<br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 12 aprile 2011 13:33, Tommaso Tozzi <span dir="ltr"><<a href="mailto:t.tozzi@ecn.org">t.tozzi@ecn.org</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
Caro Francesco,<br>
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il tema e' interessante ma molto delicato.<br>
<br>
A Carrara i contratti stipulati non prevedono tale vincolo.<br>
<br>
Premetto che le scappatoie sussitano nella possibilita' del docente di non far figurare i propri materiali come dispense ma dare comunque la possibilita' allo studente di consultare materiali presenti ad esempio in un sito di proprieta' del docente.<br>
</blockquote><div><i><br>F: Si diciamo che questo è il metodo 'empirico' utilizzato da vari docenti credo in una miriade di istituti, ma la mia domanda era per costruire un 'sistema virtuoso' sempre che si possa fare....</i><br>
<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
<br>
In ogni caso, la mia opinione a riguardo e' la seguente:<br>
<br>
Cio' che il docente produce per un lavoro per cui e' retribuito, nella logica del mondo in cui viviamo mi pare conseguenza naturale che divenga proprieta' di chi paga.<br></blockquote><div><br><i>F: Invece a me fanno delle domande più sofisticate, perché allora bisogna pensare a un compenso che includa lo studio, la ricerca e l'assemblaggio dei contenuti didattici; immaginiamo un rapporto di uno a tre, ovvero per un'ora di lezione frontale il docente ha lavorato tre ore di preparazione, ricerca, aggiornamento e assemblaggio. Quindi se un docente è pagato per il solo fare lezione, non riesco a sostenere con agilità che il materiale con cui ha fatto lezione sia di proprietà del luogo dove ha fatto lezione.</i><br>
<br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
Ora il problema e' che:<br>
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Sono personalemente tendenzialmente contro ogni forma di proprieta' privata. A maggior ragione questo se cio' che diventa proprieta' privata e' un sapere.<br>
Dunque sono contrario al fatto che una Scuola divenga proprietaria di un sapere nella dimensione per cui sono anche in linea di principio contrario al fatto che un singolo (anche docente) diventi proprietario di un sapere, anche se da lui prodotto (piu' volte ci siamo chiesti qual'e' il confine grazie a cui posso separare il risultato della mia produzione intellettuale dai contributi esterni grazie a cui sono riuscito ad arrivare a produrre la mia produzione intellettuale?).<br>
</blockquote><div><br><i>F. non pensi che una ricerca sia un prodotto d'ingeno (che vuol dire studio, allenamento, volontà) e chi l'ha realizzata ne sia il proprietario? Così come un opera d'ingegno è un'opera d'ingegno e chi l'ha realizzata ne è il legittimo proprietario.</i><br>
</div><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
Il caso della NABA crea un ulteriore problema in quanto e' una Scuola proprieta' di un privato (una finanziaria americana se ben capisco).<br>
Che dunque una finanziaria americana si possa permettere di insediarsi in Italia e grazie alla propria potenza economica acquistare e far diventare propria proprieta' i prodotti intellettuali di soggetti nati e "coltivati" intellettualmente in Italia (cioe' frutto anche di un investimento della scuola pubblica italiana) mi sembra aberrante.<br>
</blockquote><div><i><br>F: Qui ci sarebbe da discutere tra le varie correntib e punti di vista (vedi recente caso Parmalat)</i> <br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
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Spero dunque in una scuola pubblica che finanzi le ricerche e le produzioni intellettuali restituendole e facendole diventare un patrimonio pubblico, non privatizzabile da alcun privato.<br></blockquote><div> </div><div>
Se la soluzione possa essere la licenza Creative Commons puo' darsi, ma con i limiti esposti sopra, ovvero che non vedo ragione per cui un investimento principalmente pubblico che viene fatto dunque principalmente a spese dei cittadini, quale e' la formazione del corpo docente scolastico e universitario, diventi poi un bene privato che il singolo docente possa decidere privatamente come rivendere, mi sembra uno dei tanti meccanismi perversi della societa' in cui viviamo.<br>
<br></div><div><i>F: ma se si ancora il valore (intellettuale e anche finanziario) di un'opera d'ingegno al suo creatore non si salvano capra e cavoli? In quanto il valore resta nel territorio e la società ne riceve beneficio.</i><br>
</div><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;">
<br>
bye<br>
Tommaso<div><div></div><div class="h5"><br>
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At 12.42 12/04/2011, you wrote:<br>
</div></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;"><div><div></div><div class="h5">
Care teste pensanti della lista,<br>
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condivido una riflessione che spero possa risultare interessante per tutti poiché tocca un tema spinoso che a parer mio non deve essere lasciato al singolo, o alle singole istituzioni, come invece purtroppo è prassi comune. Nella lista ci sono artisti, polemisti, attivisti, studenti, ricercatori e artisti e penso che il tema proposto meriti quindi una condivisione.<br>
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La riflessione è' stata elaborata e vagliata poche settimane fa dal corpo docente della Scuola di Media Design & Arti Multimediali (triennio) NABA. Il punto è una clausola inserita nei nuovi contratti A.A. 20102011 che prevede l'integrale cessione dei diritti di proprietà intellettuale relativa ai documenti di supporto alla didattica (clausola 6).<br>
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È opinione del corpo docente MDAM NABA che l'automatismo alla cessione di questi diritti non sia praticabile. I docenti producono nell'attività didattica materiale di supporto alle lezioni (che può essere concluso, semi lavorato o in fase di ricerca) che spesso diventa il nucleo su cui si struttura anche un'attività editoriale e commerciale futura e che attualmente non figurano nell'attuale rapporto contrattuale del docente.<br>
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Pertanto bisognerebbe riconsiderare la pratica, proponendo in alternativa, l'adozione di un modello modulare ispirato a quello dei Creative Commons.<br>
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In questo modo sarebbero rispettati i diritti di proprietà intellettuale dei singoli autori aprendo la possibilità di licenze d'uso legate agli aspetti di paternità dell'opera, uso commerciale dell'opera, possibilità di rielaborazione, e diffusione della stessa. I docenti MDAM NABA chiedono che queste opzioni vengano negoziate contrattualmente ed eventualmente monetizzate direttamente con il singolo docente, nella trasparenza e chiarezza del processo.<br>
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Bisogna anche aggiungere che il valore dell'attività di ricerca rende unica la qualità didattica, l'attività dei docenti e l'istituzione della didattica nel suo complesso.<br>
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Certi del fatto che le istituzioni di Alta formazione vogliano mantenere la loro identità, vi chiedo se potete considerare, discutere e darci suggerimenti su come operare. Qualcuno ha idea dell'attuale giurisprudenza? Qualche d'uno ha avuto esperienze simili? Qualche docente può indicarci come si comporta Brera, Albertina, ISEA, Politecnico, e istituti affini?<br>
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Mi potete aiutare?<br>
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Francesco Monico<br></div></div>
Director Faculty <<a href="http://www.naba.it/" target="_blank">http://www.naba.it/</a>>Media Design & New Media Arts Naba;<br>
Director <<a href="http://www.master-naba.com/accademiafilmandnewmedia/" target="_blank">http://www.master-naba.com/accademiafilmandnewmedia/</a>>HMA Film & New Media;<br>
Director <<a href="http://www.m-node.org/" target="_blank">http://www.m-node.org/</a>>PhD PC M-Node;<div class="im"><br>
<a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Francesco_Monico" target="_blank">http://en.wikipedia.org/wiki/Francesco_Monico</a><br>
+39 329 8216192<br>
--<br>
nec metuas nec optas<br>
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_______________________________________________<br>
AHA mailing list<br>
<a href="mailto:AHA@lists.ecn.org" target="_blank">AHA@lists.ecn.org</a><br>
<a href="http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/aha" target="_blank">http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/aha</a><br>
</blockquote>
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</blockquote></div><br><br clear="all"><br>-- <br>nec metuas nec optas<br>