[AHA]Open Source Meeting_Le Arti in Città_Perugia 10 Ottobre 2008

Redazione Digicult redazione at digicult.it
Fri Sep 26 18:54:39 CEST 2008


Digicult presenta:


OPEN SOURCE MEETING
Fondazione Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci - Perugia
10 Ottobre 2008
10.00-13.00 / 16.00-19.00
All'interno del festival "Le Arti in Città"
http://test.leartiincitta.it/?q=node/77
http://www.digicult.it/2008/OpenSourceMeeting.asp


Promosso da: Umane Energie e sezione "Flussi" del festival Le Arti in Città
A cura di: Moreno Barboni e Marco Mancuso (Digicult)
Moderato da: Marco Mancuso (Digicult)
Con: Graffiti Research Lab, Pier Luigi Capucci, Laura Colini, Umane Energie, 
Confinidigitali


Il 10 ottobre, presso la Fondazione Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci 
di Perugia, il gruppo Umane Energie e la sezione Flussi del festival "Le 
Arti in Città", promuovono un incontro denominato Open Source Meeting, 
curato da Moreno Barboni e da Marco Mancuso, critico, curatore e direttore 
del progetto Digicult (www.digicult.it), con la partecipazione di Graffiti 
Research Lab, Pier Luigi Capucci, Laura Colini, Umane Energie e 
Confinidigitali.

Dedicato alla sempre maggiore diffusione di risorse informatiche 'aperte', l'Open 
Source Meeting intende far incontrare soggetti residenti nel territorio, 
come Confinidigitali e Umane Energie, con la loro piattaforma open source 
Beduino derivante dall'internazionale Arduino project alla base del 'parco 
multimediale' allestito, con  ospiti nazionali e internazionali, per 
approfondire e divulgare le possibilità, sia artistiche che progettuali che 
politico/sociali, offerte dalle risorse informatiche open source nell'ambito 
delle arti digitali e della comunicazione multimediale.

Marco Mancuso e Moreno Barboni hanno quindi immaginato una giornata di 
lectures e dibattiti, organizzati attorno a un tavolo di lavoro che potesse 
riunire esperti, studiosi, curatori e artisti di settori ed estrazione 
diverse ma assolutamente complementari. Un momento di riflessione e analisi, 
in grado di evidenziare le enormi potenzialità (in gran parte ancora 
inespresse) delle tecnologie digitali "aperte", nonché del loro impatto sul 
contesto sociale, operativo e politico nel quale viviamo, sulle dinamiche di 
condivisione nella nuova società dell'informazione, ma anche sulle modalità 
di interazione con le architetture e gli spazi sociali delle nostre città, e 
la comprensione dei percorsi emotivi che condizionano la nostra percezione 
di nuove forme d'arte e nuovi linguaggi di espressione creativa.

Evan Roth e James Powderly sono gli ospiti internazionali del Meeting, 
fondatori del progetto Graffiti Research Lab, per la seconda volta in Italia 
dopo la performance pubblica Laser Tag, curata da Marco Mancuso lo scorso 
Dicembre 2007 a Roma, sulle facciate del Colosseo e della Piramide Cestia. 
Graffiti Research Lab è un progetto dedicato interamente allo sviluppo di 
tecnologie e media sperimentali rivolti all'arricchimento diretto delle 
risorse pubbliche per la comunicazione urbana. I GRL sono quindi invitati a 
parlare del loro progetto artistico/attivista, delle loro performance nelle 
città di mezzo mondo, dei possibili rischi ma anche delle enormi possibilità 
comunicative offerte dalle tecnologie open source applicate alla graffiti 
art e alla media art in senso ampio.

Pier Luigi Capucci è critico, docente e si occupa di sistemi e linguaggi di 
comunicazione e, dai primi anni Ottanta, di relazioni tra tecnologie, 
cultura e società e tra forme artistiche, scienze e tecnologie. Suo il 
compito, all'interno del Meeting, di avviare una riflessione e una 
discussione, sugli aspetti di impatto collettivo e sociale delle tecnologie 
open source. Le opportunità di scelta e di accesso alle informazioni e a 
nuovi strumenti, ha infatti attivato nuove  possibilità di comunicazione e 
di condivisione del sapere, estendendo la consapevolezza dell'impiego 
cognitivo e operativo, sociale e politico, di questi strumenti.

Marco Mancuso, moderatore del Meeting, critico, curatore e fondatore del 
progetto Digicult, si occupa di Digital Creative Media e di relazioni tra 
immagini, suono e spazio nell'Arte Audiovisiva contemporanea. Focalizzandosi 
quindi sull'impatto delle tecnologie open source nell'Audiovisivo digitale, 
attraverso una panoramica sui progetti artistici e creativi più interessanti 
a livello internazionale, il suo intervento suggerirà una riflessione 
critica sull'utilizzo di questi strumenti, sulle dinamiche di creatività 
condivisa in Rete, sui codici liberi e sul livello di condivisione e 
commistione sempre più ampio tra arte, design e hyper architecture.

Laura Colini, ricercatrice presso il dipartimento di Architettura, Media e 
Sociologia Urbana presso la Bauhaus University di Weimar, concentrerà il suo 
intervento sul concetto di partecipazione nel progetto di city making e uso 
di technologie. L'intervento al Meeting mette a fuoco concetto di 
partecipazione nella teoria di pianificazione urbana e lo confronta con il 
concetto di partecipazione alla città che viene riproposto con le ICT. Si 
tratta di una specie di tassonomia di pratiche partecipative (o finte 
partecipative) al city making, che viene chiamata ICT spatial practices, che 
permettono di costruire un pensiero critico sul tema della città come 
progetto collettivo.

Infine, la Collaborazione tra Confini Digitali e Umane Energie, presenta al 
pubblico Beduino, un dispositivo elettronico open source ideato per lo 
sviluppo di installazioni artistiche interattive.Controller audio, per VJ, 
interfacciamento con sensori, controllo led e motori. Poco piu' grande di un 
pacchetto di sigarette, Beduino, basato sulla più conosciuta piattaforma 
hardware/software Arduino, è pensato per poter essere utilizzato senza 
scrivere una riga di codice e senza conoscenze approfondite di elettronica: 
uno strumento per tutti. Può essere usato per controller audio e video in 
tempo reale, strumenti midi, dance triggers, installazioni interattive, led, 
controlli motorizzati, controlli robotici e molto altro ancora.

PROGRAMMA

10:00 Moreno Barboni: introduzione e saluti
10:15 Marco Mancuso: apertura e intervento
10:45 Pier Luigi Capucci: intervento

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11:30 Umane Energie: intervento
12:00 discussione
13:00 chiusura

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16:00 Marco Mancuso: introduzione
16:15 Laura Colini: intervento
16:45 Confini Digitali: intervento

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17:30 Graffiti Research Lab: intervento
18:00 discussione
19:00 chiusura

ABSTRACTS

:::Graffiti Research Lab:::
:::The L.A.S.E.R. Tag payload:::

I GRL, artisti e media attivisti di New York, presenteranno al Meeting il 
loro strumento per creare graffiti digitali urbani: il LASER Tag. La Unit 
Mobile Broadcast (MBU) insieme al L.A.S.E.R. Tag è un'Arma di Defecement di 
Massa (WMD) open-source, progettata per consentire a writers, artisti, 
attivisti e cittadini di comunicare all'interno dell'ambiente urbano sulla 
stessa scala dei pubblicitari, delle corporations e dei governi. L'unità MBU 
fornisce una capacità di 1200 watts di audio e 5000 lumens di proiezione 
video, montata su un triciclo industriale da lavoro. Il Tag payload consente 
quindi agli individui, tramite un raggio laser verde di 60milliwatt, di 
scrivere le proprie comunicazioni ed espressioni personali su strutture 
industriali, monumenti, ponti, skylines cittadini e altri obbiettivi di 
interesse, sia duri che morbidi. Il software customizzato per la MBU e il 
L.A.S.E.R. Tag è stato realizzato in chiave open source, senza copyright o 
licenza, in dominio pubblico. Amatori, hackers e altri privati cittadini 
sono quindi incoraggiati a farne libero uso, nonché a modificarlo e a 
realizzare il proprio MBU/L.A.S.E.R. Tag design. Il progetto è stato per ora 
portato a NYC, Città del Messico, Barcellona, Austria e Taipei.

:::Marco Mancuso:::
:::Audiovideodrome: on the open source contemporary audiovisual art, design 
& hyper architecture:::

L'Arte Audiovisiva, la capacità cioè di creare opere artistiche, narrative o 
astratte, mediante l'utilizzo del suono e delle immagini, ha subito nel 
corso degli ultimi anni una considerevole spinta innovativa: nell'ambito più 
ampio della così detta new media art, essa si è ormai ritagliata un ruolo 
polivalente, sicuramente più complesso e sfaccettato di quello che 
apparentemente la limita al contesto puramente performativo, cinematico o 
installativo. Prendendo linfa vitale dai progressi tecnologici compiuti nell'ambito 
di hardware e software open source (e non solo) per la gestione di flussi 
audiovisivi in tempo reale, l'Arte Audiovisiva contemporanea appare oggi 
come un territorio sul confine tra pura espressione artistica e creativa, 
sperimentazione e design. Una riflessione critica sull'utilizzo di software 
open source in questi contesti, sulle dinamiche di creatività condivisa in 
Rete, sui codici liberi e sul livello di condivisione e commistione sempre 
più ampio tra arte, design e hyper architecture consente di osservare come 
il concetto di spazio rifletta l'esistenza di un luogo/non-luogo fluido da 
esplorare, un elemento di progettazione, un universo materiale e immateriale 
con il quale confrontarsi per ridefinire i rapporto tra l'uomo moderno e i 
nuovi paesaggi multimediali che lo circondano

:::Pier Luigi Capucci:::
:::Open Cultures:::

La diffusione dell'Open Source ha aperto delle opportunità di scelta e di 
accesso alle informazioni e a nuovi strumenti, ha attivato nuove 
possibilità di comunicazione e di condivisione del sapere, ha esteso  la 
consapevolezza dell'impiego cognitivo e operativo, sociale e  politico, di 
questi strumenti. L'Open Source ha inoltre imposto una riflessione sul 
software in generale come strumento dotato, nella sua dimensione 
immateriale, di un valore reale, economico, che non può  essere ignorato, 
pena l'emarginazione dalla società dell'informazione. Anche nell'arte, in 
vari settori e discipline, numerosi artisti hanno abbracciato la filosofia e 
la pratica dell'Open Source, realizzando lavori che espandono le 
potenzialità delle opere sia dal punto di vista delle poetiche sia in 
direzione di una maggiore flessibilità, condivisione, e dunque di una 
maggiore estensione, del discorso artistico.

:::Laura Colini:::
:::Reflecting on ICT participated spatial practices and city making:::

Considerato il crollo delle difese contro l'iperproduzione di informazione, 
diventa fondamentale oggi interrogarsi su come agiamo ed interagiamo 
mediante l'uso di tecnologie digitali. Le tendenze globali e  l'economia 
simbolica determinano la produzione e distribuzione di una grande varietà di 
strumenti che permettono di comunicare via testo, audio, video. Di 
conseguenza, la "sindrome creativa digitale" ci spinge a trascurare la 
questione del come e perché interagiamo, rappresentiamo e trasformiamo lo 
spazio vissuto delle nostre città attraverso i media digitali. Al di là 
delle molteplici definizioni di città, voglio partire dal principio che 
queste sono il luogo privilegiato di pratiche spaziali collettive e di 
processi discorsivi, di procedure e protocolli codificati che conducono a 
trasformazioni di ordine sociale, economico, materiale e culturale. L'intento 
di questa presentazione è di riflettere sui processi di costruzione della 
città analizzando benefici, svantaggi e rischi insiti nelle pratiche 
spaziali basate sull'uso di Information Communication Technologies. In 
particolare, il parametro adottato per discernere e categorizzare tali 
pratiche è la loro capacità di rafforzare le comunità locali e di innescare 
la partecipazione del cittadino. Sostengo che la varietà di social media, 
mapping collaborativi, video partecipativi così come le nuove risorse del 
web, possono essere analizzate in relazione alla loro capacità di stimolare 
direttamente o indirettamente un approccio di cambiamento sociale e politico 
alla produzione urbana. Per sottolineare l'importanza della relazione tra 
tecnologie dell'informazione, interazione sociale e pianificazione urbana 
farò riferimento ad una serie di casi studio di natura molto differente, 
analizzando la loro capacità di generare processi partecipativi effettivi e 
cercando di svelarne i limiti, e gli interessi o le retoriche dei poteri 
visibili o invisibili che vi sottendono.

:::Umane Energie e Confinidigitali:::
:::Beduino presentation:::

Confini Digitali e Umane Energie, presentano al pubblico Beduino, un 
dispositivo elettronico open source ideato per lo sviluppo di installazioni 
artistiche interattive. Controller audio, per VJ, interfacciamento con 
sensori, controllo led e motori. Poco piu' grande di un pacchetto di 
sigarette, Beduino, basato sulla più conosciuta piattaforma 
hardware/software Arduino, è pensato per poter essere utilizzato senza 
scrivere una riga di codice e senza conoscenze approfondite di elettronica: 
uno strumento per tutti. Può essere usato per controller audio e video in 
tempo reale, strumenti midi, dance triggers, installazioni interattive, led, 
controlli motorizzati, controlli robotici e molto altro ancora.




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