[Antipro] [Fwd: Inoltra: Canapisa 31 maggio 2008: appello]
telviola a ecn.org
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Mer 28 Maggio 2008 11:42:29 CEST
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Oggetto: Inoltra: Canapisa 31 maggio 2008: appello
Da: "r.b.laing" <viola962000 a yahoo.it>
Data: Mer, 28 Maggio 2008, 11:01 am
A: telviola a ecn.org
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--- In psichiatriafuckyou a yahoogroups.com, mari41 a ... ha scritto:
APPELLO CANAPISA'008 MANIFESTAZIONE ANTIPROIBIZIONISTA
Il fallimento del proibizionismo è sotto gli occhi di tutti.
L'assunzione di sostanze che modificano la coscienza è un fatto che
accomuna gli esseri umani di tutti tempi, luoghi e culture. Nel corso
del
tempo è stato proibito l'uso di alcune di queste sostanze, dando vita
a
tutta una serie conflitti ai quali i governi hanno risposto con sempre
maggiore repressione. Nasce così il problema droga. Sono state
promulgate
leggi e istituiti imponenti apparati repressivi, per affrontare la
questione a livello globale, che hanno dichiarato la guerra alla
droga. Una
persecuzione infame, fatta di incursioni militari, uccisioni,
perquisizioni, fermi, arresti, blitz, lancio di diserbanti chimici su
intere popolazioni che, è bene ricordare, ha fatto nascere un reato
la'
dove non ci sono vittime, costringendo alla clandestinità milioni di
esseri umani. Mai nessuna legge ha prodotto nella storia del genere
umano
una quantità tale di sofferenze. Definibile come la terza guerra
mondiale
perchè combattuta su fronti sparsi nell'intero pianeta, questa
strategia
planetaria conta ormai migliaia di vittime e continua ad infliggere
lacrime
e sangue ad un numero sempre maggiore di esseri umani, magari solo
per aver
coltivato una pianta. Queste politiche di fatto hanno creato il
mercato
nero delle sostanze illecite, un mercato totalmente libero nel quale è
possibile avere enormi profitti e, paradossalmente, nonostante i loro
continui fallimenti nel ridurre il volume dei traffici e i livelli di
consumo delle droghe, queste strategie non sono mai state messe
seriamente
in discussione, anzi sono state potenziate e rafforzate negli aspetti
piu'
repressivi, arrivando ad essere la principale causa di carcerazione
mondiale.
In nome di un astratto ideale di Società libera dalle droghe, ingenti
risorse statali sono finite nella casse di apparati repressivi creati
ad ok
che hanno messo in campo le loro politiche di Tolleranza Zero ed hanno
contribuito, non di certo ostacolato, al rafforzamento delle
criminalitÃ
organizzate, alla diffusione delle sostanze stesse e dei modi piu'
rischiosi di assumerle. In un regime proibizionista i rischi connessi
al
consumo di sostanze crescono vertiginosamente e vanno ben oltre ai
pericoli
connessi alla sostanza in sè: per esempio l'impossibilità di sapere
la
concentrazione reale della sostanza che si crede di assumere ed il
tipo di
sostanze con le quali è stata tagliata. Molti non pensano al fatto
che la
merce droga sia una Merce Speciale, non una merce come tutte le altre,
perchè se un'automobile è sempre un'automobile dal produttore fino al
consumatore , una pistola è sempre una pistola, un chilo di eroina,
grazie
alla magia del proibizionismo, dall'Afganistan all'Italia diventa
venti
chili. Oggi, in Italia, questa ipocrita battaglia è condotta da una
delle
normative mondiali piu' dure in materia, la legge Fini Giovanardi
sulle
sostanze stupefacenti, con la quale tutte le sostanze sono state messe
sullo stesso piano ed i timidi tentativi di un'azione di riduzione dei
danni, resi già difficili dalla precedente legge in materia (legge
Iervolino-Vassalli), sono stati letteralmente travolti da un'azione
repressiva totale. Le conseguenze sono state la maggiore diffusione di
sostanze pesanti e la trasformazione di una questione culturale,
politica e
sociale in una questione esclusivamente medica e penale.
Questo appello ha l'obiettivo non solo di far riflettere su una
situazione
che diventa giorno dopo giorno sempre piu' insostenibile, a causa di
un
proibizionismo che va ad alimentare, piuttosto che risolvere, le
problematiche che ufficialmente dichiara di voler contrastare, ma
anche
quello di costruire una rete sociale capace di mettere in piedi un
percorso
concreto, fatto di sperimentazioni pratiche, che produca un
avanzamento in
materia . E' sempre piu' urgente un'opposizione sociale che si
organizzi e
che faccia sentire le sue ragioni e la sua voce al fine di fondare
un'alternativa concreta ad un tale stato di cose.
Il superamento del proibizionismo non solo è possibile, ma è diventato
indispensabile. Crediamo fermamente che una riflessione sincera di
tutti,
insieme alla sperimentazione di pratiche di riduzione del danno,
ispirate
ad una cultura del consumo critico e consapevole e fondate
sull'informazione, possano concretamente superare le problematiche
attuali
connesse al consumo di sostanze ed evitare tante morti, principalmente
causate dalla clandestinità in cui il proibizionismo costringe ad
agire.
Non c'è mai stata questa possibilita': ad un rischio ipotetico
proveniente
da un eventuale legalizzazione, sono stati preferiti i fallimenti
concreti
e tangibili della repressione,causando immani sofferenze .
Qualcuno sta giocando con le nostre vite e sta facendo soldi sulla
nostra
pelle. Se in ballo è la nostra libertà e la nostra stessa esistenza,
allora dobbiamo essere noi a condurre le danze, dobbiamo lottare
affinchè
il diritto all'autodeterminazione non rimanga lettera morta.
NE' malati, nè criminali, ma gioiosamente illegali.
Autoproduzione unica soluzione.
CANAPISA 2008 MANIFESTAZIONE
- SABATO 31 MAGGIO -
ore 17 P.zza S. Antonio,PISA
Dedicata ad Aldo Bianzino.
Per adesioni canapisa a ...
Il movimento antipro lotta:
*Contro il decreto Fini che favorisce la criminalità organizzata;
*Contro la somministrazione forzata di psicofarmaci che ingrassa le
farmaceutiche;
*Contro i trattamenti invasivi e devastanti come l'elettroshock;
*Per informare tutt* su rischi e proprietà delle droghe legali e
illegali,
al fine di
sviluppare una cultura dell'uso critico e consapevole;
*per creare strategie concrete di riduzione del danno;
*Per valorizzare percorsi di disintossicazione volontari ispirati a
pratiche
antisegregazioniste, non secondo i principi di funzionamento di un
manicomio o di un
carcere, ma fondati sulla libera scelta e il rispetto della dignitÃ
umana;
*Per avere il diritto ed ottenere l'accesso immediato all'uso
terapeutico
della canapa.
*Per infrangere i pregiudizi culturali ed istituzionali che
giustificano
terapie forzate
all'origine della discriminazione di cui sono vittime i consumatori
di
droghe insieme ai
cosiddetti malati psichiatrici.
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http://www.osservatorioantipro.org/
ogni martedì alle 18 riunione dell' Osservatorioantipro presso
Rebeldia, Via battisti, 51 Pisa.
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