Scusa Agnese se sono diretto, ma fare una campagna di boicottaggio di questo tipo è il miglior modo per fare promozione al libro. Se fossi l'ufficio stampa della Rizzoli prenderei questo post e farei un bel comunicato stampa che sarebbe con facilità raccolto dai media. Gli articoli ve li immaginate da soli.<br>
<br>Dico questo con una certa cognizione di causa. Molte campagne di boicottaggio che agiscono sul livello del consumo finale sono state alimentate e sostenute in modo occulto da aziende e grandi brand che fanno valutazioni di awareness costi-benefici e valutano che conviene soffiare sul fuoco (se non accenderlo direttamente) piuttosto che chiamare i pompieri. <br>
<br>Le campagne di boicottaggio efficaci dovrebbero agire invece direttamente a livello della produzione.<br><br>Faccio alcuni esempi al volo, solo a titolo esemplificativo:<br><br>- ordinare all'editore migliaia di copie a nome di una libreria inesistente o di una che non ne è consapevole (è più facile di quanto si creda);<br>
- mandare la lettera di uno studio legale all'editore contestando un plagio di qualche tipo (nel contenuto, nella copertina etc.);<br>- mandare la lettera di uno studio legale per diffamazione da parte di una persona il cui nome è lo stesso di uno dei protagonisti del romanzo;<br>
- chiamare l'editore fingendo di essere responsabili di una libreria Feltrinelli e disdire l'ordine, chiamare Feltrinelli e dire che le copie non sono disponibili per due mesi senza dare spiegazioni;<br>- chiamare l'ufficio stampa e chiedere interviste a nome di prestigiose testate chiedendo l'esclusiva, intervistare l'autore e poi sparire...<br>
<br>Questo tipo di azioni creano problemi reali di produttiva e organizzazione del lavoro all'interno dell'azienda e portano il produttore a risolvere il problema nel modo più rapido che spesso equivale a togliere il prodotto dal catalogo senza dire nulla.<br>
<br>Tutto ciò dovrebbe essere fatto in modo non pubblico, ma contando su network sotterranei e fidati.<br>Ovviamente tutto ciò è vero se l'obiettivo è creare un danno reale al prodotto. <br>Se invece l'obiettivo è autorappresentarsi il discorso è un altro. <br>
Lo dico senza alcunissima polemica, stracerto della buona fede di chi scrive.<br><br>A<br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 20 ottobre 2010 17:48, agne se <span dir="ltr"><<a href="mailto:aaagneees@gmail.com">aaagneees@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); padding-left: 1ex;"><a href="http://www.facebook.com/pages/Metti-un-chewing-gum-nel-libro-di-Casapound/117293574997967?v=wall#%21/pages/Metti-un-chewing-gum-nel-libro-di-Casapound/117293574997967" target="_blank">http://www.facebook.com/pages/Metti-un-chewing-gum-nel-libro-di-Casapound/117293574997967?v=wall#!/pages/Metti-un-chewing-gum-nel-libro-di-Casapound/117293574997967</a><br>
<br>La Rizzoli ha appena pubblicato "Nessun dolore. Una storia di
Casapound" di Domenico Di Tullio, avvocato dei giovani fascisti del
terzo millennio. <br><br>Se da una parte si tratta di un romanzetto
banale per fascistelli ignoranti, è anche vero che un romanzo è più
pericoloso di un saggio: un romanzo può raccontare bugie con molta più
facilità, complice il limite incerto tra realtà e finzione. Un saggio
inoltre propone idee e opinioni che possono essere confutate, un
romanzo invece crea un immaginario e con i tempi che corrono, un
romanzo di Casapound e su Casapound vorrebbe rilanciare tra i giovani
l'immaginario di questi camerati fin troppo impegnati a mostrare solo
la loro "faccia pulita". <br><br>Boicottare questo libro vuol dire
rivendicare la necessità di una cultura partigiana; boicottare un libro
dal basso non equivale a una censura dall'alto anzi, è la migliore
espressione della democrazia essere partecipi e protagonisti di quel
che accade, esprimere la rabbia e lo sdegno per il declino culturale
che ci viene proposto e in qualche modo iimposto.<br><br><h3><span>
</span><span>Come boicottare il libro di Casapound senza rischiare di fargli pubblicità? <br>se sei un ragazz@:</span></h3><h3><span><br>
1)appiccicando un chewing gum tra le pagine del libro "Nessun dolore" in una qualunque <br>libreria (specialmente se Rizzoli)! In questo modo si rendono invendibili le copie.<br>se sei un adult@:</span></h3><h3>
2) recandoti nella tua libreria abituale e protestando con <br></h3><b><span>il direttore a voce o con una protesta scritta!</span></b><br>
<br>_______________________________________________<br>
AHA mailing list<br>
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<br></blockquote></div><br>