[aha] Digest di AHA, Volume 34, Numero 12

mariopesceafore a lifegate.it mariopesceafore a lifegate.it
Mer 1 Set 2010 13:09:04 CEST


 Incredibile, formidabile, meraviglioso e mastodontico, eccellenza
eminentissima Big Promotor,

siamo al lavoro sotto mentite spoglie da più di un mese sulla scomoda
faccenda della vertenza Rockwool, non riusciamo a sciogliere i nodi e la
faccenda ci appare ogni giorno più nebulosa.

Salvatore Corriga il portavoce degli operai Rockwool cassaintegrati
diventa ogni giorno più star mediatica e come icona sul territorio è più
gettonata del Subcomandante Marcos, per la stessa comunità gli operai
Rockwool non avrebbero dovuto firmare la cassaintegrazione e neanche
appoggiarsi ai sindacati locali che ovviamente lavorano per svenderli e
svuotarli di senso e significato, qualcuno sostiene che non avevano
scelta, ma questo è uno dei tanti passaggi che ci manca.

Dal continente certi intellettuali portavoce d'idee politiche
anacronistiche e fuori dal tempo, cardinali e mezze calzette ci accusano
d'essere artisti (?) da salotto per i quali gli operai cassa-disintegrati 
sono un soggetto esotico da ritrarre nature, ma è mai esistito sul serio
un ritratto naturalista? Gennaro Cilento a Napoli sostiene che in fondo
anche Caravaggio metteva in posa i suoi modelli.

Roma ci accusa di ambire a sfilare con la Giuseppe Frau Gallery di Giampà
che sembra abbia qualcosa a che fare con Flash Art (come tutto il sistema
dell'arte) ed io ho ancora quel tatoo da mercenario sulla pelle che brucia
ancora.

Giampà è accusato d'essere lui una mezza calza, a noi sembra trasparente,
sa di essere disturbato ed uno specchio del tempo, docente, gallerista,
critico, curatore e poetico politico, perché per lui il conflitto
d'interesse dovrebbe essere un problema? Non lo è per il capo del governo
e neanche per l'opposizione! Non è amato dalla conservatrice comunità
artistica locale fatta di Barrancacuda (acc.ho fatto un errore di
battitura) e lo si accusa di tutto anche di trasformismo politico, non è
lui il colpevole, sarebbe troppo facile, comunque indaghiamo anche su di
lui, ha il merito d'usare l'arte come un mezzo per accendere i riflettori
e questo ci sembra una buona cosa, i suoi studenti sono i suoi artisti e
portano il contemporaneo dove non c'è, gli operai la loro opera e l'opera
di se stessi, insomma un casino, questa vertenza Rockwool con tutti gli
annessi e connessi politici ed economici che le ruotano intorno sembra un
bel casino, una catena di montaggio dove è impossibile indagare sul
singolo pezzo, tutto è connivente.

Mediaticamente tutto ciò invoglia ad un ritorno di un terrorismo artistico
ed estetico in vinile che ormai appariva debellato dai tutori del nuovo
ordine globale dell'arte contemporanea imperiale, proprio ieri il "Mario
pesce a fore" ci ha mandato un feroce volantino di rivendicazione futura,
minacciano di processare il cardinale ed intellettuale mezza calza in
vetrina da Gino Ramaglia, aspettano però che noi ne riveliamo l'identità.
ma chi è?

Qualcuno sostiene che Mario pesce a fore sia un esercito di alieni che si
è impossessato d'artisti napoletani tra i trenta ed i quaranta per poi
armarli di tavor e salvare la ricerca artistica contemporanea dal libero
mercato.

Brancoliamo nel buio, mezza calza trama, dovrebbe costutirsi secondo noi
spontaneamente ed evitare cosi  il processo popolare in vetrina, ma pecché
tutto ciò? Ma pecché?




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