[aha] MANIFESTO DEL DOPOFUTURISMO
franco berardi
unheimlich at hotmail.fr
Thu Jan 22 15:53:53 CET 2009
Cento anni fa Filippo Tommaso Marinetti pubblicò sulla prima pagina di
Le figaro il manifesto che inaugurò, nella coscienza estetica del
mondo, il secolo che credeva nel futuro.
Col Manifesto del 1909 iniziò il veloce processo del divenire macchina
dell'organismo umano collettivo.
Il divenire macchina è giunto al suo compimento con il concatenarsi
della rete globale, e si rovescia oggi, dopo il collasso del sistema
finanziario fondato sulla futurizzazione dell'economia, sul debito,
sulla promessa economica.
Quella promessa è finita. Si apre l'epoca che segue al futuro.
Pubblico qui di seguito il manifesto del dopofuturismo che
presenteremo a Carrara il 19 febbraio e a Roma il 20 febbraio 2009.
E - per chi volesse rinfrescarsi la memoria - ripubblico il Manifesto
con cui cominciò il secolo che credeva nel futuro.
MANIFESTO DEL DOPOFUTURISMO
1. Noi vogliamo cantare il pericolo dell'amore, la creazione
quotidiana dell'energia dolce che mai si disperde.
2. L'ironia, la dolcezza e la ribellione saranno elementi essenziali
della nostra poesia.
3. L'ideologia e la pubblicità hanno esaltato finora la mobilitazione
permanente delle energie produttive e nervose dell'umanità per il
profitto e per la guerra, noi vogliamo esaltare la tenerezza il sonno
e l'estasi, la frugalità dei bisogni e il piacere dei sensi.
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una
bellezza nuova: la bellezza dell'autonomia. Ciascuno ha il suo ritmo e
nessuno deve esser costretto a correre a velocità uniforme. Le
automobili hanno perduto il fascino della rarità e soprattutto non
possono più svolgere il compito per il quale furono concepite. La
velocità è diventata lenta. Le automobili sono immobili come
tartarughe stupide nel traffico cittadino. Solo la lentezza è veloce.
5. Noi vogliamo cantare l'uomo e la donna che si accarezzano per
meglio conoscersi e per meglio conoscere il mondo.
6, Bisogna che il poeta si spenda con calore e prodigalità per
aumentare la potenza dell'intelligenza collettiva e per ridurre il
tempo del lavoro salariato.
7. Non vi è più bellezza se non nell'autonomia. Nessuna opera che non
esprima l'intelligenza del possibile può essere un capolavoro. La
poesia è un ponte gettato sull'abisso del nulla per creare
condivisione tra immaginazioni diverse e liberare singolarità.
8. Siamo sul promontorio estremo dei secoli… Dobbiamo assolutamente
guardare dietro di noi per ricordare l'abisso di violenza e di orrore
che l'aggressività militare e l'ignoranza nazionalista possono in ogni
momento scatenare. Viviamo da molto tempo nella religione del tempo
uniforme. L'eterna velocità onnipresente è già dietro di noi,
nell'Internet, perciò ora possiam dimenticarla per trovare il nostro
ritmo singolare.
9. Noi vogliamo ridicolizzare gli idioti che diffondono il discorso di
guerra: i fanatici della competizione, i fanatici del dio barbuto che
ci incita al massacro, i fanatici terrorizzati della disarmante
femminilità che c'è in noi tutti.
10. Vorremmo fare dell'arte forza di cambiamento della vita, vorremmo
abolire la separazione tra poesia e comunicazione di massa, vorremmo
sottrarre il dominio sui media ai mercanti per consegnarlo ai sapienti
e ai poeti.
11. Canteremo le folle che possono infine liberarsi dalla schiavitù
del lavoro salariato, canteremo la solidarietà e la rivolta contro lo
sfruttamento. Canteremo la rete infinita della conoscenza e
dell'invenzione, la tecnologia immateriale che ci libera dalla fatica
fisica. Canteremo il cognitario ribelle che si mette in contatto con
il proprio corpo. Canteremo l'infinità presente e non avremo più
bisogno di futuro.
Manifesto del futurismo
"Le Figarò" 20 Febbraio 1909
1-Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e
alla temerità.
2-Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali
della nostra poesia.
3-La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed
il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia
febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il
pugno.
4-Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una
bellezza nuova: la bellezza della velocità
5-Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta
attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della
sua orbita.
6-Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e magnificenza,
per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.
7-Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non
abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.
8-Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già
creata l'eterna velocità onnipresente.
9-Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igene del mondo-il
militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore
10-Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie
d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro
ogni viltà opportunistica o utilitaria
11-Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante
degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di
violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il
Futurismo
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