R: [aha] MANIFESTO DEL DOPOFUTURISMO
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Thu Jan 22 16:10:30 CET 2009
ma chi ti credi di essere? :O
----Messaggio originale---- Da:
unheimlich at hotmail.fr Data: 22/01/2009 15.53 A: "List on artistic activism and
net culture"<aha at ecn.org> Ogg: [aha] MANIFESTO DEL DOPOFUTURISMO --> Cento
anni fa Filippo Tommaso Marinetti pubblicò sulla prima pagina di Le
figaro il manifesto che inaugurò, nella coscienza estetica del mondo,
il secolo che credeva nel futuro. Col Manifesto del 1909 iniziò il
veloce processo del divenire macchina dell'organismo umano collettivo. Il
divenire macchina è giunto al suo compimento con il concatenarsi della
rete globale, e si rovescia oggi, dopo il collasso del sistema finanziario
fondato sulla futurizzazione dell'economia, sul debito, sulla promessa
economica. Quella promessa è finita. Si apre l'epoca che segue al
futuro. Pubblico qui di seguito il manifesto del dopofuturismo che
presenteremo a Carrara il 19 febbraio e a Roma il 20 febbraio 2009. E - per chi
volesse rinfrescarsi la memoria - ripubblico il Manifesto con cui
cominciò il secolo che credeva nel futuro. MANIFESTO DEL
DOPOFUTURISMO 1. Noi vogliamo cantare il pericolo dell'amore, la creazione
quotidiana dell'energia dolce che mai si disperde. 2. L'ironia, la dolcezza e
la ribellione saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3. L'ideologia e
la pubblicità hanno esaltato finora la mobilitazione permanente delle
energie produttive e nervose dell'umanità per il profitto e per la
guerra, noi vogliamo esaltare la tenerezza il sonno e l'estasi, la
frugalità dei bisogni e il piacere dei sensi. 4. Noi affermiamo che la
magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la
bellezza dell'autonomia. Ciascuno ha il suo ritmo e nessuno deve esser
costretto a correre a velocità uniforme. Le automobili hanno perduto il
fascino della rarità e soprattutto non possono più svolgere il
compito per il quale furono concepite. La velocità è diventata
lenta. Le automobili sono immobili come tartarughe stupide nel traffico
cittadino. Solo la lentezza è veloce. 5. Noi vogliamo cantare l'uomo e
la donna che si accarezzano per meglio conoscersi e per meglio conoscere il
mondo. 6, Bisogna che il poeta si spenda con calore e prodigalità per
aumentare la potenza dell'intelligenza collettiva e per ridurre il tempo del
lavoro salariato. 7. Non vi è più bellezza se non nell'autonomia.
Nessuna opera che non esprima l'intelligenza del possibile può essere un
capolavoro. La poesia è un ponte gettato sull'abisso del nulla per
creare condivisione tra immaginazioni diverse e liberare singolarità. 8.
Siamo sul promontorio estremo dei secoli… Dobbiamo assolutamente
guardare dietro di noi per ricordare l'abisso di violenza e di orrore che
l'aggressività militare e l'ignoranza nazionalista possono in ogni
momento scatenare. Viviamo da molto tempo nella religione del tempo uniforme.
L'eterna velocità onnipresente è già dietro di noi,
nell'Internet, perciò ora possiam dimenticarla per trovare il nostro
ritmo singolare. 9. Noi vogliamo ridicolizzare gli idioti che diffondono il
discorso di guerra: i fanatici della competizione, i fanatici del dio barbuto
che ci incita al massacro, i fanatici terrorizzati della disarmante
femminilità che c'è in noi tutti. 10. Vorremmo fare dell'arte
forza di cambiamento della vita, vorremmo abolire la separazione tra poesia e
comunicazione di massa, vorremmo sottrarre il dominio sui media ai mercanti per
consegnarlo ai sapienti e ai poeti. 11. Canteremo le folle che possono infine
liberarsi dalla schiavitù del lavoro salariato, canteremo la
solidarietà e la rivolta contro lo sfruttamento. Canteremo la rete
infinita della conoscenza e dell'invenzione, la tecnologia immateriale che ci
libera dalla fatica fisica. Canteremo il cognitario ribelle che si mette in
contatto con il proprio corpo. Canteremo l'infinità presente e non
avremo più bisogno di futuro. Manifesto del futurismo "Le
Figarò" 20 Febbraio 1909 1-Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo,
l'abitudine all'energia e alla temerità. 2-Il coraggio, l'audacia, la
ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3-La letteratura
esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno.
Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di
corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4-Noi affermiamo che la
magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la
bellezza della velocità 5-Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il
volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul
circuito della sua orbita. 6-Bisogna che il poeta si prodighi con ardore,
sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi
primordiali. 7-Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna
opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. 8-
Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già
creata l'eterna velocità onnipresente. 9-Noi vogliamo glorificare la
guerra-sola igene del mondo-il militarismo, il patriottismo, il gesto
distruttore 10-Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie
d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni
viltà opportunistica o utilitaria 11-Noi canteremo le locomotive
dall'ampio petto, il volo scivolante degli areoplani. E' dall'Italia che
lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale
fondiamo oggi il Futurismo
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