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<body bgcolor="#ffffff" text="#000000">
<br>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><font
style="font-size: 15pt;" size="4"><b>LEGAMI</b></font></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><font size="2">Installazione
di Robotica d'Arte</font> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center">VIDEO<br>
<a class="moz-txt-link-freetext" href="http://www.youtube.com/watch?v=srdHnydABbw">http://www.youtube.com/watch?v=srdHnydABbw</a><br>
<br>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center">concetto, progetto e
parte della realizzazione: <i>Luigi Pagliarini </i>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><span
style="font-style: normal;">progetto
e gran parte della realizzazione:</span><i> Mr. BD</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><span
style="font-style: normal;">gran
parte del circuito elettrico:</span><i> Andrea Bonazzelli</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><span
style="font-style: normal;">video
girato e montato da</span><i>: Mr. B.D. e Luigi Pagliarini</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><span
style="font-style: normal;">musica
del video: </span><i>Andrea Gabriele</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><span
style="font-style: normal;">un
grande aiuto nell'installazione: </span><i>Antonio Tempesta </i><span
style="font-style: normal;">e</span><i>
Maria Teresa Pica Ciamarra </i>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><span
style="font-style: normal;">un
ringraziamento particolare</span><i>: Angela Palma e Francesco De
Matteis</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><span
style="font-style: normal;">un
ringraziamento speciale ai nostri</span><i>: Amori</i></p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><span
style="font-style: normal;">dedicata
alla</span><i>: Natura </i>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="center"><br>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;"><br>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><font color="#000000">LEGAMI,
progettata e realizzata per Futuro Remoto 2009 (</font><font
color="#000000"><i>..e
creò il Robot a sua immagine e somiglianza</i></font><font
color="#000000">,
Città della Scienza, 19 Novembre 2009, Napoli), è un'installazione
di Robotica d'Arte che si presenta come un’opera semplice ed
ironica ma, al contempo, intrisa di significati ed invocante una
riflessione adeguata sui rapporti tra essere umano, tecnologia e
natura. </font>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><font color="#000000">A
partire dall'utilizzo dell'opera d'arte 'Fatherboard, the
Superavatar' viene inscenato un robot-ciclista impegnato in un’azione
ecologista estrema e paradossale: sostenere la sopravvivenza di una
piantina attraverso un’attrezzatura molto sofisticata. </font>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"><font color="#000000">L'installazione
si presenta con un automa in bicicletta (il tutto in dimensioni
reali) che al passaggio dei visitatori si mette in azione </font>pedalando
all'indietro. Una scelta che è sicuramente da interpretare ma che
già suona come una presa di distanza da toni eccessivamente
tecno-trionfalistici, fatto tra l'altro testimoniato dall'utilizzo,
in buona parte, di materiale di riciclo. In sintesi, ovunque
all'interno dell'opera è espresso un richiamo ad un approccio alla
tecnologia e allo sviluppo tecnologico eco-sostenibili. Del resto la
presenza stessa della bicicletta è simbolo di una richiesta del
cambio nello stile di vita che superi concezioni “Futuriste” e
che si esprima attraverso una mobilità sostenibile. E,
probabilmente, non a caso, sullo scarpone dell'automa campeggia la
targa 'NO OIL', simbolo di riferimento per movimenti in tal senso
attivisti quali <i>Critical Mass</i>. </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Tuttavia il centro
gravitazionale dell'opera è e resta una piantina (di Zamia), posta
sia al centro della sala espositiva - e di conseguenza
dell'attenzione - sia al centro dello sforzo tecnologico realizzato.
C'è un volersi pronunciare a favore dell'ecosistemicità. Difatti,
troppe volte e soprattutto in ambito tecnologico avanzato osserviamo
un atteggiamento contraddittorio in cui, magari, esiste un richiamo
all'ecologia ma poi trionfa il “più è tecnologicamente avanzato e
più è interessante”. Ciò, purtroppo, è vero sia in ambito
artistico che in campo scientifico. Viceversa, quest'opera sembra
reclamare che andrebbe preso seriamente in considerazione l'indice di
eco-sostenibilità della ricerca in qualsiasi dominio.</p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify"> </p>
<p style="margin-bottom: 0cm;" align="justify">Esteticamente
l'installazione richiama in un qualche modo Duchamp e s'accosta a
movimenti quali il Cyberpunk e la Kinetic Art mentre,
cinematograficamente, richiama <font color="#000000">memorabili
cartoni animati quali </font><font color="#000000"><i>Wall-e</i></font><font
color="#000000">
</font> e <i>Belleville Rendez-vous</i> (Appuntamento a Bellville).
Ma oltre a ciò si confronta direttamente e sorprendentemente con
<i>2001: A space odyssey</i><span style="font-style: normal;"> (2001:
Odissea nello spazio)</span>, di Stanley Kubrik, reinterpretando la
figura del “Totem” visto non più un artefatto ma come la stessa
natura.</p>
<p
style="border-style: none none solid; border-color: -moz-use-text-color -moz-use-text-color rgb(0, 0, 0); border-width: medium medium 1pt; padding: 0cm 0cm 0.07cm; margin-bottom: 0cm;">
<br>
</p>
</body>
</html>