[Antipro] [Fwd: I: Da Yarl's Wood e Hardmonsworth a Corelli: la lotta contro i lager della "fortezza Europa" non si ferma!]
telviola a ecn.org
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Mar 16 Mar 2010 07:55:31 CET
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Subject: I: Da Yarl's Wood e Hardmonsworth a Corelli: la lotta contro i
lager della "fortezza Europa" non si ferma!
From: "pietro clerici" <leonka22 a yahoo.it>
Date: Mon, March 15, 2010 11:22 am
To: bibliotecaresistente a gmail.com
libertari a yahoogroups.com
psichiatriafuckyou a yahoogroups.com
redleghorn a yahoogroups.com
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--- Ven 12/3/10, collettivo maistatezitte <maistatezitte a gmail.com> ha
scritto:
Da: collettivo maistatezitte <maistatezitte a gmail.com>
Oggetto: Da Yarl's Wood e Hardmonsworth a Corelli: la lotta contro i lager
della "fortezza Europa" non si ferma!
A:
Data: Venerdì 12 marzo 2010, 10:52
Da Yarl's Wood e Hardmonsworth a Corelli: la lotta contro i lager della
"fortezza Europa" non si ferma!dcc | 10 Marzo, 2010 14:16
Nonostante l'accanimento dei guardiani e della Croce Rossa – che
hanno hanno cercato di impedire che le/i solidali portassero acqua e
succhi di frutta per sostenere la lotta delle e dei migranti– continua
lo sciopero della fame nel lager di via Corelli a Milano e le/i solidali
hanno fatto entrare altre bevande.
A Ponte Galeria, invece, non c'è più speranza, come spiega un
recluso ai microfoni di radio onda rossa. Fuori dal Cie di Roma il 13
marzo si terrà un presidio. Leggi il comunicato delle compagne; leggi
l'appello; guarda il manifesto; ascolta l'intervento di un antirazzista.
Da Torino, giungono notizie sul peggioramento delle condizioni di Sofien,
in sciopero della fame da giorni. E intanto si attende a breve la
decisione del tribunale del riesame sugli arresti di Torino (leggi qui).
Anche in Inghilterra si susseguono gli scioperi della fame e per domani,
11 marzo, è prevista una deportazione di massa in Nigeria con un volo
speciale su cui verranno imbarcate anche molte delle donne che dal 5
febbraio sono in sciopero della fame nel lager di Yarl's Wood. Uno
sciopero della fame, che ha coinvolto ottantaquattro donne, lanciato per
chiedere la fine di tutte le umiliazioni che avvengono nei centri di
detenzione.
Una breve sintesi della protesta. Il giorno 8 febbraio, le guardie della
Serco, che gestiscono il lager di Yarl's Wood, hanno violentemente
attaccato le donne in sciopero della fame per interrompere la protesta:
settanta donne sono state chiuse nel corridoio per otto ore senza acqua,
cibo, bagno e senza assistenza medica.
Molte sono scomparse e una ventina di donne che avevano tentato di evadere
dalle finestre sono state picchiate e messe in isolamento. Quattro di
queste donne considerate “leader” sono state trasferite alla prigione
di Holloway a Londra.
Successivamente hanno avuto luogo alcune proteste di solidarietà con le
detenute: il 10 febbraio degli studenti hanno fatto uno sciopero della
fame negli uffici della Serco a Londra; il 12 febbraio una cinquantina di
persone hanno fatto un presidio rumoroso davanti agli uffici della Serco,
84 militanti no-border hanno fatto un digiuno di 24 ore, e altre
sessantasei persone a Bedford hanno fatto uno sciopero della fame di 24
ore; il 17 febbraio, si è svolta una manifestazione sotto il carcere
dove sono detenute le quattro di Yarl's Wood a Londra; il 21 febbraio
un'altra manifestazione si è tenuta nei pressi di Yarl's Wood e il 26
davanti agli uffici della Serco.
Le cinque donne considerate le leader della protesta sono tutt'ora in
carcere (si tratta di Gladys Obiyan dalla Nigeria, Denise McNeil e Sheree
Wilson dalla Jamaica, Aminata Camara dalla Guinea e Shellyann Stupart
dalla Jamaica). Denise, che da settimane è in isolamento, era riuscita
a far uscire delle foto che testimoniavano le botte subite dalle guardie
della Serco e ha scritto una testimonianza. Nel mentre, a Yarl's Wood
almeno ventisette donne hanno continuato lo sciopero della fame, venendo
sempre più isolate dalle guardie della Serco che ne hanno interrotto i
legami con l'esterno.
Un charter per la Nigeria è programmato giovedì 11 marzo alle 19.30; è
abbastanza sicuro che un gran numero di detenute che hanno fatto lo
sciopero della fame saranno su quel volo per l'espulsione. Su quel volo
potrebbero essere deportate/i anche nigeriane/i dai Paesi Bassi.
Una donna di Yeal's Wood in sciopero della fame qualche tempo fa ha scritto:
Le donne in sciopero della fame vogliono risposte e dignità. Sono una
delle settanta donne in sciopero della fame nel Centro di Yarl's Wood
contro il trattamento a cui siamo sottoposte. siamo in sciopero della fame
dall'inizio di febbraio. Io ho vinto la mia causa e mi è stato garantito
l'asilo politico in Inghilterra, ma le autorità mi tengono ancora in
stato di detenzione, come molte altre donne qui. Il ministero degli
interni ha detto che vuole rivedere il mio caso, ma questo non può dargli
il diritto di tenermi ancora chiusa in questa prigione in cui sto da sette
mesi. Altre sono qui da tre anni. A Yarl's Wood ci sono donne
sopravvissute a stupri e vittime di tortura. Ne abbiamo passate di tutti i
colori e poi, quando siamo arrivate in Inghilterra, siamo state
rinchiuse. Vengo da Santa Lucia. Io e mia figlia siamo state rapite dai
trafficanti e là non abbiamo trovato alcuna protezione. Il giudice ha
sentenziato che non posso essere
rimandata a casa. Siamo tutte avvilite e ne abbiamo avute abbastanza.
Vogliamo sapere perché siamo ancora qui. Molte di noi sono madri e
hanno figli fuori di qui. Vogliamo vederli! Le condizioni di vita qui
sono pessime e le guardie sono molto aggressive con noi, soprattutto da
quando abbiamo cominciato lo sciopero della fame. Tutte le donne stanno
discutendo di continuare lo sciopero della fame finché non riceviamo
qualche risposta. Stiamo ricevendo molte lettere di supporto da parte di
persone che sostengono la nostra campagna. Per favore, continuate a
sostenerci. Verna Joseph, Yarl’s Wood
Approfondimenti (in francese) sulla protesta delle donne a Yarl's Wood e
sulle rivendicazioni della lotta (in inglese).
Il 13 marzo a Hardmonsworth si terrà una manifestazione a sostegno dello
sciopero della fame cominciato il 2 marzo in un altro dei lager inglesi e
di cui potete leggere gli aggiornamenti (in inglese) qui.
Per ulteriori aggiornamenti:
http://www.london.noborders.org.uk/
http://www.indymedia.org.uk/
In alto: Foto della manifestazione di attiviste/i femministe e no-border
sotto il lager di Yarl's Wood lo scorso 21 febbraio
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