[aha] Discorso pronunciato da Piero Calamandrei

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Thu Oct 23 22:43:33 CEST 2008


Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso
dell'Associazione a difesa della scuola nazionale (Adsn), a Roma l'11
febbraio 1950.

Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere,
un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la
costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia
su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol
istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le
scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato
hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in
quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora,
il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica,
intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle,
ad impoverirle.

Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non
tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed
allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure
di denaro e privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad
andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle
di stato E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di
dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro
figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A
"quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si
riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di
stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare
la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo
convegno questo è il punto che bisogna discutere.

Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di
questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto:
rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i
loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il
controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare
che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare.
Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro
pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.

Pubblicato nella rivista "Scuola democratica", 20 marzo 1950

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