[aha] Globalne Ocieplenie/The Mediagate - Exhibition atGaleria NT/Imaginarium in Lodz
Redazione Digicult
redazione a digicult.it
Ven 9 Apr 2010 14:47:25 CEST
Digicult presenta:
GLOBALNE OCIEPLENIE / THE MEDIAGATE
Mostra a cura di:
Marco Mancuso e Claudia D'Alonzo per Digicult & Michal Brzezinski
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GALERIA NT / Imaginarium
ul. R. Traugutta 18
Lódz, Poland, 90-113
http://galeria-nt.pl/
Durata della mostra: 16/04/2010 - 16/05/2010
Opening: Venerdì 16/04/2010 h. 19.00
Orari di apertura della galleria: Dal Martedì al Sabato dalle 12.00 alle
18.00
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Artisti Invitati:
Milycon / En (Put down the gun), Dorota Walentynowicz (Plato Machine I),
Saso Sedlacek (Infocalypse Now!), Jan Van Neuenen (Video Retrospective), Les
Liens Invisibles (Subvertr), Marc Lee (Oamos), Yorit Kluitman (You-Tube!),
Vit Klusak a Filip Remunda (Czech Dream)
Testi in Catalogo:
Michal Brzezinski, Agnieska Kulazinska, Krzysztof Siatka and from Digicult
Network: Lucrezia Cipptelli, Claudia D'Alonzo, Marco Mancuso & Valentina
Tanni
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Il prossimo Venerdì 16 Aprile 2010 inaugurerà presso la GALERIA NT /
Imaginarium di Lodz la mostra Globalne Ocieplenie / The Mediagate, a cura di
Marco Mancuso e Claudia D'Alonzo per DIGICULT e Michal Brzezinski. Nella
città Polacca che ha dato i natali al regista Zbigniew Rybczynski, sede di
una delle più prestigiose scuole di cinema d'Europa, la Panstwowa Wyzsza
Szkola Filmowa,Telewizyjna i Teatralna PWSFTviT, amata da David Lynch che vi
ha girato gran parte del suo capolavoro Inland Empire, DIGICULT e GALERIA NT
/ Imaginarium organizzano una mostra incentrata su una serie di opere,
installazioni, video, progetti di net art e software art, performance che
riflettono sulla ri-attualizzazione del rapporto tra media digitali e
analigici, sulle possibili forme di controllo da loro esercitate sul fragile
meccanismo sociale contemporaneo, nonchè sulle possibilità offerte dall'arte
per individuare le chiavi di lettura di una realtà sempre più
tecnologicamente "mediata".
Lo scorso 20 Novembre 2009, a pochi giorni dal COP 15 di Copenhagen, la
credibilità dello United Nations Intergovernmental Panel on Climate Change
(IPCC), l'organo governativo dell'Onu che monitora gli studi sui cambiamenti
climatici, ha subito un duro colpo. Un gruppo di hacker russi ha reso
pubblici una serie di documenti, mail e dati riservati dell'Hadley Centre,
centro di ricerca della East Anglia University, uno dei maggiori istituti
internazionali deputati allo studio del clima, fortemente affiliato all'IPCC
stesso. L'azione sembrerebbe smascherare sforzi, da parte di studiosi e
ricercatori, atti a falsificare dati su uno dei temi mediatici più scottanti
di inizio millennio: il riscaldamento globale antropico, il cosiddetto AGW.
Il climate gate ha scosso le coscienze di molti: se organi governativi
internazionali, centri di ricerca, organizzazioni ecologiste come Greenpeace
e persino gruppi di eco attivisti indipendenti ci avvertono da anni che
problemi fondamentali come il riscaldamento globale, l'effetto serra,
l'emissione di gas nocivi, sono basati su solide fondamenta scientifiche,
cosa dovrebbe farci pensare questa fuga di notizie? Che il global warming
sia tutto un grande gioco mediatico, sotteso a interessi economici e
politici superiori? E' un dubbio che in tanti iniziano ad avere.
Nei primi giorni di gennaio 2010 su molti organi di informazione
internazionali circola una notizia eclatante: l'influenza A (H1N1)
sembrerebbe essere bufala orchestrata dall'Organizzazione mondiale della
sanità e dalle case farmaceutiche. A dirlo non è qualche critico no-global,
ma il presidente della commissione Sanità del Consiglio d'Europa, Wolfang
Wodarg, il quale ha fatto approvare in Consiglio una dura risoluzione che
chiede un'inchiesta internazionale sulla faccenda. Dopo mesi di avvertimenti
e misure contro il rischio di contagio che hanno coinvolto i media e le
istituzioni di tutto il mondo viene da chiedersi quando si può parlare di
fonti attendibili su un tema fondamentale come quello della salute.
"Francamente, credevo oltre ogni dubbio che Saddam Hussein avesse armi di
distruzione di massa": così ha detto l'ex premier britannico, Tony Blair, lo
scorso 29 gennaio alla Commissione d'inchiesta sull'Iraq al Queen Elizabeth
Centre di Londra. Blair smentisce che il governo fece inserire nei dossier
dell'intelligence l'idea che Baghdad potesse usare le armi di distruzione di
massa in 45 minuti, ammettendo però di aver detto così nel suo intervento ai
Comuni nel settembre 2002, anche se "senza troppa enfasi". L'enfasi la pose
la stampa nel rilanciare l'affermazione che Blair ora non rinnega. Quante e
quali minacce sono quindi reali? Come e perchè viene generata la 'paura
globale'?
Questi 'casi' smascherano la non veridicità di notizie che per mesi, se non
per anni, hanno popolato i media di tutto il mondo occidentale. Parliamo di
casi e non di notizie perchè in essi viene messa in discussione l'accezione
stessa di notizia, di informazione reale.
A pensarci bene, non siamo di fronte a nulla di nuovo. Dalle distorsioni
delle dottrine religiose alle conseguenti Guerre Sante susseguitesi fino ai
nostri giorni, dalle martellanti minacce di pandemie fino alle crescenti
questioni etiche legate alle biotecnologie, dalle invasioni giustificate da
guerre 'preventive' alla paranoica difesa dei nostri confini geografici e
razziali, i media ci informano e ci disinformano costantemente. Una marea
oscillante di dati invade quotidianamente la nostra sfera percettiva e
cognitiva, muovendosi continuamente sul limite tra realtà e inganno. Una
schizofrenia che non salva alcun medium, neanche la tanto acclamata libertà
della rete, ed entro la quale anche le menti più critiche stentano a
rintracciare la verità dell'informazione.
Siamo assistendo, negli ultimi anni, allo sgretolamento della convinzione
che internet fosse, per univoca natura, mezzo libero, partecipativo, in
contrapposizione con il medium televisivo. Il positivismo dei primi anni di
internet sta lasciando il passo ad una situazione nella quale non si può non
ammettere che la rete, pur con ampie zone di autonomia, sia sottoposta alle
stesse pericolose dinamiche economiche e politiche dei media tradizionali.
Diventa centrale allora non tanto comprendere quale sia il medium più
democratico del Terzo millennio, quanto piuttosto aprire gli occhi sulla
duplice natura di tutti i mezzi di comunicazione, per individuare gli
strumenti con i quali imparare a muoversi strategicamente tra verità e
inganno.
Queste metodologie sono al centro di molte opere di new media art: l'arte è
infatti il territorio entro il quale mettere a nudo il dualismo dei media,
giocare creativamente tra passività dello spettatore e autonomia di
interpretazione, tra false credenze e informazione indipendente. L'arte
riesce a smascherare gli automatismi mediali perché mette da sempre al
centro del proprio discorso sui media l'audience, il nostro ruolo di
spettatori.
La mostra The Mediagate vuole quindi riflettere, attraverso le opere di new
media art di alcuni artisti internazionali, sul nostro costante barcamenarci
tra messa in discussione e fede nei confronti dei media, senza suggerire
soluzioni, innescando interrogativi e dubbi sul nostro ruolo di utenti. The
Mediagate vuole essere esplicito omaggio alla parola Watergate, che è
entrata nel linguaggio comune per indicare una scoperta imbarazzante e
scandalosa, sovente usata come termine di paragone, per verificare la
gravità di una verità improvvisa ritenuta grave al punto da poter minare un
qualsiasi sistema.
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Link ai testi critici:
Michal Brzezinski:
http://www.digicult.it/public/MEDIAGATE_Brzezinski_eng.doc
Agnieska Kulazinska:
http://www.digicult.it/public/MEDIAGATE_Kulazinska_eng.doc
Krzysztof Siatka: http://www.digicult.it/public/MEDIAGATE_Siatka_eng.doc
Lucrezia Cipptelli:
http://www.digicult.it/public/MEDIAGATE_Cippitelli_ita.doc
Claudia D'Alonzo: http://www.digicult.it/public/MEDIAGATE_D'Alonzo_ita.doc
Marco Mancuso: http://www.digicult.it/public/MEDIAGATE_Mancuso_ita.doc
Valentina Tanni: http://www.digicult.it/public/MEDIAGATE_Tanni_ita.doc
Link ai progetti artistici:
Milycon / En: Put down the gun (http://www.myliconen.it/)
Dorota Walentynowicz: Plato Machine I (http://www.dobrze.nl/)
Saso Sedlacek: Infocalypse Now! (http://www.sasosedlacek.com/)
Jan Van Neuenen: Video Retrospective (http://www.janvannuenen.com/)
Les Liens Invisibles: Subvertr (http://www.lesliensinvisibles.org/)
Marc Lee: Oamos (http://www.oamos.com/)
Yorit Kluitman: You-Tube! (http://www.yorit.info/)
Vít Klusák & Filip Remunda: Czech Dream
(http://www.ceskatelevize.cz/specialy/ceskysen/en/)
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