[Antipro] [Fwd: I: [psichiatriafuckyou] Il Consiglio europeo accusa l'opg d'Aversa]
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Mer 21 Apr 2010 12:13:50 CEST
---------------------------- Original Message ----------------------------
Subject: I: [psichiatriafuckyou] Il Consiglio europeo accusa l'opg d'Aversa
From: "marco cavallo" <punkina150 a yahoo.it>
Date: Wed, April 21, 2010 11:55 am
To: asitforum a yahoogroups.com
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--- Mer 21/4/10, peste <lapeste@ ha scritto:
Da: peste <lapeste a Oggetto: [psichiatriafuckyou] Il Consiglio europeo
accusa l'opg d'Aversa
A: "contro-psichiatria list" <contro-psichiatria a yahoogroups.com>,
"psichiatriafuckyou" <psichiatriafuckyou a yahoogroups.com>
Data: Mercoledì 21 Aprile 2010, 11:04
Â
http://www.ansa. it/web/notizie/ rubriche/ cronaca/2010/ 04/20/visualizza
_new.html_ 1764483791. html
Il Consiglio europeo accusa l'opg d'Aversa: pazienti legati al letto 24
ore su 24
Il direttore dell'ospedale psichiatrico giudiziario: non è un lager
STRASBURGO - ''Inimmaginabile' ': cosi' Marc Neve, portavoce e componente
del Comitato per la prevenzione della tortura (Cpt) del Consiglio
d'Europa, ha definito la realta' trovata ad Aversa, nell'ospedale
psichiatrico giudiziario Filippo Saporito, in occasione della visita
effettuata nel settembre 2008.
Mobili ''disgustosamente sporchi'', ratti nel cortile, mancanza
dell'attrezzatura piu' basica e strumentazione medica risalente anche a 35
anni fa. In questa struttura, si legge nel rapporto del Cpt diffuso oggi,
i reclusi-pazienti che mostravano comportamenti aggressivi venivano
immobilizzati anche per dieci giorni a un letto. Per 24 ore su 24
rimanevano legati mani e piedi e al livello del torace senza alcuna
possibilita' di muoversi, semi nudi, senza mai essere lavati, su un
materasso di lattice con un'apertura centrale sotto la quale era posto un
secchio per raccogliere urina e escrementi. Se le condizioni in cui versa
questo ospedale preoccupano in modo particolare il Cpt, e' perche' - ha
detto Neve all'ANSA - qui e' reclusa ''la categoria di detenuti piu'
vulnerabili, quella di cui nessuno parla''. Nella relazione il Comitato
pone l'accento anche sui casi di maltrattamento denunciati da detenuti ed
esprime ''grande preoccupazione' ' per la mancanza
di adeguate tutele rispetto all'operato delle forze dell'ordine. ''La
sensazione e' che in Italia stia crescendo il livello di impunita' per
questo tipo di reato'' ha aggiunto Neve. Oltre ai letti di contenimento,
ad Aversa il Comitato ha trovato molti altri elementi che rendono questa
struttura poco idonea al ruolo che dovrebbe svolgere. A cominciare dal
sovraffollamento riscontrato in occasione della visita. Nel rapporto si
sottolinea che la capacita' massima era stata superata sia nel 2007 che
nel 2008. Il trasferimento del Centro sotto la supervisione del ministero
della Salute avvenuto in concomitanza con la visita del Cpt, si legge nel
rapporto, appare ''mal programmato' ' e orientato al rafforzamento
dell'aspetto carcerario piuttosto che sanitario. In generale, si
sottolinea nel documento, la struttura non offre praticamente nessun
trattamento terapeutico ai detenuti-pazienti e questo rischia di
peggiorarne le condizioni di salute. Ma nel
rapporto non si parla solo di Aversa. Il Cpt denuncia in particolare
alcuni casi, per cui ha anche trovato prove oggettive, di maltrattamenti
avvenuti a opera di poliziotti e carabinieri, soprattutto nell'area di
Brescia, mentre effettuavano un arresto o subito dopo. Nel rapporto viene
anche evidenziato che il Comitato ha ricevuto un certo numero di denuncie
di maltrattamenti, anche queste avvalorate da prove, avvenuti soprattutto
nel carcere del Buoncammino di Cagliari. Per evitare il ripetersi di casi
simili, o comunque limitarne il numero, il Cpt invita le autorita'
italiane a mettere in atto una serie di misure. Prima tra tutte quella di
garantire l'accesso immediato a un avvocato subito dopo il fermo,
anziche' dopo la convalida dell'arresto. Inoltre nel rapporto si
sottolinea il ruolo che devono svolgere i medici presenti nei luoghi di
detenzione nel riportare con accuratezza qualsiasi dettaglio che possa
costituire prova di un maltrattamento.
Â
I DIRETTORI DELLA STRUTTURA:Â NON E' UN LAGER
(dell'inviato Alfonso Pirozzi)
Â
AVERSA (CASERTA) - Non e' un lager, dal primo gennaio 2009 e' stato
dismesso il letto di contenzione, ma il sovraffollamento rende difficili
le condizioni di vita dei ricoverati. I responsabili dell'ospedale
psichiatrico giudiziario di Aversa - il direttore sanitario, Adolfo
Ferraro, noto psichiatra, e Carlotta Giaquinto, dirigente
dell'amministrazion e penitenziaria - respingono le accuse contenute nel
dossier del Comitato per la prevenzione della tortura (Cpt) del Consiglio
d'Europa. Per Strasburgo, quella dell'Opg di Aversa e' una situazione
''incredibile' '.
Ferraro difende il lavoro compiuto nella struttura, ma ammette i problemi:
''Le persone vivono ammassate l'una all'altra, in condizioni di
sovraffollamento con presenze che sono il doppio di quelle che sarebbero
consentite'' . E poi la carenza di personale medico, ''la prevalenza di un
modello penitenziario rispetto a quello sanitario''. Ieri alla matricola
c'erano 306 internati, con un'eta' media che va dai 45 ai 50 anni, di cui
una ottantina gia' dichiarati non pericolosi che potrebbero essere accolti
in strutture esterne e che invece continuano a vivere dietro le sbarre,
con i ritmi e le restrizioni di un penitenziario. A tutto cio' bisogna
aggiungere che l'ospedale psichiatrico giudiziario e' ospitato in un
antico convento dell'800. Vecchi padiglioni, nel centro storico di Aversa,
protetti da mura altissime vigilate giorno e notte da 94 agenti di
custodia,che sono in sottorganico. Quello di Aversa e' stato il primo
manicomio giudiziario di Italia.
Porta il nome di un noto frenologo, Filippo Saporito. Negli anni '70
divenne famoso perche' si registro' una fuga clamorosa: Raffaele Cutolo,
capo della Nco, fece saltare, con una potente carica di esplosivo, il
muro di cinta ed evase. Accanto sorgeva il manicomio civile di Santa
Maria Maddalena, chiuso alcuni anni fa. Insomma, una vasta isola di
sofferenza. Di recente e' stata ristrutturata l'ala che era ospitata
nell'antico castello di Ruggiero II, diventato sede della scuola di
formazione e di aggiornamento dell'amministrazion e penitenziaria. Per
l'associazione Antigone l'Opg di Aversa andrebbe subito chiuso perche' il
problema evidenziato dal Comitato per la prevenzione della tortura del
Consiglio d'Europa non ''deriva solo dalle condizioni di
sovraffollamento, che certo sono un' aggravante, ma dal meccanismo
manicomiale in se' e dalle dinamiche di annullamento sociale''. Ma
Carlotta Giaquinto, alla guida della struttura da due anni, assicura che
per il trattamento degli internati si seguono ''i protocolli previsti'' e
si organizzano varie attivita' per la socializzazione: ''Da tempo e'
stata attrezzata un'area verde, alcuni internati seguono un corso di
ceramica mentre altri nelle aree esterne si prendono cura di animali
domestici''. Intanto pero' i parenti degli internati lanciano un
ulteriore allarme: terminata la misura mancano strutture territoriali in
grado di seguire chi esce.
 --
non sono una bestia, ma un'animala in posizione eretica
peste
www.radioblackout. org/palinsesto/ stato-terapeutic o
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