[Antipro] [Fwd: I: COMUNICATO STAMPA - Pietro Tarantino emblema di totalitarismo sanitario]

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Ven 26 Mar 2010 09:14:02 CET


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Subject: I: COMUNICATO STAMPA - Pietro Tarantino emblema di totalitarismo
sanitario
From:    "marco cavallo" <punkina150 a yahoo.it>
Date:    Fri, March 26, 2010 7:58 am
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Cc:      "Lega Antipredazione" <lega.nazionale a antipredazione.org>
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--- Mer 24/3/10, Lega Antipredazione <lega.nazionale a antipredazione.org>
ha scritto:


Da: Lega Antipredazione <lega.nazionale a antipredazione.org>
Oggetto: COMUNICATO STAMPA - Pietro Tarantino emblema di totalitarismo
sanitario
A: Undisclosed-Recipient a yahoo.com
Data: Mercoledì 24 marzo 2010, 10:08








LEGA NAZIONALE CONTRO LA PREDAZIONE DI ORGANI

E LA MORTE A CUORE BATTENTE

24121 BERGAMO Pass. Canonici Lateranensi, 22

Tel. 035-219255 - Telefax 035-235660

lega.nazionale a antipredazione.org

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nata nel 1985

COMUNICATO STAMPA

ANNO XXVI - n. 6

25 Marzo 2010

PIETRO TARANTINO

UN CASO EMBLEMATICO DI TOTALITARISMO SANITARIO

DA IERI AD OGGI IN PERICOLOSA ESPANSIONE

 

La diagnosi di “frattura della base cranica” emessa dal Pronto
Soccorso di Vaprio si trasforma, per incanto, all'atto del trasferimento
del traumatizzato in altro ospedale in “sospetta frattura C2”. La
prima diagnosi, corretta, dava possibilità di salvezza, la seconda, così
utile alla dichiarazione di “morte cerebrale”, cancellava ogni
speranza e interrompeva le cure.

La denuncia per omicidio volontario al fine dell'espianto è stata
trascinata nelle sale giudiziarie per 14 anni esaurendosi, per incidente
probatorio, nell'attesa di un processo regolare. Altri 5 anni sono passati
nell'impossibilità di riaprire il caso per carenza di mezzi finanziari
necessari.

 

La “giustizia negata” è prova del potere sanitario assoluto, oggi in
pericolosa espansione come nella PDL del fasullo Testamento biologico,
nelle “reti nazionali” di sperimentazione di cure palliative e terapia
del dolore, finanziate nel nome di una “dignità” imposta dalla legge,
nella sicumera di diagnosi/prognosi infauste, soprattutto nelle
rianimazioni dove il malato è dichiarato vivo o morto a cuore battente a
seconda dell'ideologia del medico e della classe sociale del paziente;
senza contare la spinta alla medicalizzazione della vita tramite la
medicina predittiva e le diagnosi precoci che ha diviso la società in
classi di malati e i cittadini in cavie. Ci si domanda quali garanzie a
difesa dei diritti della persona quando i medici hanno l'ultima parola su
tutto e il mercato della malattia è  supportato da un raccordo
interistituzionale operativo tra sanità, parlamento, scuola e giustizia.

 

Gravissima la Legge 578/93 che impone la “morte cerebrale”. Assurda la
PDL sul Testamento biologico che non contempla il diritto di opposizione
alla “morte cerebrale” (dichiarata in 6 ore).

Gravissima la Legge 91/99 per la promozione dei trapianti che non prevede
il caso che i medici che eseguono i protocolli possano certificare
falsamente la “morte cerebrale” per imperizia o per dolo, e quindi non
prevede alcuna punizione del reato. Come se i medici fossero una casta
immune da errori e pulsioni criminali. Se i medici non rispettano
l'opposizione all'espianto di organi e tessuti data dal cittadino e lo
uccide, la legge prevede la reclusione da 15 giorni fino a 2 anni, il che
significa che nella più parte dei casi si converte in una semplice
sanzione pecuniaria. Stessa pena inconsistente per “chiunque procura
senza scopo di lucro (!) un organo o un tessuto prelevato abusivamente”:
non si troveranno mai le prove del lucro. E ancora per chi espianta,
conserva e trapianta in luoghi non autorizzati è prevista solo una
sanzione amministrativa che parte da € 1.033,00.

Quindi i medici possono fare tutto quello che vogliono, in virtù di una
legge che non li punisce e di fronte ad una denuncia si tergiversa e non
si procede nelle indagini.

 

Ricordando Pietro: Tarantino ha un incidente alle 7 circa del giorno 23
marzo '89. Ricoverato al Pronto Soccorso dell'ospedale di Vaprio viene
trasferito in elicottero all'ospedale di Bergamo ove giunge alla
Neurochirurgia alle 9.00 ca. dove è valutato in coma profondo sotto
Atropina, farmaco che produce midriasi(vietato). Ai familiari che giungono
alle 11/11.30 il medico dice che il fratello è morto (sic) e chiede gli
organi: opposizione immediata della famiglia. Dalla cartella clinica si
rileverà che a Bergamo non fu né trattato, né curato: tolti perfino gli
antiedemigeni iniziati dal P.S. di Vaprio, cura base ed indiscussa in
questi casi; tenuto pesantemente disidratato e in grave ipossia nelle 24
ore rimasto in Neurochirurgia dove fin dal primo giorno vengono chiesti
esami di laboratorio urgenti "X ESPIANTO". Trasferito col timbro "DONATORE
D'ORGANI" alla Rianimazione, dove il 24 marzo, giorno precedente al
cosiddetto accertamento di "coma
 depassé", viene eseguita una coronariografia invasiva e dannosa,
finalizzata non al paziente, ma alla valutazione del cuore da
trapiantare. I parenti si opposero andando in Questura ben 3 volte. Di
nascosto, nel mancato rispetto della legge, il giorno 25 fu dichiarato,
illegalmente, "morto cerebrale" ed espiantato a cuore battente
all'insaputa dei familiari. Cuore e reni furono prelevati
inspiegabilmente col "nulla osta" della Procura, il pancreas senza il
"nulla osta" e si scoprì a posteriori dall'autopsia che il fegato e
l'aorta furono trafugati.

Presidente

Nerina Negrello

 
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