[aha] Fwd: Re: R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
Simona Lodi
simona.lodi a libero.it
Gio 17 Feb 2011 17:28:54 UTC
Ciao Lista,
io intervengo su questo tema, ma non sulla questione del nome ma per
proporre un economia del dono allargata alle idee.
Ovvero vorrei "riesumare" la proposta che Tatiana aveva fatto sulla
cartografia della partecipazione e riesumare anche tutti i commenti,
precisazioni e proposte che erano sorte, variegate e complesse, tutte
super interessanti da approfondire da xdxd, a penelope a lobo e gadda.
Quindi rilancio quella proposta (riassumo brevemente) di rendere questa
occasione un laboratorio teorico: condividere (e scrivere) idee come se
fossero oggetti che ci doniamo tra di noi, implicando una discussione
critica, ovviamente.
Quello che propongo di fare è uno scambio in modalità giocone ;-) ludico
e irriverente.
Nel dono c'è lo scambio, che nell'ambito delle idee vuol dire magari
prendersi un'idea che ci dà un altro e dare all'altro una nostra idea,
un pensiero, un tema, un argomento: che ci piace, che va bene a noi, che
ci interessa, ma anche che abbiamo usato o di cui vogliamo sbarazzarci
per vedere l'altro che uso ne fa o non ne fa, in termini di elaborazione
critica, di fake, di attivismo di mappapapa con il pomodoro.
In questo modo attarverso il "gioco del dono delle idee" (che già
faccimo qui nella lista scambiandoci opinioni) si potrebbe fare insieme
un primo passo, un confronto, senza avere già una struttura in cui
inserire le idee e superare, forse, l'imbuto della mappa, del frame, del
documento, del corollario-del-corollario, del analisi di come fare
un'analisi, del progetto su come fare un progetto, della matita per
disegnare una matita, che tanto non è un matita ma è il disegno di una
matita etc.
La mia proposta non vuole però rimanere al livello "meta" della matita
per disegnare matita, ma spingersi a regalarsi, in un'economia di
scambio, le idee e da lì creare delle annotazioni, pensieri, raccolte,
citazioni aggirando la trappola che ogni mappa racchiude in sè ma
trovare il modo di raccoglierle attraverso ciò per cui è nata
ahacktitude cioè (citando LoBo) trovare una via di fuga attraverso il
confronto, le relazioni e la presenza fisica.
collettività, unicità, mappa con il pppoooppommmodooro.
Forse partire dalle idee non è un metodo, forse questa proposta ha un
sapore ingenuo/giocoso, ma la giocosità è uno stato che ci può far
resettare le sovra, meta, iper strutture e fare una proposta.
Ora su come fare le "regole" del gioco però non vorrei scatenare un
putiferio...forse potremmo darci dei punti di partenza, invece di regole vere e proprie.
L'importante è che si mantenga lo scambio e che le idee possano essere
scritte e donate e poi se ne può discutere e a quel punto scrivere
quello che si è discusso e riflettere e aggiungere e poi raccogliere le
idee è il passo dopo, e potrebbe anche essere divertente usare fogli,
una lavagna, registrare la discussione, rivederla, tagliarla, etc..
Un escamotage per farci un'istantanea dei nostri pensieri, anche
frammentata, ma autentica di cui rimanga una traccia scritta.
Insomma volevo rilanciare e andare avanti su questo argomento ,
saluti,
Simona
Il 09/02/11 08:31, Luca Lo Coco ha scritto:
> Comunque ci sono tantissimi tipi di potlach
> Per esempio, mi ricordo di alcuni studiati da un antropologo che mi
> pare si chiamasse
> Boas che erano potlach distruttivi: si ammassavano al centro del
> villaggio tutti
> i beni di più alto valore per distruggerli e offrirli alle divinità in
> segno di ringraziamento
> per il buon raccolto ricevuto (il rito era anche propiziatorio per il
> successivo anno).
>
> Inoltre il potlach era anche utile per mantenere la pace. Era un'etica
> del dono rigidamente
> regolamentata. Due villaggi vicini sarebbero rimasti in pace finché si
> sarebbero scambiati doni.
> Nel momento in cui uno dei due non avrebbe ricambiato il dono (in
> misura sempre maggiore
> rispetto alla quantità di doni ricevuti!) si sarebbe avuta
> automaticamente la guerra.
> Il dono era dunque un mezzo per la pace. Mettetela come volete però il
> gesto del dono sia in
> un caso (divinità), sia nell'altro (dono fra villaggi), acquisiva un
> valore primario. Era 'vitale' appunto perché
> regolava la vita del villaggio.
>
> Io sarei anche a fovore del nome potlach...
> Luca Lo Coco
>
>
> ----- Original Message ----- From: "gadda1944"<gadda1944 a libero.it>
> To: "aha"<aha a lists.ecn.org>
> Sent: Tuesday, February 08, 2011 5:58 PM
> Subject: Re: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>
>
> Sui nomi, ognuno ha la sua sensibilità ed è giusto rispettarla. Anche
> la filologia ha i suoi diritti, ed è giusto rispettare anche quelli.
>
> Per la cronaca, però, il potlatcth è stato studiato nei primi anni del
> secolo scorso in un un fondamentale saggio di uno dei fondatori
> dell'antropologia moderna, Marcel Mauss, "Saggio sul dono".
>
> Da quel saggio è derivata tutta una linea di studi economici (in
> genere non marxista, ma non apologetica del capitalismo: un nome per
> tutti, Karl Polany) tesa a dimostrare che l'economia non è in toto
> riconducibile né a un "atteggiamento razionale" dell'uomo né alla
> fantomatica e mitica figura dell' "homo oeconomicus" che sta alla base
> delle teorizazioni dell'economia politica classica di ogni tipo. Una
> linea che vede nello scambio e nel dono una motivazione del
> comportamento economico altrettanto forte dell'egoismo produttivista.
> L'ultima filiazione di questi studi è il gruppo francese del Mouvement
> Anti-Utilitariste dans le Sciens Social (M.A.U.S.S.) da cui è sorta
> la teoria della decrescita di Serge Latouche.
>
> Quindi, al di là della filologia, non mi pare che il nome sia poi del
> tutto inadatto.
>
> gadda
>
>
>
> ---------- Initial Header -----------
>
>> From : aha-bounces a lists.ecn.org
> To : aha a lists.ecn.org
> Cc :
> Date : Tue, 8 Feb 2011 01:06:10 +0100
> Subject : Re: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>
>
>
>
>
>
>
>>
>> ciao
>>
>> sarà che i mercati del baratto sono stati una delle prime cose
>> in cui mi sono cimentata quando ho iniziato con l'attivismo:)
>> a me l'idea piace
>>
>> l'unica cosa che però non mi torna è il nome..
>> forse è una formalità ma:
>> potlach da quel che leggo
>> viene dalla tradizione degli indiani d'america per i quali era una
>> cerimonia rituale
>> in cui un membro della comunità regalava o distruggeva beni di valore
>> per stabilizzare il proprio ruolo sociale..
>> più che configurarsi come un alternativa al mercato è al max
>> una parentesi nel mercato o peggio
>> perchè nel potlach, uno regalava agli altri
>> presupponendo è vero che un giorno sarebbe successo anche il contrario..
>> ma da un lato lagando in questo modo il ricevente
>> che era consideratin debito con il donatore e
>> quindi non è un vero regalo
>> inoltre si resta sempre in un ottica competitiva
>> e di affermazione del proprio prestigio.
>> Un momento in cui io ostento la mia ricchezza regalando,
>> non è un'alternativa,
>> non è un altro modo di intendere i rapporti economici e sociali,
>> ma solo un modo per rafforzare i rapporti gerarchici
>> in quanto chi regala di più è più importante
>> e regala di più... chi può regalare di più!
>> non mi pare quindi una situazione paritaria
>> ne una dinamica che vada in tal senso,
>> e neanche la variante del distruggere merci mi appartiene
>> in quanto alla fine è solo funzionale alla produzione
>> e anche dispregiativa nei confronti di chi ha lavorato a quel bene.
>>
>> magari sbaglio perchè onestamente le mie informazioni a riguardo
>> sono limitate ad una breve ricerca su internet fatta stasera
>> o forse il "new" sta a indicare proprio quel qlcosa di nuovo e diverso
>> rispetto alla tradizione..
>> ..per ora però resto affezionata al buon vecchio baratto ..
>> :) ma polemiche a parte, l'idea ripeto che mi piace,
>> anzi io l'allargherei, perchè solo vestiti?
>> per quel che riguarda le disponibilità dell'accademia
>>
>> non posso prendere impegni.. ma io un pò di roba da portare ce l'ho
>> e penso che se c'è la volontà si troverà anche un modo di metterla su
>>
>> ciao
>> fraz:)
>>
>>
>>
>>
>> > Date: Sun, 6 Feb 2011 12:15:25 +0100
>> > From: vera.martini a tiscali.it
>> > To: aha a lists.ecn.org
>> > Subject: [aha] R: Su AHAcktitude: Proposta NEW POTLACH
>> >
>> > Ciao a tutti,
>> > Non mi sono mai fatta viva in lista, anche se seguo tutto con
>> interesse,> e
>> > in vista del prossimo AHAcktitude a Carrara, vorrei partecipare con
>> una
>> > proposta: mi piacerebbe presentare/realizzare lì un happening
>> collettivo
>> > della durata di alcune ore, basato sullo scambio/dono di vestiti tra i
>> > partecipanti.
>> > L'happening è aperto a tutti e fa parte del progetto "New Potlach",
>> che
>> > prevede una serie di proposte diverse basate tutte sullo scambio e la
>> > condivisione. L'obiettivo è di creare piattaforme in cui sia possibile
>> > sperimentare concretamente un'economia diversa da quella
>> mercantile. In
>> > ambito culturale, a mio parere, il tipo di scambio che si genera
>> sempre> fra
>> > autori e fruitori è un potlach, poiché la la situazione innescata da
>> > un'opera d'arte, o un libro, una musica ecc., è una sorta di festa
>> a cui> si
>> > è invitati e in cui si è ricoperti di doni (la cultura produce
>> crescita
>> > intellettuale e qualità di vita), ma che prevede una restituzione
>> ancora> più
>> > sontuosa, e di nuovo un'ulteriore restituzione, e così via (la
>> cultura> vive
>> > di scambio). Incredibilmente, a questa festa più si sperpera, più si
>> > guadagna.
>> > Credo sia di interesse discuterne nell'ambito dell'AHAcktitude,
>> anche> perché
>> > -come osserva acutamente Tatiana- l'idea del dono è entrata in
>> crisi> perché
>> > è stata appropriata dal mercato (v. i social network che ricavano
>> un> valore
>> > economico dall'attività gratuita dei propri aderenti, i quali, però,
>> > ricavano a loro volta una serie di conferme identitarie forse
>> > impagabili...). Penso sia utile riflettere su quali tipi di economia
>> > alternativa si possano mettere in atto per sottrarsi a logiche di>
>> mercato
>> > deleterie in ambito culturale, ma anche, e soprattutto, divertirsi
>> > cercando
>> > insieme modalità con cui "capitalizzare", o per lo meno detournare,
>> a> nostra
>> > volta il mercato. Inoltre, mi sembra importante partire da scambi>
>> materiali
>> > e concreti di beni tangibili, cominciando con un gioco accessibile
>> a> tutti
>> > (il dono/scambio di abiti che non si mettono più).
>> > Realizzare il New Potlach è semplice: basta che ognuno porti i
>> vestiti> che
>> > gli ingombrano l'armadio. L'accademia dovrebbe mettere a
>> disposizione> uno
>> > spazio e alcuni tavoli, io sono disponibile per la realizzazione
>> grafica
>> > delle locandine per divulgare la cosa online ma anche fisicamente
>> in> loco
>> > (si possono utilizzare stampanti e carta dell'accademia???) e>
>> chiaramente ci
>> > sono per la messa a punto pratica del tutto, se qualcuno mi ospita
>> > gentilmente per qualche giorno a Carrara o vicinanze... Inoltre, se
>> > qualcuno
>> > vuole mettere musica o simili e si attrezza per l'occasione è più che
>> > benvenuto!!!
>> > Che ne dite???
>> > Saluti,
>> > Vera Martini
>> >
>> >
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