[aha] Aha_camp_comunicare - Chi ? Che cosa ? Perché? Come? Quando?

domenico.olivero at tiscali.it domenico.olivero at tiscali.it
Thu Sep 4 19:44:59 CEST 2008


(15) espansione delle tematiche e dei modi che porta da nessuna 
parte

(14) si crea uno spostamento di desiderio (mancanza) che risulta 
instabile e in continua mutazione

(13) l’ ambivalenza della comunicazione genera una regressione 
sociale e culturale, riportandoci quasi ad uno stadio primitivo di 
pensiero e azione.

(12) il rapporto dialettico non è parte della comunicazione, in 
quanto non ha interesse al confronto e alla dialettica, ma è 
unidirezionale, quasi metafisica. Al contrario dell’arte che è origine, 
differenza. 

(11) Essa non regge il confronto ma solo una continua “provocazione” 
che può degenerare in aggressività.

(10) Si crea così una psicosi, un “ordine sociale” ingestibile.

(9) Nel continuo affermare e negare il tempo si annulla il processo 
informativo e la percezione del reale, quasi a voler sostituire “il 
principio di realtà” con il “principio del piacere”. 




Intervento esterno
Da: domenico.olivero at tiscali.it;  
Data: 31/07/08

il problema è che l'immagine che parla di sesso viene presentata come 
una cosa sempre più ovvia e banale, snaturata del suo potenziale 
erotico, diventando così debole e insignificante...


----Messaggio originale----
Da: chiudix at autistici.org
Data: 27/07/2008 9.45
A: "List on artistic activism and net culture"<aha at ecn.org>
Ogg: Re: [aha]	Aha_camp_comunicare   -   Chi? Che cosa? Perché? Come? 
Quando?

 On Sun, 27 Jul 2008 07:39:11 +0200 (CEST),
"domenico.olivero at tiscali.it"  wrote:

    (8) L’impulso sessuale è assopito da un continuo
flusso di
desessualizzazione.

però :))
assopito
http://www.demauroparavia.it/9556
le immagini in grigio fanno perline ...
fredde come la fisica e si viaggia in ondi infiniti
come star treck che partiva da esegui in asci e ora è finito su 
iphone
ma rimaniamo un non luogo http://it.wikipedia.org/wiki/Nonluoghi gli 
aereoporti disneyland. 
io il trentuno vado al festival di sergio leone qui in provincia di 
avellino a torelle dei lombardi , dw mi desessualizzo prima o divento 
casto dopo in  un monastero? 
:))



28/07/08

(8) L’impulso sessuale è assopito da un continuo flusso di 
desessualizzazione.

(7) Con l’illusione di una progressiva spontaneità e “verità”, si 
altera il sistema cognitivo in un dispotismo comunicativo che però 
necessita di competenze ed individualità (tenute però a freno), creando 
un circuito di falsa realtà. 

(6) A tal motivo i “valori” vengono resi dialoganti e mutevoli in un 
continuo aggiornamento al fine di evitare cambiamenti reali e di 
riconfermare i poteri acquisiti da chi controllo legalmente (ma sempre 
più spesso illegalmente) il sistema. 

(5) Con la comunicazione si affossa nel caos la crescita e lo 
sviluppo più nuovo ed autentico, slegato dalle ideologie, esso viene 
confuso con tutte le finte-strutture mediatiche create per 
neutralizzarlo. Garantendo per i “poteri forti” la sopravvivenza e 
legittimazione.


4/07/08

(4) La comunicazione crea un meccanismo di continua tensione 
impersonale che non trova sfogo nel concreto bisogno sociale ma che 
crea una dipendenza alla continua eccitazione (addiction). Costruendo 
una fittizia presenza  prolungata che agisce a volte in modo violento 
per poter essere al centro del percorso informativo senza avere però 
degli elementi da comunicare.

(2) Jean-Paul Fitoussi oppone la comunicazione all'informazione, essa 
è un mezzo privilegiato delle ideologie, insieme di dottrine ed idee 
pronte, oggi anche semplificate e priva di verificabilità in quanto 
troppo legate all'emozionalità del momento. Amplificando il raggio di 
argomentazione tutto viene discussione inscrivendo così anche le 
negazioni, annullandosi vicendevolmente. 

(3) La comunicazione porta in sé l'illusione di un messaggio 
(segreto) che non è null'altro che l'essere presente in ogni modo, 
senza legarsi ad una posizione che ne limiterebbe la visibilità e le 
scelte. 
Rimando alla "semiosi ermetica" di Umberto Eco, in cui tutto viene 
inglobato all'infinito. 
Molto piacevole l'esempio della "new age" in cui tutte le forme 
religiose e morali sono "superficialmente" unite in un'idea sfalsata di 
"pace" acritica.



Postato il  29/05/08 : 
Tempo fa ho preso questo libro incuriosito dal titolo e dal fatto che 
la comunicazione da sempre attira la mia attenzione, sia essa di massa 
o più semplicemente quella più diretta fra due persone. Considerando 
poi che questa è una mailing list mi pare azzeccato il voler affrontare 
questo tema. 

Il libro sarà una traccia, ma non seguirò semplicemente il testo ma 
tenterò di dare degli spunti per dialogare sul comunicare, il suo 
ruolo, il suo peso, il suo senso. 

Il libricino si apre con una interessante frase di Martin Heidegger

“Ogni genere di polemica è sin dall’inizio estraneo all’atteggiamento 
del pensiero. Il ruolo del polemista non è quello del pensiero. Giacché 
il pensiero pensa solo quando segue ciò che parla per una cosa. Ogni 
parola di attacco non ha qui altro senso che quello di proteggere la 
cosa.” 

Aggiungerei la definizione che ho trovato su wikipedia più alcune 
note (vedi sotto).

Proprio in questo nostro tempo di iper-comunicazione pare sempre più 
difficile poter affrontare un tema linearmente e sviscerarlo, tanto più 
che forse tanti altri lo hanno già fatto. 

(1) le informazioni sono diramate da tutti, spesso anche in modo 
discontinuo, e con incessanti mutamenti di significato e senso. In tal 
modo si ha una comunicazione superficiale e falsa, in quanto mai 
stabile e di senso. Quasi sempre è unidirezionale non permette da parte 
della collettività suoi interventi ma viene imposta a tutti tramite i 
“mezzi di comunicazione” che sono chiusi e spesso distanti dalla realtà 
quotidiana.






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