<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "><b>GIOVEDì 1 DICEMBRE 2011 </b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; ">
<b>Filorosso presenta</b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "><b>"148 Stefano, mostri dell'inerzia" di M. Cartolano<br>
</b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "><b>proiezione del documentario in memoria di Stefano Cucchi<br></b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; ">
<b>H 21:30 c/o DAM (Polifunzionale Unical)</b><br></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "><br></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; ">
<span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Si terrà
giovedì 1 dicembre alle ore 21:30 al DAM (Polifunzionale, Università della
Calabria) la proiezione organizzata dal Filorosso del docufilm dedicato alla
memoria del giovane Stefano Cucchi, a due anni dalla morte. <i>“148
Stefano, mostri dell’inerzia”</i> – questo il titolo del documentario - presentato
di recente tra gli eventi speciali del Festival Internazionale del Film di Roma,
è diretto da Maurizio Cartolano e prodotto da Simona Banchi e Valerio Terenzio,
in collaborazione con il giornale “Il fatto quotidiano”. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; "><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Si cerca di trovare la verità sulla
tragica morte di Stefano </span><a href="http://edintorni.net/network/service/redirect/?ac=eagenews&ch=1&ac=tiscali&ch=1&rf=http%3A//spettacoli.tiscali.it/feeds/11/11/02/t_19_00020421.html%3Fref%3Dnf" title="In ricordo di Stefano" target="_blank"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif";color:windowtext;text-decoration:none">Cucchi</span></a><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">,
letteralmente percosso a morte nel 2009 dopo un arresto per spaccio di droga.
L’ultima volta che i genitori e la sorella lo videro fu in tribunale, già con
dei segni neri in viso. Seppero della morte sei giorni dopo con una fredda
comunicazione burocratica, che parlava semplicemente di “arresto cardiaco”.
Alla vista del corpo massacrato di Stefano, i familiari decisero di mostrare ai
giornali le terribili foto che testimoniavano le condizioni in cui era al
momento del decesso. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; "><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Nel documentario il padre e la
sorella di Stefano lo descrivono come un ragazzo fragile che aveva fatto degli
errori, ma che non meritava sicuramente una fine così orribile. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; "><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Nel corso del documentario a
interviste ai parenti si alternano spezzoni di filmini domestici con Cucchi in
primo piano alla sua festa di compleanno nel 2005. È tenero e appare quasi
spaurito, ma subito dopo vengono mostrate delle immagini cupe di lui in
carcere. Non si vedono per pudore le foto tremende del suo corpo all’obitorio,
ma l’orrore è già tutto nelle mille domande che ci si fa sulla sua fine.
Nessuno, dai carabinieri che l’hanno arrestato alle guardie carcerarie, si
prende la responsabilità per quello che è successo. E gli stessi medici, tanti
che l’hanno visto, neanche loro hanno fatto nulla per lui. Ad eccezione del
dottor Rolando degli Angioli di Regina Coeli, che misteriosamente ha cambiato
posto di lavoro subito dopo. </span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Il 22 ottobre 2009, Cucchi Stefano
diventa solo il 148° detenuto che muore in carcere. A dicembre diventeranno
177, tutti giovani e accusati di delitti di poco conto. </span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; "><br></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; ">
<b><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif"">LUNEDì 5 DICEMBRE 2011</span></b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; ">
<b><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif"">Assemblea verso i 16 anni del Filorosso</span></b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; ">
<b><span style="font-size:12pt;font-family:"Times New Roman","serif"">H 18:00 c/o DAM (Polifunzionale Unical)</span></b></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; ">
<span style="font-family:arial,helvetica,sans-serif"><br></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify; padding-top: 0px; padding-right: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; ">
</p>
<p style="text-align:justify;line-height:115%"><span style="line-height:115%;font-family:"Arial","sans-serif"">Sono
passati quattro mesi dalla demolizione senza alternative del Filorosso, lo
spazio sociale autogestito nato all’Università della Calabria ormai nel lontano
1995. Il 14 dicembre avrebbe compiuto 16 anni, e noi abbiamo deciso di
festeggiare lo stesso. </span></p><p>
</p><p style="text-align:justify;line-height:115%"><b><span style="line-height:115%;font-family:"Arial","sans-serif"">In 16 anni</span></b><span style="line-height:115%;font-family:"Arial","sans-serif"">
Filorosso è stato tante cose, ma su tutte è stato un collettivo politico che
nell’università e sul territorio, ha animato le lotte per il diritto allo
studio e la vivibilità del campus, per la libera formazione ed il reddito di
cittadinanza, per la socialità studentesca, la legalizzazione delle droghe, il
riutilizzo sociale degli spazi abbandonati, per l’informazione critica…</span></p><p>
</p><p style="text-align:justify;line-height:115%"><b><span style="line-height:115%;font-family:"Arial","sans-serif"">Il 4 agosto</span></b><span style="line-height:115%;font-family:"Arial","sans-serif"">,
quando è stato demolito, al Filorosso c’erano: una sala prove, una cucina
sociale, un ufficio stampa, una sala studio e riunioni ed una sala attrezzata
per proiezioni video, concerti, feste. Era un centro sociale che pulsava di
vita e aggregava vecchie e nuove generazioni di studenti. </span></p><p>
</p><p style="text-align:justify;line-height:115%"><b><span style="line-height:115%;font-family:"Arial","sans-serif"">Oggi</span></b><span style="line-height:115%;font-family:"Arial","sans-serif""> Filorosso è una
spianata di cemento ed un collettivo di persone indignate perché sono state
private di un <b>bene comune</b>, dove
l’incontro e la socialità avvenivano in forma libera e spontanea, dove la
musica generava crescita culturale e legame sociale in un campus sempre più
disgregato e deserto. E’ cambiata l’università, sono cambiati gli studenti, è
cambiato anche il Filorosso, ma le motivazioni per cui Filorosso è nato ci sono
ancora tutte. Per questo continuiamo a riunirci e a proporre iniziative
culturali, nonostante il Grande Rettore continui a creare ostacoli. </span></p><p>
<span style="line-height:115%;font-family:"Arial","sans-serif"">Per il <b>15 dicembre</b> stiamo organizzando <b>una grande festa di compleanno</b>, nel
modo che ci è consono, con la presentazione del libro <i>“Beni Comuni”</i> e la musica la sera. Lo faremo <b>ripartendo dal DAM</b>, spazio nel quale Filorosso è nato nel 1995, nel
quale è rimasto fino al 2000 e nel quale ritorna dopo 11 anni. Ti invitiamo
pertanto a partecipare all’organizzazione di questa giornata, per difendere
un’idea di libertà e per condividere nuovi spazi di aggregazione.</span></p>