[aha] CollaborAzioni Video-Software ?

Luigi Pagliarini luigi a artificialia.com
Sab 2 Ott 2010 18:30:24 CEST


alessio, credo che il tutto sia già stato sviscerato (nei limiti del luogo lista), no? ciao!

> Please non finiamo di circolovienneggiare... : ) a me mi sembra utile e 
> interessante...
> Tutto sommato non mi sembra che si stanno dicendo cose molto diverse...
> Non penso che discutendo si arriverà ad un punto... ma non importa, il 
> discorso in se e
> il "processo" di pensiero mi sembra interessante.
> 
> da perfetto profano di programmazione e di cognitivismo mi inserisco...
> 
> Storicamente non è nuovo il copia e incolla, il ready made, il riutilizzo, il 
> collage ecc. ...
> (con tutte le loro più specifiche accezioni) e non mi sembra assolutamente una 
> brutta cosa...
> Nello specifico qui ci sarebbe da dividere tra un utilizzo funzionale, 
> utilitaristico e
> uno volutamente decostruttivo, decontestualizzante.
> Considerando poi anche anche quello utilitaristico può avere una base "etica" 
> come quella della cooperazione,
> ad esempio; e andando ancora oltre, si sa... se l'uomo non avrebbe costruito 
> il suo mondo sulla base
> di quello che era stato fatto prima, non ci sarebbe mai stato sviluppo, e 
> saremmo ancora nelle caverne.
> Altra distinzione è chiaramente la finalità... con la razionale programmazione 
> non posso decostruire niente,
> posso al massimo costruire qualcosa che decostruisce...
> Io non riesco a non divagare... comunque...
> In altre parole, dipende sempre da quella che è la finalità.
> Chiaro che secondo me sarebbe sempre meglio scendere al livello di 
> programmazione più basso possibile,
> per avere un controllo e consapevolezza maggiore, anche estetica come ha detto 
> Luigi.
> Ma con questo non voglio dire che deve essere indispensabile, sono approcci 
> artistici differenti,
> questo mi sembra chiaro a tutti.
> 
> Oltre al fatto della ipotetica consapevolezza maggiore nell'utilizzo di un 
> livello più basso,
> c'è chiaramente quello cognitivo. Ora permettetemi uno dei miei esempi 
> assurdi...
> Io posso avere un camion di quaderni, spezzettarli, farli diventare un 
> impasto, e costruirci un muro.
> Chiaro però che quando ho in mano un quaderno, sarà per la forma, sarà la mia 
> base culturale,
> ma mi viene in mente che l'utilizzo è quello di scriverci se bianco, o di 
> leggere se è scritto.
> Spero di non risultare offensivo con questi esempi... è il mio modo di 
> ragionare... ; )
> Tornando ora all'esempio Pure Data, software di tutto rispetto, e di cui io ho 
> il peggiore degli approcci
> (cambiare numerini negli esempi della guida) chiaramente è strutturato in 
> maniera molto semplice, grazie a dio...
> e non mi limita ne mi impedisce di programmarlo in maniera molto più profonda 
> e consapevole,
> e a differenza dei quaderni sopra citati, è pure pensato e progettato per 
> farne un utilizzo ben più profondo
> della sua apparente semplicità.
> Ma parlando di interfaccia, non grafica, ma nel suo senso più generico... 
> impone inevitabilmente una sua logica
> e sarò cognitivamente spinto in questa sua logica. Stesso vale per qualsiasi 
> linguaggio di programmazione, chiaro...
> Perchè un qualsiasi linguaggio (non necessariamente di programmazione) mi fa 
> costruire un senso,
> ma che non può uscire dagli elementi base del linguaggio stesso.
> Divagando ancora in concetti molto più ampi... il mondo che per noi esiste è 
> quello che siamo in grado a descrivere
> e descriverci con il nostro linguaggio. Un linguaggio più chiuso (anche se 
> forse apparentemente nel caso di PD)
> ci chiude tutta una serie di possibilità descrittive o progettuali.
> 
> Forse ho ripetuto cose che avevate già detto o che erano implicite, ma volevo 
> estendere il discorso...
> 
> Xd ti posso chiedere dove posso approfondire la ricerca del ricercatore che è 
> intervenuto al DULP?
> 
> a presto
> 
> 
> 
> Alessio
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> 
> Il 26/09/2010 16:04, Luigi Pagliarini ha scritto:
>> 
>> Hey Sà, si siamo un pò sul circoloviennoso purtroppo... :-) gioco... ma, di 
> contro ora cercherò d'essere laconico che sti 38° di febbre non danno alc 
> tregua al mio già malandato encefalo! :-)
>> Dunque, sul "sembrano tutti uguali" sorvolo xkè A. non m'interessa; B. non è 
> esatto (ma è anche un pò vero se mi è concesso) e cmq anche un bel 
> chissenefrega ci sta; C. è un'affermazione polemica che non può che alimentare 
> polemiche e poi s'apre il pozzo di s.patrizio nel circolo di vienna e non ne 
> esce un anima viva! :D
>> Riguardo la seconda parte del tuo ragionamento, son d'accordo quand'è che 
> dici: copy&paste di un pezzo di codice=uso di un (qualsivoglia) oggetto di un 
> (open)_FRAME_work! 
>> Ma è proprio qui il mio quibus!! 
>> io son dell'idea che bisogna evitare *il più possibile* l'uso dell'uno e 
> degl'altri per massimizzare l'esplorazione estetica del mezzo (ovvero: far 
> ricerca!).
>> Ora mi sorge un dubbio: ma mi sarò mai spiegato?!? :-)
>> Abbraccio!
>> 
>>> bello luigi!
>>> 
>>> rispondo perchè è interessante e non per circolovienneggiare. e inizio la 
> risposta innanzitutto chiarendo che il tono un po' polemico della mia mail 
> precedente era in realtà fretta e che volevo dir ciò che ho detto, ma in modo 
> un po' differente.
>>> spero che comunque sia passato il messaggio: strumenti come puredata sono 
> porte aperte verso possibilità che in altro modo sarebbero avvenute con 
> moooooolta più difficoltà. 
>>> e qui mi riferisco soprattutto alla creazione di "luoghi accessibili" in 
> cui si incontrano software, sensori, sorgenti audio e video, sintesi e 
> interattività.  Perchè non è assolutamente detto che chi si esprime in una 
> direzione debba per forza aver necessità di sapere alcune cose sulle tecnologie 
> che ci stanno sotto. E infatti son daccordo quando parli di stili cognitivi 
> differenti: daccordissimo! 
>>> Anzi aggiungo una cosa: ci son diversi "temi" della tecnica. Alcuni si 
> interessano, per esempio, dei byte e dei puntatori, altri su come si sintetizza 
> un suono o un'immagine, altri ancora sulle cose più varie. Per esempio mi 
> sembra che quando uso puredata mi riesca a concentrare più sulle problematiche 
> di sintesi e di elaborazione dei segnali, mentre quando uso, chessò, C++ mi 
> sembra di riuscire a concentrarmi maggiormente sulle strutture dati e sulle 
> interconnesioni di rete, ma magari è un mio modo personalissimo e altri 
> potrebbero avere una esperienza completamente differente.
>>> e mi riferisco anche al fatto che ci siano diversi livelli di profondità 
> con cui si possono utilizzare gli strumenti.
>>> per me un esempio tipico di questo aspetto è HTML+JavaScript e le librerie 
> come jQuery. jQuery non s'è inventato nulla: con jQuery  si possono fare cose 
> che si fanno tranquillamente anche con javascript. Ma aveere una libreria che 
> fa un sacco di cose "out of the box" ha creato un effetto. E infatti sono 
> fiorite cose eccellenti: a volte dal punto di vista tecnico, altre volte 
> comunicativo, altre volte ancora artistico. E sì, l'approccio è differente e lo 
> stile cognitivo pure.
>>> Quindi su questo non ci piove.
>>> Solo non mi convinceva e nn mi convince tuttora quell'accenno al "sembrano 
> tutti uguali". Perchè semplicemente non è vero.
>>> E anche poco il differenziare il grado di "convergenza" su (come 
> chiamarle?) strutture ricorrenti, pattern che (è un supposto che ho immaginato 
> io? ) limiterebbero la variabilità delle cose che si producono con una 
> piattaforma.
>>> Purtroppo ora non ricordo il nome (ma possiamo indagare se vogliamo): 
> l'anno scorso al DULP a Tor vergata (un evento abbastanza importante sulle 
> tecnologie applicate all'educazione) c'era un ricercatore del nord italia che 
> aveva fato, tra le altre cose, una ricerca sugli stili di programmazione di 
> molte persone di varia estrazione, dai programmatori amatoriali, ai 
> professionisti, passando per i creativi e le figure più ibride o incasinate.
>>> emergevano diverse "convergenze" su ogni linguggio di programmazione. Come, 
> tra l'altro, non stenterà a credere chi programma. E queste ricorrenze non sono 
> neanche del tutto personali: dipendono anche dall'ambiente di sviluppo che usi, 
> dalle librerie che usi, dallo snippet di codice che hai trovato su google e di 
> cui hai fatto copia e incolla, dall'esempio nella documentazione, e da tante 
> tante cose, tra cui ci sei tu, il programmatore, e il tuo stile personale con 
> cui fai i cicli, definisci le variabili eccetera.
>>> Ci son persone (moltissime) che fanno codice facendo quasi solo 
> numerosissimi copia e incolla di pezzi di codice di esempio!
>>> Lo stesso openframeworks, e anche processing, ovviamente, funzionano molto 
> così. Tanto è vero che passata la barriera iniziale della documentazione di 
> base, si passa immediatamente ai forum per cercare i pezzi di codice che 
> servono a fare le cose più delicate: per esempio quelle su OpenGL e famiglia. 
> Son cose che openframework maschera per fornire una modalità di programmazione 
> più semplice, ma che quando devi fare cose pesanti ti servono, e la prima cosa 
> che fai è cercare i blocchetti di codice per usare le texture, la memoria della 
> scheda grafica e la gpu eccetera eccetera.
>>> Ecco, io non trovo nulla di differente in questo rispetto a quando cerchi 
> qualcuno che ha usato un blocchetto di puredata e cerchi di capire come ha 
> attaccato entrate e uscite, e come le ha usate. E non lo dico in maniera 
> polemica. Mi sembra solo un "oggetto" differente su cui però si svolge la 
> stessa azione. 
>>> Poco mi importa (e forse sbaglio) che da una parte ci sia un array di byte 
> che devo mandare alla memoria della scheda video e che dall'altra ci sia magari 
> una wavetable che devo usare per sintetizzare un suono.
>>> 
>>> non so: è circoloviennoso? :)
>>> 
>>> ciau!
>>> s
>>> 
>>> 2010/9/25 Luigi Pagliarini <luigi at artificialia.com>
>>> 
>>> è chiaramente una questione di opinioni e gusti personali ma credo che tu 
> evidenzi la questione cruciale quand'è che dici:
>>> 
>>>> il modello visuale e connettivo permette di avvicinarsi allo sviluppo in 
> maniera diversa da quella "classica", ma assolutamente non limitante, in nessun 
> modo.
>>> 
>>> non è questione di limitazioni quant'è di stili cognitivi. i diversi 
> modelli/metodi portano *inevitabilmente* a diverse conclusioni 
> estetiche/concettuali.
>>> @resa dei conti, nell'uso del primo (visuale-connettivo) c'è un effettivo 
> evolversi verso soluzioni convergenti (per via di meccanismi neurali che 
> sarebbe tedioso illustrare qui di seguito).
>>> non è vero che "sembrano tutti uguali" e che son artisticamente inutili.
>>> è una possibilità.
>>> anche se tende, appunto, a far convergere la creatività verso plateau 
> grafici/estetici/dinamici/comportamentali/interattivi.
>>> nell'uso del linguaggio puro (quand'è che lo definisci "classico" non son 
> certo che intendiamo la medesima cosa! anche xkè credo che sia di matrice 
> filosofica più che informatica) vantaggi e svantaggi cambiano 
> considerevolmente.
>>> non è questione di meglio/peggio.
>>> ma, e soprattutto, di stile cognitivo con cui si concepisce l'opera (ma più 
> generalmente il software).
>>> cmq,
>>> a. anch'io sbaglio, e per fortuna: spesso! :-)
>>> b. com'è che dicevo nel precedente messaggio non ha senso avventurarsi in 
> una discussione da "Circolo di Vienna!", che credo non avrebbe mai fine!  :D
>>> 
>>> ciao!
>>> 
>>> 
>>> 
>>>> eccolo!
>>>> 
>>>> no, io anche in realtà ero rimasto un po' scioccato dalle affermazioni su 
> puredata
>>>> 
>>>> e penso che forse non lo conoscano granchè.
>>>> 
>>>> è un gran strumento e, parlando di programmazione,  è uno strumento 
> completo. Chessò: se proprio ne hai voglia ti ci puoi sviluppare pure un foglio 
> elettronico o un word. ;)
>>>> 
>>>> solo che per caratteristiche e ricchezza di componenti di solito ci si fa 
> audio, video, sensori, interazione, computer vision e famiglia allargata
>>>> 
>>>> e, dove proprio uno non trova il "blocchetto" che gli manca per la sua 
> opera iper-originale (ma sicuro di non aver cercato bene tra le migliaia di 
> "scatolette" prodotte dall'enorme comunità?) uno la scatoletta se la può anche 
> sviluppare da sè, in uno dei tanti modi possibili. E magari, poi, condividerla 
> con gli altri.
>>>> 
>>>> io ne uso tante di piattaforme e linguaggi, come anche penso marco ed 
> altri. stiamo sempre tutti a studiare e a sperimentare.
>>>> 
>>>> tra le cose che ho provato, puredata ha pregi e difetti, come è ovvio, ma 
> tra i tanti pregi c'è che usa un paradigma differente e molto accessibile per 
> sviluppare oggetti crossmediali.
>>>> 
>>>> ne ho visti a secchi di studenti che, tentato processing per una settimana 
> (che è già semplice) si ributtavano in massa a sbroccare con la timeline di 
> flash, o a limitarsi a fare solo un video (nulla in contrario, ovvio, col 
> video: ma ci sono altre possibilità che è bello poter provare)
>>>> 
>>>> il modello visuale e connettivo permette di avvicinarsi allo sviluppo in 
> maniera diversa da quella "classica", ma assolutamente non limitante, in nessun 
> modo. Devi studiare imparare far le prove e sbagliare, ma il lavoro è sempre 
> quello: fare un programma. Magari se lavori in pure data prima imparerai come 
> si usano componentistiche a più alto livello piuttosto che come si fa la 
> deallocazione della memoria associata ad un puntatore. Ma è un male? Sì e no, 
> come tutto. Se è un modo per cui chi vuole (ad esempio, tra le tante 
> possibilità) fare suoni invece che imparare a deallocare un puntatore, è una 
> cosa meravigliosa, no?
>>>> 
>>>> Non è detto che tutti trovino la stessa libertà nelle stesse cose.
>>>> 
>>>> e poi, sull'estetica: a me pare invece che esista un mondo di persone che 
> fanno tante cose diversissime. E strumenti come puredata hanno avuto un effetto 
> moltiplicatore sul numero delle cose che vengono prodotte.
>>>> 
>>>> forse parte del discorso è che: l'estetica s'è spostata, sta da un'altra 
> parte. Un opera d'arte che si basa sull'estetica di un database si comprende 
> allo stesso modo di un'opera d'arte video più classica? ovvero: per capire la 
> prima cosa si fa? ci son pezzi in più/in meno/diversi?
>>>> 
>>>> io non so, sinceramente, come interpretare il commento di "omogeneità". Mi 
> vien da pensare che forse non vi sia mai capitato di studiare in maniera un po' 
> formale quel che viene prodotto con questi strumenti. Come in ogni periodo e 
> ogni luogo ci sono, ovviamente, delle estetiche dominanti, o particolarmente 
> apprezzate ma cambiano nel tempo e nei soggetti e sono perfettamente in salute: 
> un sacco di gente fa delle cose proprio belle. Anzi devo dire che questo è 
> forse uno dei periodi più belli che io mi ricordi: c'è proprio tanta gente che 
> smonta e rimonta cose creando delle meraviglie. E succede in molti luoghi 
> differenti, tra università, centri di ricerca, squat, club, posti di lavoro 
> (per chi ce l'ha, mannaggia a loro), e scommetto anche dentro qualche 
> tabaccaio, macellaio e parrucchiere.
>>>> 
>>>> ovvio che all'aumentare dei numeri aumentano anche le "schifezze", ma in 
> realtà il fatto che ci sia la possibilità che un sacco di persone dispongano, 
> grazie ad un moto *globale* di strumenti per crearle quelle "schifezze", è 
> un'opera d'arte a sè stante, no?
>>>> 
>>>> ecco, mi sembravano quantomeno superficiali quei commenti: tutto sto tempo 
> per parlare di un sacco di cose, per studiare da dada in poi, e poi qualcosa 
> che suona come "aho, a me me parono tutte uguali... " mi pareva un po' lanciato 
> nel vuoto, senza sostegno.
>>>> 
>>>> magari mi sbaglio, boh?
>>>> 
>>>> ciao!
>>>> xDxD
>>>> 
>>>> 2010/9/24 Marco Donnarumma <devel at thesaddj.com>
>>>> Mi sembra che da un analisi partecipativa della domanda "quale strumento 
> potrebbe essere più adatto ad un certo tipo di operazione "artistica" (o 
> meno)", si sia passati ad un populistico "sembrano uscite quasi tutte dal 
> celebre...".
>>>> 
>>>> In primis non mi sembra rientri nell'etichetta di una lista criticare e 
> deridere - per di più senza argomentare - l'utilizzo di un determinato software 
> o metodologia, in quanto potrebbero esserci molti membri di questa "community" 
> che utlizzano le suddette pratiche (e purtroppo pare il caso che ce ne siano 
> molti proprio su questa lista).
>>>> 
>>>> Quindi mi piacerebbe leggere un argomentazione di questa presunta verità 
> riguardo Pure Data o Max.
>>>> 
>>>> Inoltre ci si è anche liberamente dimenticati che, dato che si stavano 
> analizzando delle pratiche e non dei prodotti, sarebbe stato opportuno 
> considerare che Pure Data non è assolutamente utilizzato solo per il video, ma 
> è uno strumento molto avanzato che permettere di flettere e comporre un 
> universo di media diversi.
>>>> 
>>>> Per concludere mi pare doveroso lasciarvi con qualche link. Quasi a caso, 
> al recente File Prix Lux 2010 i progetti vincitori del primo e secondo premio 
> nella categoria Electronic Sonority sono due lavori brillanti e soprattutto 
> forward-thinking sviluppati in Pure Data.
>>>> 
>>>> http://www.fileprixlux.org/awarded-electronic-sonority.aspx
>>>> 
>>>> Poi, giusto per rinfrescare la memoria e allargare la cognizione di un 
> Pure Data Wihtneyano da "corridoio delle stelle" (c'era proprio bisogno di 
> scomodarlo?) al Transmediale 2008 uno dei lavori nominati è stato un altro 
> progetto in Pure Data, biofeedback e custom made hardware:
>>>> 
>>>> http://5voltcore.com/typolight/typolight257/index.
> php/output/articles/knifehandchopbot.html
>>>> 
>>>> 
>>>> saluti,
>>>> 
>>>> M
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> 2010/9/20 mariano equizzi <marianoe at hotmail.it>
>>>> 
>>>> Di sicuro è molto strano come molti lavori di questo tipo non solo si 
> somigliano, ma sembrano uscire dalla stessa "mano".
>>>> 
>>>> cioè fra un videoartista ed una altro, della generazione analogica la 
> differenza si vedeva, ma fra un Pd-ista o Max/Jitter-ista ed un altro...bhè in 
> certi casi le opere sembrano
>>>> frutto della stessa Patch.
>>>> 
>>>> Per non parlare del fatto che sembrano uscite quasi tutte dal celebre 
> "corridoio delle stelle" che poi è un'opera dei Wihtney... ca va sans dire.
>>>> 
>>>> fate un giro su you tube...
>>>> 
>>>> Mariano
>>>> 
>>>> _______________________________________________
>>>> AHA mailing list
>>>> AHA at lists.ecn.org
>>>> http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/aha
>>> 
>>> 
>>> _______________________________________________
>>> AHA mailing list
>>> AHA at lists.ecn.org
>>> http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/aha
>>> 
>>> 
>>> 
>>> -- 
>>> Salvatore Iaconesi
>>> 
>>> 
>>> m. ++39 3476054421
>>> t. ++39 0697600324
>>> 
>>> salvatore.iaconesi at artisopensource.net
>>> xdxd.vs.xdxd at gmail.com
>>> salvatore at fakepress.net
>>> 
>>> skype: xdxdVSxdxd
>>> ---
>>> Art is Open Source
>>> http://www.artisopensource.net
>>> 
>>> ---
>>> FakePress
>>> http://www.fakepress.it
>>> 
>>> via G. Ghislieri 14
>>> 00152 Rome
>>> Italy
>>> _______________________________________________
>>> AHA mailing list
>>> AHA at lists.ecn.org
>>> http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/aha
>> 
>> 
>> _______________________________________________
>> AHA mailing list
>> AHA at lists.ecn.org
>> http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/aha
>> 
> 
> 
> _______________________________________________
> AHA mailing list
> AHA at lists.ecn.org
> http://lists.ecn.org/mailman/listinfo/aha




Maggiori informazioni sulla lista AHA