimento. Insomma una
prospettiva tragica. A pagare lo scotto della negativa congiuntura sono
solo e sempre i lavoratori. La vertenza è sempre più in salita.
FIAT DI TERMINI IMERESE: SCIOPERO http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/
Prosegue anche stamani lo sciopero allo stabilimento Fiat di Termini
Imerese. I lavoratori hanno effettuato picchetti davanti alla fabbrica di
automobili e a quelle dell'indotto. Secondo la Fiom-Cgil non e' entrato
nessuno a lavorare.
Si tratta del terzo giorno di protesta avviato dai lavoratori della Fiat,
deciso dopo che l'azienda ha ribadito che a partire dal 2012 non verranno
piu' prodotte automobili a Termini Imerese.
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| DELLA LOTTA DI CLASSE, STANDO AL SUO INTERNO |
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