[Cslist] Crash! sotto sequestro - Comunicato di movimento + Presidio Martedì 29
BAZ
baz at ecn.org
Fri Jan 25 18:28:14 CET 2008
Nei giorni scorsi due nuovi attacchi sono andati a colpire nuovamente
l'esperienza del Laboratorio Crash!: da un lato la magistratura ha avviato
una pretestuosa richiesta di sequestro cautelare sullo stabile di via
Zanardi 106; dall'altro lato l'amministrazione comunale, per bocca
dell'assessora Patullo, è tornata a criminalizzare la pratica
dell'occupazione.
Due attacchi condotti su due differenti fronti ma con un medesimo
obiettivo: quello di negare ancora la possibilità che realtà politiche e
sociali si possano veder riconosciuto uno spazio autogestito.
La richiesta di sequestro preventivo ha come unico obiettivo politico
quello di far cessare l'esperienza del laboratorio CRASH!. Dove non arriva
la politica repressiva dell'amministrazione cittadina, è la magistratura a
portare l'attacco agli spazi sociali.
Se è del tutto pretestuosa la prima delle due motivazioni addotte per la
richiesta di sequestro, cioè la presenza di un impianto di refrigerazione
dismesso come indice di presunta pericolosità (impianto peraltro già
necessariamente bonificato); è politicamente grave e pesante la seconda
motivazione: che l'occupazione sia finalizzata a commettere altri reati.
E' evidente come con quest'ultima si neghi di fatto la valenza politica,
sociale e culturale tramite cui tutti gli spazi sociali di Bologna, in
anni di percorsi di autogestione, abbiano innervato e quotidianamente
innervino il tessuto cittadino, contribuendo a creare quella socialità che
si oppone alla desertificazione sociale e culturale a cui questa città
sembra destinata, da quando è diventata teatro di sperimentazione delle
politiche securitarie.
Quello che per Bologna sono gli spazi sociali, cioè riqualificazione e
ricchezza prodotta dal basso, per la magistratura sono solo atti da
criminalizzare e condannare.
L'altro fronte di attacco è mosso dall'amministrazione comunale, che per
bocca dell'assessore Patullo ha ribadito nei fatti la linea Cofferati:
nessun dialogo con chi occupa.
Queste posizioni sono un attacco trasversale a tutto il movimento
bolognese, che ha sempre praticato e rivendicato l'occupazione come
strumento di riappropriazione e soddisfazione di tutti quei bisogni
sociali che quotidianamente e sistematicamente vengono negati. Così come
di fronte dell'emergenza casa (a decine sono stati gli appartamenti
occupati da precari, che concretamente hanno soddisfatto un bisogno
primario lasciato irrisolto dalla politica cittadina), gli spazi sociali
che vengono dall'esercizio della pratica dell'occupazione, tramite essa
hanno sottratto spazi metropolitani alla retorica del degrado e della
segmentazione sociale, trovando la capacità di esprimere la propria
progettualità sociale, intervenire concretamente nel recupero di parti
della città, e dare forma ad un diverso modo di interpretare l'urbanistica
e la territorialità.
Se oggi l'unica progettualità di cui l'amministrazione sembra volersi
dotare in merito alle dinamiche di vita metropolitana è quella della
separazione, della creazione di diverse Bologne per i diversi soggetti
che la abitano, gli spazi sociali rappresentano per la città la capacità
di uscire da questi ghetti, di fare dell'aggregazione sociale una priorità
assoluta.
Di fronte a questa ricchezza le politiche cofferatiane, oggi in forte
crisi di legittimazione, non hanno saputo che sgomberare e reprimere
queste esperienze, non dicendo e non facendo niente circa le problematiche
sociali cui quelle occupazioni di fatto rispondevano; e l'assessore
Patullo, quando di fronte ad un'occupazione dichiara che non ci può essere
dialogo, non fa altro che legittimare l'operato e la linea politica di
Cofferati, che non si è mai posto nessun problema a sgomberare decine di
famiglie rumene sul lungo Reno, nei campi nomadi, piuttosto che le
esperienze di occupazione e auto-recupero di case dei precari dei
collettivi M.A.O., Casa Bresci e Passepartout, e degli spazi sociali come
Open The Space e Crash!.
Sembra evidente che la criminalizzazione della pratica dell'occupazione da
parte dell'assessore Patullo, sia rivolta a tutte quelle esperienze
dell'autorganizzazione sociale che, passando per percorsi di occupazione,
attualmente si sono riappropriate di uno spazio.
Non possono e non potranno essere questi gli strumenti con i quali di
nuovo si vuole mettere in discussione l'esistenza del Laboratorio Crash!
così come quella di tutti gli altri spazi sociali occupati e autogestiti,
del loro portato sociale, dei loro percorsi culturali e politici. Come
realtà di autogestione degli spazi sociali metropolitani, che tutti i
giorni vivono le contraddizioni del territorio di questa città e il suo
inestinguibile bisogno di cultura e socialità dal basso, proseguiremo nel
rivendicare e vivere il nostro portato, tornando ad affermare la nostra
comune solidarietà, volontà e determinazione a difenderci dagli attacchi
che mirano a negare la nostra legittimità e ruolo sociale, pronti a
tornare ad animare le strade e le piazze della città contro chi, contro
ogni forma di dissenso, agisce nuovamente in termini repressivi.
Laboratorio Crash! - Tpo Xm24 Vag61 - Open the Space - Atlantide
MARTEDI 29, giorno fissato per l'udienza del riesame sul sequestro, saremo
in PRESIDIO sotto al TRIBUNALE, in via Garibaldi 6, a partire dalle h.
9:00 del mattino, contro la criminalizzazione delle lotte sociali e per
riaffermare l'assoluta legittimità e necessità dei percorsi di
autogestione degli spazi sociali a Bologna.
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