E' sempre più forte l'idea che i problemi derivanti dall'uso di sostanze sarebbero ben poca cosa se non ci fosse il proibizionismo. A causa delle leggi antidroga i consumatori diventano criminali costretti ad una vita clandestina o in parte segreta, con tutti i rischi che ne conseguono.<br>
Le morti per droghe pesanti sono spesso riconducibli ai mix effettuati sul mercato nero da individui senza scrupoli al fine di aumentarne peso e ricavi; le sostanze di taglio sono tra le principali cause di morte dei consumatori. <br>
Le morti per ecstasy sono inferiori al numero delle morti per cadute da cavallo e nessuno si sognerebbe di vietare di andare a cavallo. Le morti per cannabis sono pari a zero quando invece quelle per alcool sono un numero spropsitato, ed anche in questo caso nessuno immaginerebbe un proibizionismo per l'alcol, anzi di questo ne esiste un enorme sistema commerciale ed industriale (Vedi vinitaly). Gli Stati uniti sperimentarono il proibizionismo dell'alcol ed i risultati sono stati ben osservati: crescita esponenziale dei profitti illeciti con conseguente crescita vertiginosa della criminalità organizzata (Effetto Al Capone), diffusione di alcolici edulcorati di bassissima qualità e nocivi anche in piccole quantità, crescita dei fenomeni di abuso, esasperazione dei conflitti. <b>Questi sono i risultati del proibizionismo.</b><br>
Noi pensiamo fermamente che solo tramite la crescita di una libertà informata e consapevole sulle "droghe" si possa ridurre il consumismo di sostanze stupefacenti. Sosteniamo che la questione del consumo di droghe sia un fenomeno sempre esistito, impossibile da cancellare, connaturato con la storia antropologica dell'umanità. Del fenomeno ne devono essere affrontati i problemi che possono derivarne concretamente, in modo realistico, scientifico e coerente, non servono tabù, moralismi ed ipocrisia. Spesso infatti l'abuso di droga è il riflesso di altre problematiche sociali, come ad esempio l'insostenibilità dei ritmi lavorativi e di vita divenuti disumani..<br>
Gli antiproibizionisti pensano che tutto questo sarebbe evitabile: basterebbe mettere in campo politiche sugli stupefacenti che sviluppino politiche di inclusione e di solidarietà anzichè di eslusione e repressione.<br>Le campagne terroristiche in materia che arrivano persino ad attaccare il diritto stesso a manifestare un opinione differente dal discorso ufficiale producono solo danni ed inibiscono alle generazioni presenti e future la possibilità di essere informate e di crescere con consapevolezza.<br>
Il fenomeno droga è un fenomeno sociale e umano, la vera questione da risolvere è quella del proibizionismo. E' sempre più indispensabile una politica pragmatica sulle sostanze. Canapisa manifesta la necessità sempre più urgente che tali politiche vengano messe finalmente in pratica.<br>
<br>OSSERVATORIO ANTIPROIBIZIONISTA - CANAPISA CREW<br><br><div style="visibility: hidden; display: inline;" id="avg_ls_inline_popup"></div><style type="text/css">#avg_ls_inline_popup { position:absolute; z-index:9999; padding: 0px 0px; margin-left: 0px; margin-top: 0px; width: 240px; overflow: hidden; word-wrap: break-word; color: black; font-size: 10px; text-align: left; line-height: 13px;}</style>