[Antipro] [Fwd: [Antifa] adesione di Facciamo Breccia al pride di
Roma]
telviola a ecn.org
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Mar 3 Giu 2008 08:20:52 CEST
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Oggetto: [Antifa] adesione di Facciamo Breccia al pride di Roma
Da: "Elena Biagini" <elebiagini a gmail.com>
Data: Mar, 3 Giugno 2008, 1:30 am
A: antifa a ecn.org
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ADESIONE AL PRIDE
Come prima, più di prima.
Il 5 aprile 1972, un gioioso, politico e provocatorio corteo di lesbiche,
gay, travestite e trans attraversò le strade della ricca Sanremo per
raggiungere il luogo in cui un pugno di sessuologi, riuniti a convegno,
discuteva di omosessualità - ovviamente senza omosessuali. Lì
l'arroganza della
scienza al servizio della 'norma' esibiva tutta la sua funzionalità alla
società eterosessista ritenendo malate le nostre vite e le nostre
sessualità. Lì l'arroganza della scienza e della norma è stata derisa,
provocata e infine rovesciata.
Quella è stata la nostra Stonewall: una rivolta contro il perbenismo e la
rispettabilità, contro l'ipocrisia e la violenza dei 'padri di famiglia'
pronti a massacrare moglie e figli che non rispettano l'autorità patriarcale
fra le mura domestiche e nelle strade, nella vita.
Vogliamo ripartire da lì, rivendicando la nostra storia, che è fatta di
corpi che si mettono in gioco, di soggettività che non hanno paura di
rompere con le catene della rispettabilità, di desideri che non intendono
essere repressi o disciplinati.
Da tempo il Vaticano e le vecchie&nuove destre ci vorrebbero ricacciare
nello stigma, in nome di una falsissima quanto ideologica concezione di
'naturalezza', mentre le rottamate sinistre non sanno fare mezzo passo oltre
il 'politically correct' e la 'tolleranza' nei confronti di chi è
irriducibile alla cultura eteropatriarcale.
Sempre più spesso Kapo di movimento pretendono di dirci come dobbiamo
vestire, come ci dobbiamo comportare e come dovremmo fare i Pride senza
disturbare i benpensanti, senza urtare la sensibilità della famiglia del
Mulino Bianco. Ma noi sappiamo bene che in quella famiglia-modello che non
dovremmo disturbare e fra i suoi difensori troviamo chi di notte cerca il
sesso a pagamento e di giorno organizza crociate contro trans e
prostitute/i, chi bazzica saune e luoghi d'incontro clandestino e di giorno
predica dai pulpiti e pretende di inculcarci un modello unico e misero di
vita: produci-consuma-riproduciti-muori. Sappiamo bene che tra i difensori
della 'famiglia naturale' troviamo stupratori di donne e bambini/e
mascherati da moralizzatori. Sappiamo bene che il desiderio alienato porta
odio e violenza contro chi ha il coraggio di essere fino in fondo se stess*.
Quello che scandalizza dei Pride o delle Frocessioni non è l''esibizione del
corpo', ma l'irruzione di corpi indisciplinabili che rovescia e mette a nudo
la scena della mediocrità. Proprio come a Sanremo nel '72.La virilità, la
sottomissione delle donne alla riproduzione, l'educastrazione, le regole
sociali che rendono 'estraneo' chi non si piega ai dogmi e alle
superstizioni della cultura dominante: questa è la rispettabilità che
vorrebbero farci incarnare i guardiani dell'ordine religioso e politico. E
la loro appendice armata, lo squadrismo, si arroga il dovere di agire là
dove queste coercizioni culturali non funzionano, dove i corpi continuano a
rivendicare la propria diversità e autodeterminazione, la propria gioia di
vivere fuori dagli schemi oppressivi e normalizzanti.
Tra noi e i nostri nemici dichiarati - oggi più arroganti che mai - sta la
massa informe degli indifferenti, drogati di televisione, pronti ad
applaudire il primo dittatorucolo in giacca e cravatta che li faccia sentire
protagonisti della loro stessa vacuità. Nascono da qui le persecuzioni
contro chi arriva da altri paesi e da altre culture, contro chi è portatore
e portatrice di altri stili di vita, contro chi non ha paura di esprimere la
propria favolosità in un mondo ingrigito e rassegnato al peggio. Nasce da
qui il ritorno feroce del fascismo e del suo corollario, il silenzioso e
complice consenso.
Per questo riteniamo che quest'anno più che mai sia importante che i Pride -
celebrazioni della rivolta di Stonewall - ritrovino quel senso di rifiuto e
di rivolta contro la 'normalizzazione' coatta, contro vecchie e nuove forme
di fascistizzazione della società. Che ritrovino, insomma, la loro forza
nell'esprimere l'antifascismo e il desiderio di libertà e
autodeterminazione.
Per questo abbiamo scelto di partecipare al Pride di Roma. Non solo in
quanto, come abbiamo più volte ripetuto, nella capitale hanno sede le
gerarchie politiche e religiose, responsabili di questa fascistizzazione
crescente e dell'oppressione delle nostre esistenze. Ma anche perché la
città di Roma, laboratorio dell'equidistanza politica, si sta da tempo
rivelando uno dei cuori più neri di questo paese, con una lista ininterrotta
di aggressioni e violenze. Un cuore nero armato di mazze e coltelli, di odio
e sopraffazione.
Partecipiamo al Pride di Roma per riportare in piazza, coi nostri corpi e le
nostre pratiche, i valori etici che difendiamo e rilanciamo ogni giorno:
autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione.
Coordinamento Facciamo Breccia
www.facciamobreccia.org
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*Facciamo Breccia organizza al Pride di Roma uno spezzone NO VAT:
partecipate con noi!*
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