[Antipro] [Fwd: giù le mani dai nostri corpi e dalle nostre menti!]
telviola a ecn.org
telviola a ecn.org
Sab 30 Maggio 2009 11:34:30 CEST
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Subject: giù le mani dai nostri corpi e dalle nostre menti!
From: antipsichiatriapisa a inventati.org
Date: Fri, May 29, 2009 5:01 pm
To: C_RAP a yahoogroups.com
psichiatriafuckyou a yahoogroups.com
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sotto il volantino della nostra partecipazione a CANAPISA 09
che si terrà domani sabato 30 maggio a pisa..
saluti
collettivo antipsichiatrico a.artaud-pisa
GIU’ LE MANI DAI NOSTRI CORPI E DALLE NOSTRE MENTI!
Come collettivo antipsichiatrico contrastiamo la logica proibizionista
che alimenta la medicalizzazione di massa e favorisce l'espandersi
della psichiatria, motivo per cui anche quest’anno partecipiamo alla
street parade antiproibizionista Canapisa, dedicata
all’autodeterminazione e al controllo sociale.
L'istituzione psichiatrica è uno dei principali strumenti che il sistema
usa per ostacolare l’autodeterminazione degli individui, per arginare
qualsiasi critica sociale e normalizzare quei comportamenti ritenuti
“pericolosi” poiché non conformi al mantenimento dello status quo,
intervenendo nel complesso ambito del disagio.
Assistiamo oggi ad una sistematica diffusione del disagio, le cui cause
vanno ricercate nella società in cui viviamo e nello stile di vita che
ci viene imposto e non a disturbi biochimici della mente. La logica
psichiatrica sminuisce invece le nostre sofferenze, riducendo le
reazioni dell’individuo al carico di stress cui si trova sottoposto a
sintomi di malattia e medicalizzando gli eventi naturali della vita.
Poiché la risposta psichiatrica è sempre la stessa per tutte le
situazioni - diagnosi-etichetta e cura farmacologia - crediamo che
rivendicare il diritto all'autodeterminazione in ambito psichiatrico
significhi “riappropriarsi” del disagio e della molteplicità di maniere
per affrontarlo elaborandolo in maniera autonoma.
Il principio di manicomialità, su cui ancora oggi - nonostante la tanto
decantata chiusura dei manicomi – si basa l'istituzione psichiatrica,
comporta la negazione della libertà individuale: nel momento in cui
arbitrariamente si etichetta una persona come “malato mentale”, la si
annulla e si stabilisce che non è più in grado di decidere per sé. Una
volta che la persona viene presa in carico, la psichiatria esercita su
di essa tutti i suoi dispositivi e le sue pratiche repressive e
mortificanti, quali l’obbligo delle cure, i ricoveri coatti (TSO
trattamenti sanitari obbligatori e ASO accertamenti sanitari
obbligatori), la contenzione fisica e farmacologica, la mancanza di
informazione sugli effetti collaterali dei farmaci e sulla fine del
trattamento terapeutico, i ricatti, la gestione e il controllo della
vita, etc. L’obbligo di cura oggi non si limita più alla reclusione in
una struttura, ma si trasforma nell'impossibilità effettiva di
modificare o sospendere il trattamento psichiatrico per la costante
minaccia di ricorso al ricovero coatto.
Oggi l’istituzione psichiatrica continua ad essere uno strumento di
esclusione e correzione, ed ha enormemente ampliato il suo bacino
d’utenza aumentando di anno in anno il numero delle “malattie mentali”
da curare, ossia dei comportamenti “devianti” da uniformare. Tra questi
rientra il consumo di sostanze psicoattive, che, se in passato era
considerato un vizio, un piacere, oggi diviene sintomo di un disagio da
trattare con cure psichiatriche, trasformando un problema sociale in una
questione sanitaria. Grazie al decreto Fini Giovanardi ed alle nuove
proposte di legge in materia psichiatrica, si è rafforzato il legame
proibizionismo-psichiatria ed i consumatori di sostanze illegali sono
diventati merce per le multinazionali farmaceutiche e per l'industria
del recupero e della riabilitazione sulla base di una doppia diagnosi
che li vede “malati mentali” in quanto drogati e “drogati” a causa della
loro malattia mentale. Nonostante si dimostri proibizionista nei
confronti di chi consuma volontariamente sostanze, la psichiatria
diffonde sul mercato molecole psicoattive e somministra trattamenti
farmacologici che, oltre ad essere spacciati ipocritamente come
“terapeutici”, sono spesso introdotti coercitivamente nel corpo! Gli
psicofarmaci alterano il metabolismo e le percezioni, rallentano i
percorsi cognitivi e ideativi contrastando con la possibilità di fare
scelte autonome, generano fenomeni di dipendenza ed assuefazione del
tutto pari a quelli delle sostanze illegali classificate come droghe
pesanti, dalle quali si distinguono non per le loro proprietà chimiche o
effetti ma per il fatto di essere prescritti da un medico e
commercializzate in farmacia.
Siamo qui per contestare ancora una volta il perpetuarsi di tutte le
pratiche psichiatriche e per smascherare l’interesse economico che si
cela dietro l’invenzione di nuove malattie per promuovere la vendita di
nuovi farmaci. Non lasciamo in pace chi porta avanti da più di un secolo
una guerra quotidiana contro la libertà individuale!
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
antipsichiatriapisa a inventati.org - www.artaudpisa.noblogs.org -
3357002669
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