[Cslist] [Fwd: [Vicenza] No ai rifiuti tossici e nocivi nel Quartiere Ferrovieri]

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Sun Apr 6 11:19:13 CEST 2008


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Oggetto: [Vicenza] No ai rifiuti tossici e nocivi nel Quartiere Ferrovieri
Da:      "Primomaggio" <primomaggio.info at virgilio.it>
Data:    Dom, 6 Aprile 2008, 11:18 am
A:       "Primomaggio" <primomaggio.info at virgilio.it>
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NO AI RIFIUTI TOSSICI E NOCIVI NEL QUARTIERE FERROVIERI



La società WISCO (controllata al 51% da ENEL - HYDRO e per il restante 49%
da TRENITALIA S.p.A) è intenzionata a costruire nel quartiere FERROVIERI del
Comune di Vicenza un impianto polifunzionale per il trattamento e lo
smaltimento di rifiuti pericolosi, classificato ai punti B.100 e B.101 dell’
allegato del Decreto del Ministero della Sanità del 05/09/1994 quale
“industria insalubre di 1ª classe”.

La prima classe comprende quelle industrie che dovrebbero essere costruite
in zone isolate e lontane dai centri abitati, essendo molto pericolose per
la salute pubblica.

La suddetta struttura verrebbe costruita dentro l’area dell’Arsenale di
proprietà di TRENITALIA S.p.A., utilizzando, ampliando ed adeguando l’
esistente impianto di depurazione per il trattamento delle acque sporche
dell’officina di manutenzione ferroviaria e dovrebbe trattare, secondo il
progetto, 250 tonnellate al giorno di liquami tossici e nocivi derivanti in
gran parte da lavorazioni industriali.

I rifiuti pericolosi proverrebbero dai seguenti comparti produttivi:
industria petrolchimica e raffinazione del petrolio, chimica di base,
processi chimici organici ed inorganici (pesticidi, fertilizzanti,
catalizzatori, materie plastiche e gomme, detergenti e cosmetici ecc.),
farmaceutica, galvanica, metalmeccanica, produzione di pitture, vernici,
solventi ecc.

I lavoratori dell’ex Officina Grandi Riparazioni di Vicenza si schierano
contro questa realizzazione, perché la sua messa in opera condannerebbe non
solo gli oltre 400 lavoratori dell’Arsenale (ferrovieri e dipendenti di
ditte appaltatrici), ma anche i lavoratori e gli abitanti della zona
circostante, ad una forte e costante esposizione di sostanze volatili di
varia natura, tra le quali agenti patogeni generati dalla trasformazione
microbiologica che provocano malattie tumorali, rilasciate nell’atmosfera
con inevitabili gravi danni per la salute pubblica. Altre problematiche ad
esso connesse sarebbero le esalazioni nauseabonde e maleodoranti nonché la
proliferazione d’insetti e roditori. Ulteriori situazioni pericolose per la
salute pubblica possono verificarsi, per il tipo d’impianto in esame, quando
s’inviano liquidi nello stesso serbatoio che miscelati tra loro
interagiscono con formazione di sostanze gassose altamente pericolose e
sprigionate nell’aria.

Il trasporto di questi rifiuti, inoltre, comporterebbe un notevole aumento
del traffico derivante dalla circolazione di mezzi pesanti e causerebbe un
enorme inquinamento per lo sversamento accidentale ed incontrollato di
reflui, quindi infiltrazione attraverso il suolo ed il sottosuolo, con
inevitabili impatti negativi sull’ambiente e sulla catena alimentare a causa
dell’inquinamento delle falde idriche superficiali e profonde sottostanti il
depuratore, in un’area già pesantemente interessata da fenomeni d’
inquinamento ambientale.

I lavoratori dello Stabilimento OMC di Vicenza condannano la politica di
TRENITALIA S.p.A., finalizzata ad abbandonare la manutenzione dei materiali
rotabili, la sicurezza nelle carrozze e dell’intero comparto ferroviario, a
favore di attività dove ricavare profitto sulla pelle dei lavoratori e dei
cittadini, come lo smaltimento di rifiuti tossici e nocivi dove si calcola
che il giro d’affari valga circa 600 milioni di euro, con tassi di crescita
costanti nell’ordine dell’8 % annuo. La società Wisco ritiene che lo spazio
a sua disposizione, 2500 mq di area, per la realizzazione dell’impianto sia
scarso per soddisfare la domanda inevasa di smaltimento di rifiuti
pericolosi, la cui produzione regionale cresce annualmente del 14%,
condizionando negativamente la capacità di trattamento dello stesso. In
questo modo verrebbe messa in discussione l’esistenza stessa dello
stabilimento.

La stessa politica con la quale, negli anni passati, il gruppo Ferrovie
dello Stato ha condannato un’intera categoria di lavoratori alla morte (una
quindicina i morti accertati, una decina i malati e quanti si ammaleranno,
purtroppo, in futuro), costringendo gli ignari ferrovieri a lavorare in
reparti “mattatoio”con un materiale, l’amianto, la cui nocività era già nota
dal 1935 e nulla ha fatto per tutelarne la salute e per difendere quella
degli abitanti della zona circostante lo stabilimento, perché le necessarie
misure di prevenzione e di tutela rappresentavano un aumento dei costi che
per l’azienda andavano contenuti.

I lavoratori dell’Arsenale intendono unirsi con gli abitanti del quartiere
FERROVIERI, per costruire assieme forti iniziative di lotta per tutelare la
salute dell’uomo e per salvaguardare il proprio posto di lavoro ed i beni
ambientali.

Invitiamo tutti gli abitanti e non a mettersi in contatto con noi ai
seguenti recapiti per avere informazioni dettagliate sul progetto, per
esprimere la propria solidarietà e per partecipare alle iniziative di lotta
dei lavoratori dell’ex Officina Grandi Riparazioni, a partire dalla
manifestazione a Venezia (che indicativamente si terra a metà aprile, dopo
le elezioni politiche), dove ci recheremo al Palazzo della Regione per
chiedere che non venga autorizzata la costruzione di quest’impianto
altamente pericoloso.



Alcuni lavoratori dello Stabilimento OMC di Vicenza

***

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