<i>Riceviamo ed inoltriamo.</i><br><br><br><p style="text-align: center;"><font size="6"><b>SULLE IGNOBILI RITORSIONI NEI CONFRONTI DEI DETENUTI IN LOTTA NEL CARCERE DI VARESE</b></font></p>
<p><i><b>Varese, 20 novembre 2011 </b></i></p>
<p>Nel luglio di quest'anno, abbiamo scritto una lettera-appello per
sostenere i detenuti della Casa Circondariale di Varese, protagonisti di
una lunga e coraggiosa lotta contro le disumane condizioni di
sopravvivenza in cui sono costretti.<br>
La loro lotta è cominciata il 23 giugno: per diversi giorni sono state
effettuate le “battiture dei blindati” (le porte delle celle), che sono
state udite anche nelle vie adiacenti, insieme al chiaramente
distinguibile grido: “Libertà! Libertà!”. Contemporaneamente è partito
uno sciopero della fame a tempo indeterminato.</p><p>Le condizioni del carcere di Varese sono fra le peggiori d'Italia. I
detenuti (di cui la gran parte sono rinchiusi per piccoli reati) sono
letteralmente stipati peggio degli animali.<br>
Una tragedia quotidiana i cui numeri non sono sempre facilmente
reperibili. Sappiamo per certo che soltanto nei primi sei mesi del 2010
ci sono stati 7 episodi di autolesionismo e 2 tentati suicidi (questi
almeno sono i dati “ufficiali”). Negli ultimi 10 anni nelle carceri
italiane sono morte più di 1700 persone, per circa la metà si tratta di
suicidi.</p><p>A giugno i detenuti hanno raccolto le motivazioni della loro protesta in
un documento comune firmato. Ricordiamo benissimo quando ci
raccontavano della loro paura di possibili ritorsioni delle guardie e di
finire in cella di isolamento.<br>
Ora, a distanza di cinque mesi, i nostri amici e conoscenti detenuti
denunciano ritorsioni nei confronti di coloro che si sono più esposti
nel corso della lotta: si tratta di coloro che hanno raccolta le firme e
fatto da "portavoce" col direttore per spiegare i motivi della
protesta.<br>
Le ritorsioni denunciate dai detenuti riguardano la mancata concessione
dei 45 giorni di liberazione anticipata per buona condotta e della
semilibertà lavorativa (art.21). </p>
<p style="text-align: center;"><font size="2"><b>DI FRONTE A QUESTE RITORSIONI VERGOGNOSE, RIBADIAMO IL NOSTRO
SOSTEGNO AI DETENUTI IN LOTTA E CHIEDIAMO A TUTTI DI DARE MASSIMA
DIFFUSIONE A QUESTO DOCUMENTO.</b></font></p><div>
</div><p style="text-align: center;"><font size="2"><b>FACCIAMO NOSTRE LE LORO PAROLE DI POCHI GIORNI FA:<br>
"BASTA INGIUSTIZIE. STIAMO GIÀ PAGANDO LA NOSTRA PENA. COMBATTIAMO PER I PIÙ ELEMENTARI DIRITTI UMANI."</b></font></p><div style="text-align: center;">
</div><p style="text-align: center;"><font size="2"><b>UNIAMOCI AL GRIDO CHE NEL GIUGNO DI QUEST'ANNO GIUNGEVA DALLE FINESTRE SBARRATE DI VIA MORANDI:<br>
<font size="4">"LIBERTÀ! LIBERTÀ! LIBERTÀ!"</font></b></font></p>
<p style="text-align: right;"><i>Amici e conoscenti di alcuni detenuti in lotta del carcere di Varese</i></p><br>