[aha] Ventenni

gadda1944 gadda1944 at libero.it
Mon Oct 13 17:03:02 CEST 2008


Pixel, ci mancherebbe. Non pensavo affatto che tu stessi facendo del rimpianto.

E ancora peggio del rimpianto, io aborrisco la nostalgia.

Le falesie vanno bene, basta arrestarsi un passo prima dell'abisso. E danzare sull'orlo come le cyborg di Donna Haraway. 

E siccome oggi sono in vena di citazioni, chiedo scusa a tutt* quell* che la sanno (e saranno tantissim*, in questa lista :-) ), ma rileggersi un Walter che non sia Veltroni fa sempre bene. In questo caso, poi, mi pare che questo Walter qui caschi a fagiolo:



C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo il progresso, è questa tempesta.


Accidenti: destiamo i morti. Ricomponiamo l'infinito.

gadda

PS. Per Subsito: con tutta la tua buona volontà, non ce la farai mai a mettere insieme tutti i miei anni di sfighe. Le tue magliette sono al sicuro.


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>From      : aha-bounces at ecn.org
To          : "List on artistic activism and net culture" aha at ecn.org
Cc          : 
Date      : Mon, 13 Oct 2008 14:42:03 +0000
Subject : RE: [aha] Ventenni







> 
> E' giusto Gadda,
> rapido e doveroso aggiustamento di tiro:
> 
> 1- Liberarsi della 'saturazione della Storia' non significa affatto -per me- 
> dimenticare le esperienze precedenti ! (anche il piu sfegatato elogio della 
> perdita di memoria non propone di adottare quella di un pesce come ricetta per la felicita')
> Si tratta di saper cercare nel passato strumenti validi per l' intelligenza 
> del presente e la progettazione del futuro con la serena consapevolezza che 
> siamo -irrimediabilmente- orfani, che non c'e' (piu') uno spazio costituito 
> da cui partire e non c'e da rimpiangerlo: dobbiamo inventarne altri.
> Sapere cio che c'e' stato prima di noi senza farne un sarcofago identitario 
> in cui rinchiudere le proprie risorse (immaginative, linguistiche, relazionali, fate voi...)
> Il rimpianto porta sfiga.
> (ogni volta che leggevo qualche articolo sulll' ultimo congresso di rifondaz. io mi grattavo i coglioni)
> 
> 2- Per tornare brevemente alla questione anagrafica: 
> mai come oggi ho l'impressione di trovarmi difronte ad una situazione transgenerazionale.
> La merda in cui nuota un ventenne ha +o- stessa consistenza 
> -e pericolosa tendenza al risucchio-  di quella in cui un quarantenne 
> veleggia verso la cinquantina (a meno che entrambi non godano di -sempre piu' rare- garanzie)
> Anche questa credo sia un' occasione interessante da cogliere.
> 
> 3- non me la ricordo piu' :-)
>  
> Cmq:
> Le falesie non ci avranno,
> questo e' l'importante !
> 
> 
> 
> 
> 
> > Date: Mon, 13 Oct 2008 14:56:22 +0200
> > Subject: RE: [aha] Ventenni
> > From: gadda1944 at libero.it
> > To: aha at ecn.org
> > 
> > Sono stupito, frastornato e lievemente ebbro. Stupito da come questo thread stia costeggiando, sin dall'inizio, le falesie della retorica (ho contribuito anch'io), e di come riesca a sfuggirle all'ultimo momento, con dei guizzi inaspettati, con delle sincerità che sarebbero imbarazzanti in qualunque altro contesto, e qui non lo sono.
> > 
> > Cos'è successo? Dr Pixel ha ragione, da un certo punto di vista: lo schema generazionale è stupido, è una categoria da giornalismo di costume (peggio, a volte: da giornalismo culturale), e serve solo a costruire una narrazione edulcorata di passaggi sociali, a nascondere i movimenti delle classi dei gruppi e delle moltitudini. Ma io non credo che stiamo discutendo di generazioni qui: stiamo discutendo della nostra esperienza, dei nostri stati d'animo, dei nostri desideri e delle nostre aspettative. Però lo facciamo con una certa consapevolezza (che per una serie di motivi è più acuta in coloro che sono nati dalla fine degli anni 70 in poi) di ciò che c'è stato prima di noi. Attenzione: non è la storia questa, e soprattutto non è la filosofia della storia. Nietzsche lo aveva già detto, la "saturazione di storia" è "ostile e pericolosa per la vita":
> > 
> > "Da questo eccesso [la saturazione della storia] viene istillata la credenza sempre dannosa nella vecchiaia dell'umanità, la credenza di essere frutti tardivi ed epigoni; perquest'eccesso un'epoca cade nel pericoloso stato d'animo dell'ironia su se stessa, e da esso in quello ancora più pericoloso del cinismo; ma in tale stato d'animo un'epoca va sempre più maturando verso una prassi furba ed egoistica, da cui le forze vitali vengono parallizate e alfine distrutte" (Seconda considerazione inattuale, 5).
> > 
> > Non è la "storia", e perciò non c'è furbizia ed egoismo in noi, mi pare (a parte i nostri, di egoismi, piccoli e individuali, quelli li possiamo tollerare). C'è una inconsapevole presa d'atto che questo è un momento in cui si riaprono i giochi, e che qualcosa è ancora possibile fare, per prendere in mano il proprio destino - per provarci. Per questo è utile sapere che qualcuno ci provò prima di noi, e come e perché fallì. Parlo anche per me. Quel me stesso che ci provò 40 anni fa non sono più io, non è più l'io di adesso. Se è questo il multividuo di Canevacci, chiamiamolo pure così. Basta intendersi.
> > 
> > Se allora fallimmo, non fu perché qualcuno a metà degli anni Settanta prese le armi; e neppure perché fummo impazienti, e volevamo "tutto e subito". Volere tutto e subito è la condizione essenziale per avere qualcosa. Chi vuole solo qualcosa l'avrà, ma in genere saranno calci nel culo. Le armi che presero alcuni scriteriati contribuirono alla nostra sconfitta solo perché non avevamo saputo portare sino in fondo la rivoluzione linguistica che avevamo imboccato, col maggio della Sorbona per esempio, e nel nostro immaginario sostituimmo alla conquista del linguaggio la conquista del Palazzo d'Inverno. Che ci ingegnammo a cercare dovunque senza trovarlo mai. Mentre i poteri si attrezzavano per scipparcela, la nostra rivoluzione linguistica, e per confenzionare inostri desideri dentro un bel pacchetto regalo che erauna camicia di forza, e al nostro desiderio spezzava le ossa, lasciandogli solo la pelle e quel po' di belletto, ritinto e corrotto: la precarietà, l'espropriazione dell'espressione a mezzo circolazione del valore, la trasformazione delle relazioni in mezzo monetario.
> > 
> > Questa crisi della finanza mondiale è più che una crisi della finanza. Lasciamo che gli economisti si trastullino con la loro fasulla distinzione fra "economia della finanza" ed "economia reale". Dove sta l'economia reale, dove sta la produzione di patatine, di cellulari e di software se la moneta si volatilizza e non c'è più niente da investire? Le borse oggi sono in rialzo perché l'Europa ha deciso di ricapitalizzare le banche. Vedremo tra una settimana o tra un mese dove saremo, con i mercati interni che boccheggiano e milioni di persone con la casa confiscata dai mutui non pagati. Questo è il momento in cui crolla l'illusione che l'arricchimento dei pochi sia la condizione per la sopravvivenza dei più. Ma questo è stato il modo in cui la società occidentale è riuscita a sfuggire alla richiesta radicale, al "vogliamo tutto" di 40 anni fa.
> > 
> > Vedremo. Oggi gli studenti di Milano stanno cercando di occupare il rettorato. Se non sarà oggi sarà domani, o dopodomani. Se non occuperanno il rettorato qualche altra cosa faranno. S'intende, quelle che vogliono diventare veline continueranno a frequentare i casting. E il leccaculismo continua per il momento a essere l'atteggiamento più diffuso nella nazione. Ma non è più così sicuro che paghi. Con le crepe del sistema finanziario, arrivano anche i dubbi e le disillusioni. Forse si prepara un'epoca di cosiddetta "barbarie". Sempre meglio della melassa in cui rischiavamo di affondare sinora.
> > 
> > "Là dove cresce il pericolo, cresce anche ciò che salva". Non mi monto la testa, non credo. Spero, almeno. Ma siccome non è mai stato così vero da 20 anni a questa parte che "the times they are a'changin", azzardo che anche questa nostra confusa discussione su 20enni e 40enni, desideri ed esperienze, comportamenti e stili di vita, sia un segno dei tempi. E poi, l'angelo di Benjamin non aveva la testa rivolta all'indietro? :-))
> > 
> > Credo che il mio report da Venezia sia questo.
> > 
> > gadda
> > 
> > 
> > 
> > 
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> > 
> > >From      : aha-bounces at ecn.org
> > To          : "List on artistic activism and net culture" aha at ecn.org
> > Cc          : 
> > Date      : Mon, 13 Oct 2008 11:47:35 +0000
> > Subject : RE: [aha] Ventenni
> > 
> > 
> > 
> > 
> > 
> > 
> > 
> > > 
> > > Ciao Arianna,
> > > Forse il tuo e' un problema percettivo del tutto normale.
> > > 
> > > In 'A Nightmare on Elm Street' (1984) -capolavoro- la protagonista, 
> > > una teenager che non dorme da tre notti, dice:
> > > "guarda che faccia: sembro un vecchia di 26 anni"
> > > 
> > > Come giustamente notava Gadda 'chi ha fatto il 68' appartiene 
> > > alla generazione dei sessantenni', e questo non e' un banale problema 
> > > di computo anagrafico: tra loro e i quarantenni di oggi c'e' un fossato 
> > > antropologico di proporzioni epiche.
> > > 
> > > Eppure non sbagli quando dici che ti ritrovi a raccoglere anche la loro eredita'.
> > > 
> > > I quarantenni incazzati con i ventenni per la loro inattivita'
> > > sono quanto di peggio il genere umano abbia prodotto negli ultimi secoli.
> > > Non meritano le tue repliche: anche le offese si devono guadagnare.
> > > Tu prova soltanto a chidergli su cosa sono cresciuti e 
> > > le risate generali li spazzeranno via automaticamente 
> > > (se avessero humor le prime sarebbero le loro)
> > > 
> > > Io consiglio a tutti di smettere di avere un eta'.
> > > Semplicemente.
> > > E non -soltanto- in nome di una disperata spensieratezza o di un 
> > > selvaggio nichilismo, ne in base ad una critica delle catagorie e blablabla;
> > > quanto in virtu' della -triste- constatazione che difronte allo tzunami 
> > > te lo ficchi il windsurf (anche se ci vai da 12 anni)
> > > Personalmente ho deciso di essere un venticinquenne per i prossimi 10 
> > > (poi vedremo...)
> > > 
> > > Cmq:
> > > grazie Arianna traum_a: mi hai fatto passare la depressione (almeno per un po)
> > > 
> > > 
> > > ________________________________
> > > From: traum_a at humanoid.net
> > > To: aha at ecn.org
> > > Date: Sat, 11 Oct 2008 06:24:00 -0500
> > > Subject: [aha] Ventenni
> > > 
> > > 
> > > 
> > > 
> > > 
> > > DéH!!!
> > > 
> > > Ma voi quarantenni molto inkazzati con noi ventenni per la nostra inattività (o meglio inattivismo) dov'eravate quando ci avete consegnato un mondo preda dei fanatismi religiosi, delle mafie, del surriscaldamento globale, e compagnia bella?
> > > 
> > > Mai provato a pensare alle correlazioni esistenti fra l'"I want it all" degli yuppies e il "We want the world&we want it now" degli hippies??
> > > 
> > > Insomma si, rivoluzione socialculturale immensa 'sto benedetto '68 ma in quanto a risultati?La crisi in cui siamo, sebbene inevitabile e quasi auspicabile, è causata non dalle destre (che si sono limitate a fare la loro parte, giustappunto, di destre) ma dalla mancanza di una vera reazione (in italia dopo il 1980, nel resto del mondo più o meno dal crollo del muro, a mio modestissimo avviso) efficace e pronta delle sinistre europee ed internazionale, che hanno passato gli ultimi 28 anni a riavvolgersi nei passati fasti, ad autoglorificarsi per il fatto che "noi s'è fatto il '68"...
> > > 
> > > forse sarà che vengo dalla "rossissima" toscana, ma io più che attakkinare il "Manifesto rave" per le strade del centro storico fiorentino a 16 anni, e a ragionare di TAZ a 15, con un 11 settembre cascato sulle spalle a 14, che cavolo potevo fare?????
> > > 
> > > Insomma, senza voler attribuire responsabilità personali a nessuno, sapendo bene che non tutti quelli che erano a Valle Giulia a tirare sanpietrini son ora conduttori di spietate battaglie antiabortiste, sapendo anche che è purtroppo vero che granparte dei miei coetanei sono dei decerebrati che passano le loro giornate davanti a Maria de Filippi (cosa per altro comune anche a molti dei vostri coetanei), e che un'altra gran parte di quelli nati invece col cervello connesso se lo son tranquillamente bruciato, quell'esigua parte rimanente di noi che minkia altro poteva fare?
> > > 
> > > Non disconosco i meriti di quell'insieme di movimenti ed esperienze che hanno creato ciò che comunemente chiamiamo "il '68", primo fra tutti la cosidetta liberazione sessuale, e l'evoluzione del movimento e del pensiero femminista, ma mi chiedo, per parafrasare, quanta acqua sporca e quanti bambini ci fossero in quel crogiuolo di persone, fatti, momenti...
> > > 
> > > Scusate questa probabilmente irrilevante digressione, ma son due giorni che mi sento dire che siamo una generazione di nullafacenti asserviti al potere, e quanto sono fighi i quarantenni che ancora scendono in piazza, e senza, ripeto, voler attribuire responsabilità personali a nessuno, quindi mantenendo il punto di vista su un piano puramente "generazionale", per usare un termine assolutamente abusato e di conseguenza approssimativo, mi trovo a chiedermi quali sono state le responsabilità della mia generazione nella nascita di quelle che sono le istanze più urgenti della modernità..
> > > Mi rendo conto di aver esulato dagli argomenti principali di cui si occupa questa lista, ma non potevo nn abboccare a quest'esca...
> > > Scusate ancora per il tempo rubato,
> > > 
> > > un bacio grosso a tutti voi
> > > 
> > > 
> > > Traum_A.
> > > :
> > > 
> > > 
> > > 
> > > >>> ...io son quello a cui corre dietro il portiere! :D
> > > 
> > > >> ragazzaccio! :-)
> > > 
> > > >
> > > 
> > > > :-) ...
> > > 
> > > > la tua affermazione tuttavia mi fa riflettere sul fatto che dovrebbe esserci
> > > 
> > > > una schiera di ventenni a pro/muovere st'iniziativa e sta protesta, invece
> > > 
> > > > qui saremo una schiera di quarantenni: non và! non và... :^\
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